Diamanti Grezzi (titolo originale Uncut Gems) è uscito il 31 gennaio su Netflix, senza passare dalle nostre sale; non è stato presentato in nessun grande festival europeo (ha debuttato al Telluride Film Festival, decisamente meno prestigioso rispetto a Cannes e Venezia, e poi è passato da Toronto) e soprattutto è stato snobbato agli Oscar 2020: nessuna nomination, nemmeno per le categorie “tecniche” come montaggio sonoro o colonna sonora. Eppure è senza dubbio uno dei migliori film prodotti nel 2019, nonché uno dei migliori che vedrete quest’anno.
Diamanti grezzi racconta la storia di Howard Ratner (interpretato da un Adam Sandler mai così in forma), un gioielliere ebreo di Manhattan perennemente in debito a causa della sua ludopatia. Howard viene in possesso di una rarissima gemma, un opale costosissimo che vorrebbe vendere a caro prezzo in un’asta per ripagare i debiti col cognato Arno, uno strozzino.
Il film, prodotto dalla A24 e distribuito fuori dagli USA dal web service di Los Gatos, è scritto e diretto da Josh e Benny Safdie, fratelli newyorkesi poco più che trentenni già autori del bellissimo Good Time, ed è un thriller il cui ritmo è scandito dalle parole, dalle telefonate dei conoscenti di Howard e dalle scadenze che il protagonista si trova continuamente a dover rispettare.
IN UNCUT GEMS IL MIGLIOR ADAM SANDLER DAI TEMPI DI UBRIACO D’AMORE
Prima dei fratelli Safdie, nessuno aveva diretto così bene Adam Sandler come Paul Thomas Anderson nello stupendo Ubriaco D’Amore (Punch-Drunk, Love). Howard è un personaggio che deriva – stando alle dichiarazioni dei due registi – dai racconti di loro padre, gioielliere di Manhattan. Il protagonista di Uncut Gems è un uomo ridicolo, sfacciatamente alla moda nell’abbigliamento e risibilmente eccessivo nei gioielli che porta, dai bracciali d’oro fino al “luminosissimo” Furby incastonato di diamanti che vende in negozio.
Come il Don Draper di Mad Men, Howard è un uomo di mezz’età che lavora a Manhattan, dove peraltro intrattiene rapporti con la giovane amante (la carismatica Julia Fox) in un appartamento e con la famiglia che vive in periferia, in una bellissima e sofisticata casa. Ma il personaggio di Adam Sandler, grazie alla capacità dell’attore newyorkese, non possiede certamente il fascino o la bellezza di Jon Hamm.
Howard è un uomo brutto che vuole vivere la vita dei giovani e dei belli. Partecipa ai party, si ritiene amico dei rapper o dei giocatori di basket come Kevin Garnett – che nel film ha un ruolo centrale, sul quale non vi facciamo spoiler – ma in realtà è lontanissimo da quegli ambienti cool, fatti per quelli che non sono come lui.
In Diamanti grezzi tutto quello che Howard dice o fa ha lo scopo ben preciso di essere “cool” e ricco, per continuare a mantenere l’amante, per mettersi addosso gioielli sempre più assurdi e costosi e per continuare a dare alla famiglia la migliore educazione possibile.
DIAMANTI GREZZI È UNA FEDELE RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA DI UNO SCOMMETTITORE SERIALE
È impressionante la sicurezza con cui Benny e Josh manovrano la camera, lavorano sui primi piani, sul montaggio e sulla musica – grazie specialmente alla grande colonna sonora di Onethrix Point Never -. Uncut Gems funziona perché come spettatori entriamo dall’inizio del film all’interno dell’azione, simpatizziamo con Howard e sentiamo il tempo come lo sente lui.
Lo script geniale di Diamanti grezzi funziona come funzionano le menti degli scommettitori e di chi, per parafrase Amore Tossico, cerca sempre di svorta’. Howard arriva continuamente al limite, e proprio quando non dovrebbe farcela più rilancia: scommette su qualcosa, impegna un oggetto non suo, chiede aiuto e prende prestiti per pagare scommesse con cui pagare prestiti.
PERCHÈ DIAMANTI GREZZI È UN FILM UNICO
Al di là di uno script divertente, di una regia curatissima e di un comparto tecnico e artistico straordinario, Diamanti Grezzi è un film unico perché i Safdie e Sandler hanno il merito di far sembrare tutto estremamente ordinario.
In Pusher di Nicholas Winding Refn, per esempio, il protagonista deve risolvere un problema per lui pericoloso e per farlo si muove in modo confuso, cercando nervosamente aiuto e senza sapere cosa fare e dove andare. In opere come gli Ocean’s, invece, Soderbergh e gli sceneggiatori raccontano sempre un “grande colpo”, qualcosa di straordinario, che potrebbe cambiare finalmente la vita dei protagonisti.
Howard non vuole cambiare la sua vita e l’opale non rappresenta certamente il “colpo della vita”, quanto piuttosto sembra essere l’ennesima trovata del protagonista per tentare l’ennesimo salto di qualità. Il personaggio di Sandler non è nemmeno mai stordito e confuso, anzi: vive con tranquillità persino lo spettacolo scolastico dei figli – non vi spoileriamo nulla, ma dopo il film capirete.
Insomma, Uncut Gems è un film che si sviluppa con naturalezza, come un documentario al quale hanno tagliato ogni parte noiosa. I fratelli Safdie hanno uno stile preciso, fanno cinema d’autore indipendente capace di divertire il grande pubblico e, soprattutto, come racconta il box office americano, sanno incassare. Non che noi abbiamo nulla contro Netflix – anzi – però ci chiediamo perché nessun distributore abbia lottato per prendere e portare in sala un film che di certo non avrebbe faticato a imporsi sul grande schermo.