Il matrimonio di due membri di una famiglia dell’alta società composta da architetti, banchieri, e politici viene sconquassato dalle notizie delle rivolte che stanno avvenendo per le strade di Città del Messico in un prossimo e futuribile 2021. Nelle prime sequenze di Nuevo Orden, che celebrano l’avvenuta unione tra i novelli sposi immersi in una pantomima che è pretesto per intessere rapporti e allacciare opportunità d’affari, dove la ferocia non si cela solamente nel tagliente cinismo degli invitati ma anche negli sguardi feroci della servitù. Il regista e sceneggiatore Michel Franco alimenta la fiamma di un film tanto asciutto e lucido quanto meno interessato alla ricerca del disturbante rispetto ad alcuni capitoli precedenti della sua filmografia.
Nuevo Orden di Michel Franco ha portato la lotta di classe al Festival di Venezia 2020
Dopo aver vinto al Festival di Cannes il premio Un Certain Regard per Después de Lucìa nel 2012 e il Prix du scénario nel 2015 per Chronic, questa volta la pellicola è presentata all’interno del concorso ufficiale del Festival di Venezia 2020 e premiata con il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria, e si pone come un racconto distopico in grado di scandire clinicamente i passaggi della presa di potere di nuovi padroni ai vertici dello stato.
Se l’incipit propone un immaginario che non può non far pensare al recente instant cult Parasite, nello scontro tra classi sociali che irrompe e gioca all’interno dell’abitazione dove si sta tenendo il ricevimento in una vena da home invasion crudo e puro, Nuevo Orden evolve in altro durante la sua ora e mezza di proiezione, seguendo i rintocchi di un turbolento colpo di stato dall’alternanza di sguardi dei diversi membri della famiglia e della servitù.
Franco, che scrive, dirige e produce, pone gli argini della narrazione a ridosso del rapido scalare degli eventi, fluidificando con taglio chirurgico il posizionarsi dei colpi battuti all’interno di una trama che accompagna la collaterale e brusca vicenda a centro del racconto come amara allegoria del processo dietro il forzato passaggio di consegne in cima alle catene di comando di una nazione. Nonostante lavori tematicamente attraverso l’utilizzo di personaggi che si rendono icona e chiari portatori di significato, sul piano più squisitamente di intrattenimento al regista non va di perdersi in eccessive simbologie e per questo si mantiene aderente al tessuto più pulsante e carnale dei personaggi considerati e messi su schermo.
Il ritratto chirurgico di un colpo di stato nel Messico del prossimo futuro
Quindi se da una parte c’è la mente alveare dell’atto rivoluzionario che sembra solo in apparenza partire dal basso e spinto dalla guerra senza tempo dei ricchi contro poveri, dall’altra c’è il brutale cameratismo della corrotta istituzione armata di un esercito pronto a far volgere economicamente la situazione di caos a proprio favore, mentre nel frattempo i gerarchi intavolano le carte dove spartire e ridisegnare le geometrie di un “nuovo ordine” dove a valere è la spietatezza degli interessi personali che fanno magari un ampio giro in tondo ma tornano sempre lì ad intrecciarsi tra di loro in un atto eticamente quasi orgiastico ed incestuoso.
L’intenzione critica di Nuevo Orden è quindi palese e rimarcata probabilmente in maniera anche didascalica nel campeggiare finale di una bandiera messicana che sventola sopra i nuovi detentori del potere, ma resta molto valido il preciso scandire di un metodico compendio in grado di riassumere con durezza gli snodi chiave di una fiction non poi così distante dal reale.
Nuevo Orden è disponibile in streaming dal 15 aprile 2021 sulla piattaforma di I Wonder Pictures, I Wonderfull.