Reduce dallo straordinario Infinite Football, Corneliu Porumboiu è stato uno dei grandi protagonisti del Festival di Cannes 72 (e del Torino Film Festival 37) con La Gomera – L’Isola dei fischi, che dopo il passaggio in sala con Valmyn arriva in DVD con CG Entertainment (e in streaming su CG Digital). Il quarantaquattrenne, già tra i principali esponenti della new wave romena, col suo nuovo lavoro firma un’opera divertente e tambureggiante, che distanziandosi da codici e tematiche del noul val românesc completa un percorso di maturazione artistica nel migliore dei modi. Al centro della pellicola un poliziotto a dir poco ambiguo, una femme fatale ed una lingua misteriosa parlata dagli abitanti di un’isola selvaggia, La Gomera appunto.
Cristi (Vlad Ivanov) è un ispettore della polizia di Bucarest ma non crede più nella sua vocazione, tanto da giocare da entrambi le parti della legge. A sparigliare le carte in tavola è la bellissima Gilda (Catrinel Marlon), che lo coinvolge un colpo multimilionario. Ma la situazione si complica rapidamente: i due si trovano a fare i conti con inganni e tradimenti, e non gli resta che affidarsi all’isola de La Gomera, dove impareranno a comunicare con il silbo, un antico linguaggio segreto basata sui fischi.
LA GOMERA – L’ISOLA DEI FISCHI, IL FILM DELLA MATURITÀ PER PORUMBOIU
Avvincente e serrato, La Gomera – L’isola dei fischi è uno dei titoli più interessanti della stagione per la sua capacità di navigare tra i generi senza dare punti di riferimento: Corneliu Porumboiu mescola con saggezza commedia, crime, spy, dramma e western, il risultato è da capogiro. Ed al centro della pellicola ci sono sempre i protagonisti, personaggi che mentono e che fanno il doppio gioco, un po’ come fa il regista romeno con i codici dei generi. Qui assume una valenza fondamentale il linguaggio: se in Police, Adjective veniva esplorato il suo utilizzo per fini politici, ne La Gomera – L’isola dei fischi diventa codifica. Un po’ come quei film che codificano la realtà.
Cristi è un personaggio oscuro, non lascia trasparire emozioni e, come gli altri protagonisti, si sente invincibile. Tutti vogliono imporre il proprio punto di vista sugli altri, un’escalation che si trasforma in un gioco di potere permanente. E l’ispettore di polizia presto si trova in una tempesta di eventi che sfuggono al suo controllo, niente va secondo i piani: da questo punto in poi prende il via un viaggio iniziatico, una sorta di avventura con molte svolte e sorprendenti colpi di scena. Da poliziotto pressoché apatico, Cristi si trasformerà e tutta la sua personalità verrà fuori nel momento chiave del film…
LA GOMERA – L’ISOLA DEI FISCHI, CAST ECCEZIONALE PER PORUMBOIU
Cristi, dicevamo, ma non solo: a monopolizzare l’attenzione ne La Gomera – L’Isola dei fischi è Gilda, bellissima femme fatale interpretata da Catrinel Marlon. Una arrampicatrice che in situazioni ambigue e inquietanti si sente come a casa, essendo in grado di manipolare vittime senza che nessuno se ne accorga. A dare spessore alla pellicola di Porumboiu è la grande prova attoriale del cast, a partire dal sempre ottimo Vlad Ivanov, già in passato al fianco del regista: una recitazione intesa e potente che valorizza dialoghi brevi e incisivi. Un incedere tambureggiante, un ritmo decisamente accelerato rispetto alle precedenti opere dell’autore di Vaslui.
La fotografia di Tudor Mircea offre un teatro straordinario al racconto di Porumboiu, ma una menzione particolare per il delizioso commento sonoro: da Carl Orff a Iggy Pop, la musica ha una presenza forte e coraggiosa, dato il forte contrasto tra alcune scene e le tracce musicali. Ed anche in questo caso il merito va al regista, che gioca con la colonna sonora per sovvertire le convenzioni dei generi cinematografici: facile, dunque, ascoltare della dolce musica classica come sottofondo di scene violente e d’azione. Grandi autori crescono: La Gomera – L’isola dei fischi ne è una conferma.