La memoria e il pericolo della perdita della cultura al centro di Memory House (Casa de Antiguidades), opera prima di Joao Paulo Miranda Maria presentata in concorso al Torino Film Festival 38. Una pellicola da non sottovalutare, molto stratificata e di dura denuncia su quanto sta accadendo nel Brasile di oggi. Il film racconta la storia di Cristovam (Antonio Pitanga), un uomo di colore originario delle zone rurali del nord del Brasile, che si trasferisce in una città del sud, in un’ex colonia austriaca. Lì l’anziano lavora in una fabbrica di latte e si ritrova quotidianamente a contatto con persone xenofobe e conservatrici. Cristovam si sente estraneo rispetto alla comunità, ma qualcosa cambia quando scopre una casa abbandonata ricca di oggetti che lo riportano alle sue origini: l’uomo decide di trasferirsi lì, dove piano piano i ricordi sembrano prendere vita, spingendolo verso una drastica trasformazione.
Memory House è la metafora del Brasile di oggi
Come dicevamo, Memory House è un film dai molteplici livelli di lettura, che affonda nella tradizione folkloristica del Brasile per portare in scena il caos socio-culturale che imperversa nel Paese presieduto da Jair Bolsonaro. Il regista Joao Paulo Miranda Maria si prende dei rischi e si schiera in prima linea per denunciare le disfunzionalità e, soprattutto, le azioni non democratiche che si stanno palesando nello Stato sudamericano. Il conservatorismo e le azioni fasciste – pensiamo al razzismo e all’intolleranza – che troviamo nel film sono il riflesso di quanto accade quotidianamente in Brasile, ma anche in altri Paesi.
Memory House (Casa de Antiguidades) è una metafora del Brasile odierno, dove un movimento separatista – se così possiamo definirlo – esiste di fatto. Il regista di Porto Feliz vuole mettere in risalto che la perdita di memoria e di cultura è un pericolo per la democrazia. Del resto è lo stesso protagonista, Cristovam, a rappresentare generazioni di brasiliani ed è lui il principale esempio di cultura brasiliana, attraverso i suoi gesti e le sue azioni.
Memory House (Casa de Antiguidades) e il “ritorno” del Cinema Novo
Memory House (Casa de Antiguidades) ci parla dell’oggi, ma anche del domani: perché il futuro è legato al passato e non v’è una contrapposizione tra bene e male. Il film presenta un Brasile perso nel tempo, con un futuro conflittuale e quasi antiquato. Un Paese che si muove verso il passato, credendo che sia il futuro.
Joao Paulo Miranda Maria per la sua opera prima ha ripreso uno dei filoni di maggior successo della settima arte brasiliana, ovvero il Cinema Novo: Memory House ricorda il cinema di Glauber Rocha, andando ad esplorare tematiche sociali sempre più centrali come la segregazione, i mutamenti storico-sociali ed i pericoli dell’assenza di democrazia, legati all’orrore delle guerre.
Non manca qualche problema in fase di sceneggiatura, con alcuni riempitivi che potevano essere lasciati da parte per approfondire magari alcuni personaggi secondari, mentre non può che meritare applausi l’interpretazione sfornata da Antonio Pitanga (protagonista di Keeper of Promises di Anselmo Duarte, unico film brasiliano a vincere la Palma d’Oro): lui incarna la storia, è la parte interiore del film, tanto da rappresentare più generazioni. Straordinario.