Dopo la presentazione all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, arriva in esclusiva nazionale il 7 maggio sulla piattaforma streaming MioCinema Listen, esordio alla regia dell’attrice portoghese Ana Rocha de Sousa. Vincitore del Leone del Futuro (premio dedicato alla migliore opera prima) e del Premio Speciale della Giuria nella sezione Orizzonti, il lungometraggio è un intenso dramma familiare che fa luce su una realtà dai meccanismi talvolta contraddittori e miopi.
LISTEN È LA STORIA DI UNA FAMIGLIA DI PERIFERIA CHE AFFRONTA UNA BATTAGLIA LEGALE CONTRO I SERVIZI SOCIALI
Una coppia portoghese, Bela (Lúcia Moniz) e Jota (Ruben Garcia), vive alla periferia di Londra assieme ai loro tre figli. La famiglia versa in condizioni tutt’altro che agiate e i servizi sociali, dopo un episodio a scuola che vede coinvolta la figlia sordomuta di Bela e Jota, cominciano a monitorare la situazione, arrivando a sottrarre la prole ai due coniugi che dovranno affrontare una sfiancante battaglia legale per far valere i loro diritti.
FILM ASCIUTTO E SENZA FRONZOLI, LISTEN È IL CONVINCENTE ESORDIO DI UN’AUTRICE DALLA SENSIBILITÀ NON COMUNE
Ana Rocha de Sousa, attrice dalla carriera ventennale (prevalentemente televisiva), prende spunto dal cinema di Ken Loach realizzando con Listen un affresco veritiero e spietato del welfare state inglese, non sempre in grado di tutelare i più deboli.
La regista, attraverso il racconto di una famiglia sfortunata ma pronta a tutto per difendersi, è consapevole del fatto che, oltre alla retorica potenzialmente insita in un dramma di denuncia sociale, ci voglia ben altro per attirare l’attenzione dello spettatore. La pellicola, dallo stile duro ed asciutto, regala momenti emozionanti (soprattutto quando i nostri protagonisti si interfacciano con i servizi sociali) e grazie anche alla sua breve durata di appena 73 minuti va subito dritta al punto senza fronzoli o inutili lungaggini.
I personaggi di Bela (una bravissima Lùcia Moniz) e Jota, costretti a sperimentare la sfiducia verso quei meccanismi che dovrebbero incarnare le virtù dello stato sociale, si imbattono in un’idea di giustizia che a tratti sembra prerogativa elettiva dei ricchi e dei potenti; tuttavia, anche nelle situazioni più difficili, intravedono un barlume di speranza – in questo caso impersonata dal personaggio di Ann Payne, un’assistente sociale che prende a cuore il caso. Come il finale agrodolce di Listen ci mostra, però, nessuno può restituire alla famiglia il tempo perso e l’immenso dolore causato da una società sempre più classista.
Alla sua prima prova dietro la macchina da presa, Ana Rocha de Sousa dimostra una rara sensibilità con un film dall’impatto emotivo non indifferente, che vuole comunque regalare, nonostante le inefficienze di una macchina statale sempre meno vicina al cittadino, un messaggio di fiducia nel superamento dei momenti di difficoltà apparentemente insormontabili.