Bistrattato in vita, rivalutato e celebrato dopo la sua morte: Lucio Fulci, uno dei più importanti esponenti del cinema di genere italiano, nel corso di un percorso artistico estremamente prolifico e variegato (oltre 50 film che spaziano dalla commedia al thriller, passando per il western, l’horror e la fantascienza) ha sempre avuto un difficile rapporto con la critica nostrana (che ha snobbato o, peggio ancora, massacrato le sue pellicole), malgrado il buon successo commerciale di molti lungometraggi.
Le opere di Fulci hanno fatto breccia non solo nel cuore degli spettatori italiani anche in quello dei cinefili al di fuori dei nostri confini: Sette Note in Nero, …E Tu Vivrai nel Terrore! – L’Aldilà, Non Si Sevizia Un Paperino sono solo alcuni dei film del Terrorista dei Generi che hanno ispirato, tra gli altri, grandi registi (Sam Raimi e Quentin Tarantino, solo per fare due nomi). Grazie a CG Entertainment e a Mustang Entertainment è possibile recuperare in home video Zombi 2 (famoso all’estero col titolo Zombie), probabilmente il cult più amato del filmmaker romano.
ZOMBI 2 METTE IN SCENA UNA MISTERIOSA EPIDEMIA CAPACE DI TRASFORMARE GLI ESSERI UMANI IN ZOMBIE
Zombi 2 inizia facendoci vedere un misterioso vascello che parte dall’isola caraibica immaginaria di Matul per arrivare al porto di New York, rischiando la collisione con altre navi: due agenti vanno a controllare questa anomalia ma, all’interno dell’imbarcazione, trovano non solo pessime condizioni igieniche ma soprattutto una creatura deforme che li aggredisce. Si muoveranno per cercare di fare luce sul caso il giornalista Peter West (Ian McCulloch) e la giovane Anne Bowles (Tisa Farrow), figlia del proprietario del vascello: scopriranno una terribile realtà.
CAPOSALDO DEL CINEMA HORROR ITALIANO, ZOMBI 2 È L’ESALTAZIONE DEL MESTIERE NEL MONDO DEL CINEMA
Lungometraggio del 1979, Zombi 2 doveva essere inizialmente diretto prima da Joe D’Amato e successivamente da Enzo G. Castellari ma alla fine, grazie anche all’intervento diretto dello stesso Castellari, la regia venne affidata a Fulci. Nonostante il titolo possa trarre in inganno, la pellicola non è collegata a Zombi (era usanza nel cinema di genere italiano di quegli anni utilizzare tutti gli stratagemmi possibili per collegare le pellicole nostrane a grandi successi internazionali); tuttavia, per forza visiva, Zombi 2 non ha nulla da invidiare al capolavoro di George A. Romero.
Solo un regista di grande esperienza come Lucio Fulci poteva, con un budget quasi irrisorio (410 milioni di lire dell’epoca), non solo riuscire a completare in meno di un mese le riprese (compresa la scena al ponte di Brooklyn, girata di nascosto senza avere i permessi necessari) ma realizzare un caposaldo dell’horror italiano, supportato da un cast tecnico in stato di grazia: dal direttore della fotografia Sergio Salvati a Fabio Frizzi, autore della colonna sonora, Zombi 2 è l’esaltazione del mestiere nel mondo del cinema. Un discorso a parte lo merita Giannetto De Rossi, il geniale responsabile del trucco e degli effetti speciali del film (purtroppo recentemente scomparso): senza il suo contributo non avremmo avuto alcune sequenze iconiche che hanno reso famosa la pellicola (come, ad esempio, quella dell’occhio con protagonista Olga Karlatos).
ZOMBI 2, GRAZIE AD UN BUON SUCCESSO COMMERCIALE ITALIANO ED ESTERO, HA CREATO UN FILONE E ISPIRATO NUMEROSE PELLICOLE
Zombi 2, con un miliardo e mezzo di lire di incasso, ebbe una buonissima accoglienza di pubblico in Italia e anche all’estero, in mercati importanti come quello statunitense, regalò molte soddisfazioni ai produttori (nonostante in molti paesi il film fu vietato ai minori di 18 anni). Considerato il clamore suscitato (fino ad allora raramente si era vista tanta violenza grafica in una pellicola horror made in Italy), si tentò di cavalcare il successo del lungometraggio con un filone zombie che, tuttavia, era lontano anni luce dalla qualità di Zombi 2 (compreso Zombi 3, lo sfortunato seguito diretto da un Fulci non al meglio delle condizioni psicofisiche in collaborazione con Bruno Mattei e Claudio Fragasso). Nel corso degli anni diverse pellicole hanno omaggiato l’opera di Fulci (tra cui Grindhouse – Planet Terror di Robert Rodriguez) e, grazie al lavoro di rivalutazione da parte di appassionati critici e analisti di tutto il mondo, la stampa specializzata è diventata molto più benevola nel giudizio dell’opera. Riconoscendo il valore di uno dei cineasti più brillanti e sottovalutati del nostro cinema.