Quando parliamo di horror parliamo di un genere tra i più eterogenei, capace di fare da tavolozza allegorica ai più grandi e visionari autori della settima arte o di diventare mero mezzo di opinabile intrattenimento saldamente radicato nel cinema di serie B. Tra un estremo e l’altro esistono ovviamente un’infinità di vie di mezzo, che vanno dalla mal riposta ambizione di cineasti non coscienti dei propri limiti a produzioni di genere che però hanno piena dignità cinematografica. Vi sono poi quei film con le idee chiare: prodotti commerciali per un pubblico che non ne ha mai abbastanza di storie di paura, violenza e tensione; film che non rimarranno certo indimenticabili ma che soddisfano quella pulsione di un’ora e mezza o due senza pensieri. Rientra proprio in questa categoria Play or Die, film del 2019 del belga Jacques Kluger e disponibile in home video con Midnight Factory, branca horror di Koch Media amatissima dai fan del settore.
PLAY OR DIE: QUANDO UNO SCEGLIE GLI HOBBY SBAGLIATI
Paranoia è il nome di un escape game cui non ci augureremmo mai di partecipare. Le regole sono poche e chiare: niente è vero ma qualcuno morirà. A partecipare a questo esclusivo gioco però, allettati dal premio in denaro, ci tengono fortemente Lucas e Chloe, che grazie alla loro esperienza arrivano facilmente nella location finale: un ospedale psichiatrico abbandonato, ovviamente nel mezzo di una foresta spaventosa. Ad aspettarli altri quattro giocatori, anch’essi con un’aspettativa di vita a dir poco sconfortante, che forse avrebbero fatto meglio ad andare al cinema per divertirsi insieme.
PLAY OR DIE CERCA DI CAPITALIZZARE IN CHIAVE HORROR IL SUCCESSO DELLE ESCAPE ROOM
Il titolo di Play or Die è quanto in realtà servirebbe per riassumere il soggetto, che è l’adattamento del romanzo di grande successo Puzzle di Franck Thilliez (oltre 330.000 copie vendute). Sempre «play or die» potrebbe sembrare una richiesta dell’iconico Jigsaw (recentemente di nuovo al cinema con Spiral), ma in realtà siamo molto più vicini a un altro horror commerciale dello stesso anno, Escape Room. Tanto che, se non per le ovvie differenze nell’evoluzione della storia, ci troviamo di fronte a due film se non gemelli, quantomeno cugini.
JACQUES KLUGER E UN CINEMA ONESTAMENTE CONSAPEVOLE DEI PROPRI LIMITI
Per Jacques Kluger Play or Die rappresenta il debutto al lungometraggio. Purtroppo un po’ d’inesperienza è impossibile da nascondere e il risultato finale annacqua l’interessante spunto di partenza in una storia vista e rivista. Ma, come dicevamo all’inizio, esiste un pubblico che ama proprio ripercorrere la strada del cinema di genere anche quando questa sia conosciuta e battuta. Senza dubbio è con grande onestà che Play or Die offre loro una passeggiata di paura per distrarsi un’ora e mezza.