A un anno di distanza da Nuevo Orden, premiato dalla giuria presieduta da Cate Blanchett con il Leone d’Argento, Michel Franco è tornato al Lido nel concorso principale del Festival di Venezia 2021 con Sundown. Un film che sfida lo spettatore, lo trae in inganno e lo spinge a rimettere tutto in discussione, con un occhio rivolto al Messico ed a tutte le contraddizioni del paese centro-americano.
LA TRAMA DI SUNDOWN, IL NUOVO FILM DI MICHEL FRANCO CON TIM ROTH E CHARLOTTE GAINSBOURG
Sundown racconta la storia di Alice e Neil Bennett, interpretati rispettivamente da Charlotte Gainsbourg e Tim Roth, cuore di una ricca famiglia. Gli inglesi sono in vacanza ad Acapulco, meravigliosa località balneare sulla costa pacifica del Messico, insieme ai giovani Colin e Alexa. Un’emergenza familiare però cambierà gli scenari, tanto da costringere i due a interrompere il loro viaggio. Come conseguenza esploderanno alcune tensioni inaspettate.
SUNDOWN E UN PECULIARE RAPPORTO COL DENARO
Dopo aver sollevato pareri contrastanti sia nella critica che nel pubblico con il feroce Nuevo Orden, Michel Franco è tornato con un dramma cupo, teso, senza filtri. I soldi non sono tutto nella vita e Neil lo sa bene, non vuole appropriarsi di somme da capogiro o vivere nell’agio più sfrenato. Sembra disinteressato a tutto, denaro compreso, e non capiamo il perché. Non lo capiscono neanche i suoi cari, in particolare la sorella Alice, manager che non spegne il cellulare neanche nei pochi giorni di vacanza.
IL MIGLIORE TIM ROTH DA TANTI ANNI A QUESTA PARTE
Michel Franco, come dicevamo, con Sundown gioca una partita a scacchi con lo spettatore. Tanti i cambi di programma, le giravolte, le svolte. Tutto studiato a tavolino per mantenere alta la tensione, la voglia di capire, per fare scacco matto. E ci riesce, grazie a un’incredibile performance di Tim Roth, mai così bene da anni a questa parte. Incarna alla perfezione le criticità e i non detti di Neil, offrendo a Michel Franco un personaggio enigmatico, alla ricerca dell’obbligo. Ricordiamo che i due hanno già lavorato insieme nel buon Chronic.
IL FILM DI FANCO PRESENTATO A VENEZIA 78 GIOCA CON LE ASPETTATIVE DELLO SPETTATORE
Sundown ha bisogno di fiducia, chiede uno sforzo al pubblico, necessita di pazienza. Ma ne vale la pena, anche solo per alcune sequenze visivamente straordinarie, di una bellezza raggelante. Sullo sfondo non manca una critica al Messico, invaso da violenza e soprusi, con un pizzico di rassegnazione. Un film più piccolo di Nuevo Orden, in termini di cast e di portata, ma forse più misterioso e attraente, con tutto ciò che comporta. Uno stile minimalista che riscontriamo nei dialoghi, nello scarno commento sonoro e in una fotografia poco appariscente. Da vedere, e amare o odiare.