Presentato nella sezione Biennale College del Festival di Venezia 2021, La Tana è il primo lungometraggio di Beatrice Baldacci, fotografa e documentarista. Girato in 4:3, il film racconta dell’incontro fra Giulio (Lorenzo Aloi) e Lia (Irene Vetere), in una non precisata zona lacustre italiana.
LA TANA: NEL FILM DI BEATRICE BALDACCI UN INCONTRO TRA DUE ‘MONDI’
La scelta delle location nel film di Beatrice Baldacci è una delle cose che funziona meglio, poiché riesce a restituire immediatamente quale è il rapporto di potere che esiste fra i due ragazzi. Giulio, infatti, ci viene introdotto mentre lavora con i suoi genitori, in una piccola casa isolata e lontana dalla vita e dove la famiglia vive in simbiosi, lavorando e mangiando insieme. A “sconvolgere” la sua vita ci pensa proprio Lia, la quale ha deciso di trascorrere le vacanze nella vecchia casa di famiglia, abbandonata da alcuni anni.
La Tana dunque funziona bene quando si tratta di tratteggiare la relazione fra i due giovani: timido, impacciato e incapace lui, esperta, intraprendente e matura lei. Per Giulio diventa una sorpresa l’incontro e la relazione, fisica e sentimentale, con una ragazza che ha visto una porzione di mondo più grande e che lo seduce e tratta a suo piacimento.
LA TANA E UNA SVOLTA INASPETTATA
La relazione fra i due comincia però presto a diventare malsana, con Lia che inizia a mostrare comportamenti autolesionistici e disturbi psicologici. Il film perde così parte della sua forza quando cerca di eccedere, di raccontare troppe cose e uscire dai binari nei quali stava molto ben funzionando. Nella seconda parte scopriamo quindi il “segreto” che Lia nasconde a Giulio, e il film diventa un racconto su un tema complesso e decisamente difficile da affrontare in una porzione di storia così stretta.
Tuttavia, funzionano molto bene i due interpreti nei loro rispettivi ruoli di ‘insegnante’ e ‘allievo’, dove Lia ovviamente è la prima e Giulio la seconda. La Tana è molto ben riuscito quando affronta il tema della scoperta sessuale e dell’incontro con l’esterno, mentre cala lentamente quando vuole affrontare questioni che avrebbero richiesto un film a parte.