C’mon C’mon, quarto lungometraggio del regista Mike Mills che oltreoceano porta il marchio di qualità della A24, ha avuto la sua prima italiana nel concorso della 16a Festa del Cinema di Roma. Protagonista – non assoluto – della pellicola è Joaquin Phoenix, nel ruolo di un giornalista radiofonico alle prese con un reportage sul futuro visto dagli americani di seconda generazione. L’attore, premio Oscar 2020 per l’acclamato Joker di di Todd Phillips, recita in coppia Woody Norman, giovanissimo talento di cui probabilmente sentiremo parlare in futuro.
In C’mon C’mon Mills racconta una storia familiare che si intreccia con le drammatiche vicende personali dei protagonisti
Il regista, candidato agli Oscar 2017 per la sceneggiatura di Le Donne della mia Vita, in questo suo ultimo lavoro sceglie di scrivere una storia che si snoda su un intreccio familiare complesso, per indagare la vera personalità che si cela dietro i protagonisti e la nascita di un’amicizia straordinaria tra uno zio e suo nipote. Il titolo del film, C’mon C’mon, rappresenta una sorta di esortazione a liberare il proprio io dalle catene sociali, convenzionali e familiari che spesso ci si autoimpone.
La trama di C’mon C’mon
Johnny (Phoenix) è un giornalista radiofonico che vive e lavora a New York. I rapporti con sua sorella Viv (Gaby Hoffmann) si sono deteriorati nel corso del tempo e Johnny non ha mai costruito un legame con suo nipote, il piccolo Jesse (Norman). Un problema di salute del marito di Viv la obbliga a chiedere aiuto al fratello, che dovrà prendersi cura di Jesse e contemporaneamente portare avanti la sua ricerca per un reportage radiofonico.
In viaggio per gli Usa, da Los Angeles a New York, fino a New Orleans, i due avranno modo di conoscersi nel profondo, di scegliere un liguaggio adatto alla loro personalità e stabilire delle regole non scritte, all’interno delle quali poter manifestare le proprie emozioni. Sullo sfondo della narrazione, accanto agli skyline delle location scelte da Mills, c’è un fiume di parole e opinioni, sui volti dei giovani americani di seconda generazione, che Johnny e i suoi collaboratori intervistano, mentre il giornalista si prende cura del nipote.
C’mon C’mon e un bianco e nero totalizzante sullo sfondo di un Paese costantemente alla ricerca delle proprie radici
Il plot di C’mon C’mon non dilaga tra le mille avventure che i ritrovati zio e nipote potrebbero compiere insieme, come spesso è prassi nei film con protagonisti un adulto e un bambino. Mills rielabora questo concept e affida a Johnny e Jesse lunghi dialoghi, dove il linguaggio dei bambini e quello degli adulti si sovrappongono e intrecciano, per venirsi incontro. Se il piccolo Jesse è stato abituato da sua madre, docente e intellettuale sopra le righe, a rapportarsi e a parlare di tutti gli argomenti possibili, al contrario lo zio Johnny inizialmente pone una barriera e separa i due mondi, preoccupato dalla pressione della responsabilità.
Con il trascorrere delle ore Johnny e Jesse avranno modo per scambiarsi opinioni e affrontare insieme i demoni che li tormentano, ritrovando le proprie radici familiari. Il bianco e nero scelto da Mills enfatizza l’essenzialità della narrazione, inoltre la professione di Johnny diventa un pretesto per “giocare” con i suoni della città, che il piccolo Jesse si diverte a registrare con l’attrezzatura dello zio.
Joaquin Phoenix protagonista straordinario nel doppio ruolo di giornalista e zio
Ci sono film che lasciano un segno profondo nello spettatore, che mettono in campo una sinergia quasi perfetta tra narrazione, regia e lavoro attoriale, operazione che Mills compie egregiamente. Joaquin Phoenix è straordinario nel suo ruolo, capace di rara empatia con il personaggio e con la sua spalla, il piccolo Woody Norman, con cui è in ottima sintonia. La coprotagonista Gaby Hoffmann, nota principalmente per i suoi ruoli in film indipendenti, dona alla figura di Viv un’accezione del tutto peculiare, una madre che cerca nella bellezza della cultura la chiave per l’educazione del figlio.
L’essenzialità del bianco e nero, l’assenza dei rumori assordanti delle grandi città americane e la profondità dei dialoghi rendono C’mon C’mon un film anticonformista per la sua essenzialità ragionata. Presentato in anteprima al Telluride Film Festival 2021, il film ha conquistato due nomination ai Gotham Indipendent Film Awards, vedremo se Mills riuscirà a scalare vette più alte con il suo film di rara onestà intellettuale.