West Side Story è un musical che ha fatto la storia del cinema e nessun altro, se non Steven Spielberg, avrebbe potuto far rivivere la storia di Tony e Maria, con inedita modernità e freschezza, a 60 anni dall’uscita del film di Jerome Robbins e Robert Wise.
Nella sua versione, che nelle sale italiane è uscita il 23 dicembre 2021, a dare i volti ai protagonisti sono i talentuosi Ansel Elgort – che ha dato prova delle sue doti canore in Baby Driver di Edgar Wright – e l’esordiente Rachel Zegler. Rimaneggiare un’opera amata dal pubblico di tutto il mondo non era certamente un compito facile per il regista quattro volte premio Oscar, che ha scelto alla sceneggiatura Tony Kushner, autore di altri due film diretti da Spielberg, Lincoln (2012) e Munich (2005).
Impresa ancora più difficile se pensiamo a come possa essere complesso riproporre oggi, nell’era del politically correct a tutti i costi, una storia d’amore e odio che trova il suo fondamento nello scontro tra culture e identità. Riflettendo a posteriori sulla scelta del cast originale, che vedeva protagonista un’indimenticabile Natalie Wood (di origine russa) ad interpretare la portoricana Maria, si arriva facilmente alla conclusione di quanti passi siano stati fatti in avanti, permettendo una maggiore fedeltà allo script, al di là delle imposizioni di una vecchia concezione dello star system hollywoodiano.
West Side Story, il remake di Spielberg: un amore che non ha tempo, con Tony e Maria come eroi contemporanei
L’ambientazione della Verona shakespeariana trasferita ai bassifondi del West Side newyorkese ha contribuito ad alleggerire il dramma, aprendo le porte ad un linguaggio immediato ed accessibile a tutti, veicolato da due arti popolari, il canto e la danza. Scritto per il teatro da Arthur Laurents, Leonard Bernstein e Stephen Sondheim nel 1957 e adattato per il cinema nel 1961 da Robert Wise (regista di Tutti Insieme Appassionatamente) e Jerome Robbins, West Side Story è una storia intramontabile, un amore che non ha tempo e che oggi è narrato con lo sguardo di un regista trasversale come Steven Spielberg.
La storia racconta di una rivalità sbagliata, frutto di un’immigrazione che non ha lasciato scampo a chi non è riuscito a rimanere al passo con i tempi. I Jets, guidati dal capobanda Riff (Mike Faist), immigrati di seconda generazione di origine europea, contro i portoricani Sharks, guidati da Bernardo (David Alvarez), si sfidano per il comando di un piccolo lembo di terra, che ancora resiste all’urbanizzazione forzata. Manhattan sembra aver dimenticato guerre e crisi economiche e il cambiamento, architettonico e sociale, si riversa sui più poveri che rischiano di perdere la casa.
In questo clima di tensione, enfatizzato dalle continue lotte tra bande rivali, nasce l’incredibile storia d’amore tra Tony e Maria, legati alle due fazioni opposte. Esattamente come in Romeo e Giulietta, anche tra Tony e Maria è amore a prima vista, quel sentimento tanto forte da poter sfidare ogni avversità. La purezza dei loro sentimenti si rileva presto in netto contrasto con le decisioni prese dai clan avversari, costringendo i due innamorati a compiere scelte dagli esiti incerti.
Spielberg offre l’ennesima lezione di cinema: si può realizzare un remake di West Side Story restando fedeli a se stessi
Lavorare su un classico del cinema americano poteva essere un azzardo, anche per Steven Spielberg, che si cimenta con un film che rasenta la perfezione. Il West Side Story del ’61 è un musical particolarmente moderno e raffinato: dall’incipit realizzato da Saul Bass – il grande designer autore di titoli e locandine, tra cui Vertigo di Hitchcock – alle canzoni memorabili come Maria, Tonight, America – firmate dagli autori Bernstein e Sodheim. Indimenticabili i colori vividi e le inquadrature dall’alto, che ricordano la verticalità di quei grattacieli che oggi compongono lo skyline newyorkese. Il tutto corredato dalla romantica storia d’amore, sentimento che al cinema garantisce sempre un facile impatto.
Sono proprio queste note emotive che Spielberg riesce a far sue, proponendo uno stile contemporaneo, per un musical che ormai ha compiuto 60 anni. L’eccellenza di un regista tanto trasversale risiede proprio nella capacità di rimanere fedeli a se stessi, pur proponendo un remake. La regia si fonda su un crescendo sia visivo che narrativo, che aiuta lo spettatore ad entrare in contatto con le coreografie dei Jets e degli Sharks. La musica appare subito parte integrante della scena, esattamente come l’originale, ma Spielberg aggiunge un’atmosfera dai toni noir, a volte sarcastici e ancorati a quel caleidoscopio di emozioni differenti, che soltanto lui riesce a ricreare, apparentemente con estrema semplicità. Sappiamo, chiaramente, che dietro la fabbrica di emozioni spielberghiana si cela una cura degli elementi scenici, attoriali, visivi e di comunicazione che non è pari a nessun altro.
Un cast brillante contribuisce alla buona riuscita del West Side Story del nuovo millennio
I puristi storceranno il naso, pensando all’unicità del film originale, ma gli elementi per un West Side Story del nuovo millennio ci sono tutti. Insieme all’ottima costruzione registica a dare una nota d’eccellenza è il cast, composto prevalentemente da attori di teatro. L’interprete di Anita, Ariana De Bose, ha all’attivo numerosi musical sia per il teatro che per il cinema, tra cui l’acclamato Hamilton di Thomas Kail.
La naturalezza drammatica della De Bose eguaglia quella della prima protagonista, Rita Moreno, che Spielberg omaggia dedicandole un nuovo personaggio, Valentina, la droghiera che tenterà di aiutare i due amanti. Gli altri coprotagonisti, gli attori di Brodway David Alvarez e Mike Faist riescono nella difficile impresa di portare la magia del palco al cinema. Tony e Maria protagonisti lo sono anche in questa rivisitazione di Spielberg, ma protagonisti non assoluti.
Il regista adatta fedelmente il testo all’originale, lasciando ad Ansel Elgort e Rachel Zekler i duetti, tanto amati dal pubblico di ogni età. I due protagonisti hanno il volto contemporano dei millennials, l’esordiente Zekler è anche una stella di youtube ed interpreterà Biancaneve nel live action Disney, in programma per il 2023. Elgort, conosciuto ai più per la sua interpretazione di Caleb Prior nella serie Divergent, ha il volto pulito e un po’ sbruffone delle nuove generazioni ma dimostra un innato senso romantico nella sua interpretazione di Maria, reimpostazione di un classico di grande pathos.
West Side Story è un classico che diventa contemporaneo, una sfida ben riuscita che potrebbe brillare anche al botteghino.