Causeway, film di A24 in streaming su AppleTV+ dal 4 novembre 2022, ha fatto il suo debutto italiano in concorso alla 17a Festa del Cinema di Roma, dove ha vinto il premio BNL BNP Paribas alla migliore opera prima. Diretto da Lila Neugebauer (Room 104) e scritto da Elizabeth Sanders, Luke Goebel ed Ottessa Moshfegh, ha tutta la solidità della formula collaudata di quel cinema indipendente che mette sotto la lente il trauma e i sentimenti con un approccio essenziale. Al centro della storia, una vicenda di guarigione dalle ferite del corpo e dell’anima sullo sfondo della periferia di New Orleans. L’attrice protagonista Jennifer Lawrence, che produce anche la pellicola, è affiancata da Brian Tyree Henry (Se la Strada Potesse Parlare).
LA TRAMA DI CAUSEWAY, IL DRAMMA PSICOLOGICO DI A24 PER APPLE TV+ TRA TRAUMA ED AMICIZIA
Il film di Lila Neugebauer, al suo esordio nel lungometraggio, racconta la storia dell’ingegnere militare Lynsay (Jennifer Lawrence), rientrata negli USA dopo essere stata ferita in Afghanistan. Causeway inizia con la lunga riabilitazione della protagonista, semiparalizzata a causa di un’emorragia cerebrale. Lynsay, forte e determinata, si trova improvvisamente a dover iniziare un nuovo percorso, che paradossalmente la conduce su un nuovo campo di battaglia, dove i colpi da incassare e a cui reagire, non sono più soltanto fisici ma anche emotivi.
Nel lungo percorso che porta la protagonista ad affrontare il suo passato e combattere per avere un nuovo futuro, la ragazza incontra James Aucoin, un meccanico che vive nel suo quartiere. Entrambi, seppur giovani e indipendenti, sono segnati dai duri colpi che la vita ha inferto loro e si rendono presto conto che fare i conti con i propri traumi è l’unico modo per andare avanti e raggiungere un obiettivo nella vita.
CAUSEWAY E LA RICETTA VINCENTE DI UN CERTO CINEMA INDIPENDENTE
Il cinema indipendente americano ha conosciuto una fioritura senza precedenti grazie alla blasonata A24, il cui marchio è solitamente sinonimo di qualità per horror e drammi d’autore. Anche in Causeway quella ricetta che riesce ad amplificare piccoli e grandi drammi del quotidiano senza strafare è evidente. Con passo lento e definito, la regista si muove nel tempo e nello spazio facendo leva sul flusso dei dialoghi tra i protagonisti. Lo script infatti non forza mai lo sviluppo degli eventi con colpi di scena o artifici particolari, ma concede allo spettatore il tempo per elaborare il dolore di due persone che si sono incontrate per caso ma hanno scoperto molto in comune.
È proprio attraverso i racconti di Lynsay e James che il pubblico viene accompagnato a ritroso nel passato, per scoprire pur con parsimonia di dettagli la catena di cause ed effetti che hanno portato entrambi a quel momento. La contrapposizione degli elementi spinge a creare una serie di paradossi che si riverberano in un ampio spettro di emozioni, ma in particolare si focalizzano sul senso di colpa e sulla sua espiazione.
IN CAUSEWAY JENNIFER LAWRENCE E BRIAN TYREE HENRY REGALANO DUE GRANDI INTERPRETAZIONI
I due attori protagonisti Jennifer Lawrence e Brian Tyree Henry portano in scena con grande naturalezza la complicità di una coppia di amici; individui che inizialmente non sembrano avere molto in comune ma che in realtà troveranno un terreno comune non solo nel trauma ma anche nella vitalità del quartiere operaio di New Orleans dove entrambi sono cresciuti. I luoghi diventano così fondamentali nel film, radicando grandi temi nella quotidianità.
Il cast è eccellente e brillantemente diretto. Lawrence, vincitrice di numerosi premi tra cui l’Oscar nel 2013 alla migliore interpretazione femminile per Il Lato Positivo, è conosciuta per la sua versatilità e seppur le sue interpretazioni siano sempre notevoli è proprio nei drammi introspettivi come questo che dà il meglio di sé. Impossibile non empatizzare con con la sua Lynsay, nonostante l’interpretazione asciutta e lo script misurato nel racconto delle emozioni. Dal canto suo Brian Tyree Henry, recentemente visto in Bullet Train ed Eternals ma conosciuto principalmente per la serie acclamata dalla critica Atlanta, non sfigura affatto nel confronto.
Lila Neugebauer confeziona un’opera tanto essenziale quanto di grande impatto, che ci ricorda la massima di Christopher McCandless di derivazione tolstojana secondo la quale «la felicità è reale solo se condivisa».