Strange World – Un Mondo Misterioso, 61° film Disney, è diretto da Donald Lee Hall – già co-regista di Big Hero 6 (2014), Oceania (2016) e Raya e l’Ultimo Drago (2021) – e da Qui Nguyen, che firma anche la sceneggiatura. A dare voce ai personaggi, nella versione originale, troviamo attori del calibro di Jake Gyllenhaal, Dennis Quaid, Gabrielle Union e Lucy Liu (nel doppiaggio italiano spicca, tra gli altri, Francesco Pannofino).
UNA FAMIGLIA FUORI DAL MONDO È AL CENTRO DI STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO
Strange World – Un Mondo Misterioso racconta la storia dei Clade, una leggendaria famiglia di esploratori. I nostri protagonisti si imbarcano in un misterioso viaggio verso un mondo inesplorato, abitato da strane e surreali forme di vita, per salvare l’isolata città di Avalonia. Oltre a ciò la famiglia si trova a dover affrontare al suo interno una delicata relazione padre-figlio, segnata da un’eredità pesante.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO E LE INFLUENZE FANTASCIENTIFICHE, TRA CINEMA, LIBRI E FUMETTO
Realizzato in uno stile che richiama gli sci-fi degli anni ’50 e con un rimando diretto ai lavori di Jules Verne e Edgar Rice Burroughs, Strange World – Un Mondo Misterioso si distanzia dall’ultimo lavoro di Donald Lee Hall, Raya e l’Ultimo Drago. Il regista infatti punta ad un concept per i personaggi molto meno realistico rispetto al suo precedente film, seppur rimanga bloccato all’interno di un’impronta disneyana nota e inflazionata.
Per Strange World – Un Mondo Misterioso le maggiori ispirazioni sono soprattutto i fumetti della tradizione franco-belga: qui le idee e le immagini esplodono in un lungometraggio che è prima di tutto un’esperienza visiva, il quale tende però ad adombrare il valore della storia.
MONDI DIVERSI CON LOOK DIVERSI, PRECISA SCELTA STILISTICA DI STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO
Per Strange World – Un Mondo Misterioso il team ha concepito tre distinti look. Il primo è dedicato alla città di Avalonia, dove prevalgono colori caldi utili a creare sia un luogo utopico ma anche un senso di nostalgia e cordialità. Il secondo è stato studiato per la fattoria dei Clade: qui gli autori si sono ispirati a vecchie foto Kodachrome degli anni ’30 e ’40 per mettere in scena uno spazio che potesse dare il senso della famiglia, del raccoglimento, del focolaio in una restituzione archetipica. E poi c’è lo Strange World, dove prevale l’uso di colori freddi mentre l’impatto grafico più eminente è quello delle creature che lo abitano.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO SEGNA LA FINE DELLA (BREVE) ERA CHAPEK
Dopo le diatribe dello scorso anno in cui Disney si è trovata coinvolta nella questione sui diritti LGBTQ+ (ve ne abbiamo parlato qui), i creativi Pixar in Lightyear (2022) erano riusciti a imporre il proprio sostegno alla comunità omosessuale a dispetto delle posizioni molto caute dell’allora CEO Bob Chapek, aspramente criticato su numerosi fronti. Ora, in concomitanza con il sorprendente ritorno alle redini della compagnia del precedente amministratore delegato Robert Iger, è evidente come la linea di Chapek sia uscita sconfitta: siamo arrivati ad una presa di posizione decisa della TWDC e il giovane protagonista, Ethan Clade, è infatti un teenager apertamente omosessuale e figlio di genitori di diversa etnia.
Sul tema, Hall e Nguyen hanno rilasciato un’intervista in cui hanno sottolineato il loro bisogno di rendere “più organica” la sessualità del personaggio, facendo leva su empatia e riconoscimento così da evitare che il protagonista passasse come la solita forzatura politicamente corretta. Operazione difficile e delicata, dato che emerge un evidente contrasto con il valore ideologico conferito al patriarcato. Per risolverlo Strange World – Un Mondo Misterioso è incentrato su tre generazioni di una stessa famiglia e sul modo in cui si riadattano ai cambiamenti emergenti.
BIODIVERSITÁ ED ESPLORAZIONE AL CENTRO DI STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO
In Strange World – Un Mondo Misterioso i due registi riescono ad attuare il meccanismo di resa non forzata dell’omosessualità del personaggio, mettendo al centro la biodiversità dello Strange World, ma soprattutto raccontando una famiglia complessivamente multietnica. Questo segna un primo sganciamento da Encanto, in cui vi era una precisa collocazione culturale, politica, storica ed etnica.
Il titolo stesso del film è un inno alla diversità, ad una stranezza che viene esplorata per essere rivissuta, riallineata cognitivamente nel sistema della “normalità”. Strange World – Un Mondo Misterioso è di fatto un’utopia che passa dalla convivenza organica di piante e animali dai toni surrealisti. Un impatto estetico con la diversità tout court, attraverso un viaggio verso l’ignoto, verso un mondo nascosto, che richiama classici come Viaggio al Centro della Terra e King Kong.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIODO E IL RAPPORTO PADRI/FIGLI
Come ha dichiarato lo stesso Hall, Strange World è il modo in cui guardiamo al mondo, il modo in cui lo abbiamo ereditato e trasformato nel cambiamento intergenerazionale. Non solo sotto il profilo climatico e strettamente naturalistico (la Terra), ma anche nel modo di viverlo, nel suo sistema di piccole e grandi relazioni (il mondo). Per comprendere e tradurre in narrazione questo passaggio fra generazioni, con Strange World – Un Mondo Misterioso Hall torna sul rapporto tra padri e figli facendone uno spunto per riflessioni di più ampio respiro.
Qui un’altra sostanziale differenza con Encanto: il film del 2021 tematizzava il matriarcato mentre Strange World – Un Mondo Misterioso è incentrato sul patriarcato, la trasmissione inconscia delle aspettative nella cornice di una sorta di vocazione familiare che, nel caso dei Clade, è quello di essere esploratori. Per destituire di forza lo stereotipo, l’esposizione alla diversità diventa necessaria.
Nonostante questa cornice, Strange World – Un Mondo Misterioso è un lungometraggio assolutamente sfasato, soprattutto per il plot semplicistico. Rimane però l’interessante intuizione di richiamare il tema dell’esplorazione che offre uno spunto di riflessione nei tempi dei movimenti LGBTQ+, in cui le questioni di genere rimangono combattute fra riduzionismo naturalistico e determinismo sociale. La pellicola riutilizza il tema della scoperta per raccontare il modo in cui possiamo migliorare, non forzatamente, la nostra visione del mondo. Per capire questo passaggio, ci tocca scomodare brevemente Umberto Eco.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO: L’ESPLORAZIONE COME CELEBRAZIONE DELLA DIVERSITÀ
Quando Eco scriveva Kant e l’Ornitorinco, poneva l’accento sul modo in cui l’essere umano percepisce e costruisce il mondo partendo da schemi mentali noti e precostituiti. Da qui il celebre esempio del ritrovamento dell’ornitorinco: una nuova specie che è difficile da catalogare, considerati i tratti comuni con specie diverse. Proprio l’incontro con nuovi eventi, fenomeni e persone permette al nostro sistema di categorie mentali di costruirne di nuove o di rimodulare quelle già esistenti.
Un meccanismo che permette di ampliare la nostra conoscenza del mondo, allargando il confine di ciò che è a noi noto. Osserviamo e classifichiamo. Questo processo costruttivo continuo – in cui ri-orientiamo il nostro sguardo sulla realtà – e questo senso di apertura continua ha delle ripercussioni etiche. Tuttavia, senza esposizione al nuovo e all’ignoto, le categorie rimangono cristallizzate in stereotipi. Esplorare significa esporsi alla diversità. Esporsi significa conoscere. Conoscere significa affrontare, accettare e assimilare la diversità all’identità comune.
La letteratura sull’esplorazione può quindi avere un valore performativo di non poco rilievo. Lo ebbe soprattutto nell’epoca di nuove scoperte, del positivismo in cui Verne scriveva i suoi romanzi, ma anche Darwin si portava alla scoperte di nuove specie. Un genere letterario, e poi filmico, con una propria finalità sociale ed etica. Una lunga tradizione ripresa in Strange World – Un Mondo Misterioso dove viene, purtroppo, bistrattata.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO E L’APPROCCIO PEDAGOGICO
Una disquisizione teoretica forse troppo alta per Strange World – Un Mondo Misterioso. Ad occhi attenti, però, i temi emergono e in questo torna il ruolo essenziale svolto dalla costruzione di un mondo fantastico, unito al valore dell’esplorazione. Hall scava in una letteratura esistente, utile a metabolizzare meglio un problema sempre attuale: i processi cognitivi che stanno alla base dell’accettazione e dell’inclusione dell’alterità.
È un problema filosofico, certo, ma Disney si è sempre approcciata alla questione, facendo leva sulla narrazione per addestrare l’empatia del suo pubblico. Non vi è dubbio che lo stile risulti trito e ritrito, che la curva discendente disneyana sia in corso, ma è apprezzabile lo sforzo e in ogni modo di educare il suo pubblico alle sfide del presente, a discapito delle contraddizioni e, nel caso di Strange World – Un Mondo Misterioso, di un plot banale e scontato.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO: LE RAGIONI DI UN FLOP
Strange World – Un Mondo Misterioso ad oggi rappresenta un pesante flop commerciale per Disney. Il film ha incassato negli States 18,6 milioni nei primi cinque giorni dalla distribuzione a fronte di un budget di 180 milioni e con una perdita prevista di 100 milioni di dollari. Una drammatica e prevedibile situazione, conseguenza diretta delle difficili sfide imposte dalla pandemia e del management tutt’altro che lungimirante di Chapek.
L’ex CEO infatti, per spingere il lancio della piattaforma Disney+, ha scelto di destinare alcuni importanti titoli esclusivamente alla release domestica – causando anche il contenzioso legale con Scarlett Johansson per Black Widow. Il risultato è che gli spettatori si sono abituati a non recarsi al cinema, sapendo che anche in assenza di un’uscita diretta on demand possono comunque aspettarsi una finestra molto ridotta prima del debutto in streaming.
Il character design privo di ogni originalità e una certa incapacità di intercettare i gusti di un pubblico di famiglie ormai molto più interessato ai supereroi che all’avventura vecchio stile, certo, non hanno aiutato il botteghino.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO E UNA VISIONE DEBOLE DEL FUTURO DISNEY
Dunque, il nuovo film Disney non è un’opera di rilievo. Purtroppo, dopo l’entusiasmo che aveva suscitato Raya e l’Ultimo Drago, le aspettative rimangono ampiamente deluse. Disney sguazza nell’indecisione, soprattutto in riferimento alla retromarcia verso lo stile musical dello scorso anno con Encanto che, nonostante tutto, era un lavoro con maggior carattere. Con Strange World – Un Mondo Misterioso torniamo nella contraddizione: un mix promettente di buone idee, grandi temi ed indubbie abilità tecniche condensato però in maniera superficiale per rispettare i tempi serrati della major, con scarsa attenzione nei confronti della narrazione.
Fortunatamente, nonostante il palese flop al botteghino, il lungometraggio conserva un minimo di dignità per la delicatezza con cui tratta le proprie tematiche e per lo sforzo estetico di un apprezzabilissimo world building. I fasti del passato, anche recente, sono però lontani.