The Creator, nuovo film di Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story), vede John David Washington (BlacKkKlansman, Tenet) protagonista di una storia che attraversa i confini di un mondo post-apocalittico, in cui l’Intelligenza Artificiale è diventata parte integrante della quotidianità e la civiltà è divisa tra oriente e occidente. La sceneggiatura, scritta a quattro mani dallo stesso Edwards con Chris Weitz (Rogue One, About a Boy, La Bussola d’Oro) trasporta lo spettatore in una guerra logorante al fianco di un uomo e una bambina che proveranno a cambiare le sorti dell’umanità, in un lungo viaggio che porterà entrambi ad una nuova consapevolezza dell’esistenza.
THE CREATOR: DISTOPIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER PARLARE DELLA GUERRA
The Creator è un prodotto originale, non legato a nessun franchise, e anche se Gareth Edwards lascia evidenti tracce di un background da spettatore ed estimatore del genere fantascientifico, l’impronta originale con cui compone l’intera struttura scenica e registica è molto evidente e contribuisce a far salire di livello una storia che è tendenzialmente priva di archi narrativi secondari, ma che fa leva su un’impostazione critica contro la supremazia delle potenze belliche.
L’intenzione è evidente sin dai primi frame, quando la vita apparentemente ordinaria di una coppia viene distrutta dalla prepotenza militare americana, in lotta contro il nuovo ordine creato da quell’Intelligenza Artificiale che avrebbe dovuto facilitare il lavoro manuale ma è divenuta nel tempo sempre più simile al genere umano.
Joshua (John David Washington) è un membro delle unità speciali americane, superstite di un’esplosione nucleare causata dall’IA. Infiltrato in un gruppo di ribelli, guidati da Harun (Ken Watanabe), l’uomo si innamora di Maya (Gemma Chan), una scienziata umana che collabora col nemico. Mentre sono in attesa del loro primo figlio, i militari irrompono nella nuova vita di Joshua, separando la coppia per sempre. Ritornato alla sua vita ordinaria, distrutto dalla perdita della moglie, il protagonista decide di accettare una missione che potrebbe riportare l’ordine mondiale: trovare e neutralizzare Nirmata, il creatore di una nuova arma di distruzione che potrebbe porre fine all’umanità intera.
GLI AMMONIMENTI VEROSIMILI THE CREATOR, IL NUOVO FILM DI GARETH EDWARDS
Edwards costruisce la narrazione con una struttura molto solida sin dalle premesse: parte infatti da un antefatto per poi catapultare lo spettatore in un futuro distopico, che paradossalmente potrebbe non essere poi così lontano. Prosegue successivamente raccontando la genesi del protagonista e continua con l’incontro che darà il via all’avventura che condurrà Joshua e una misteriosa bambina umanoide (Madeleine Yuna Voyles) verso luoghi inesplorati, alla ricerca dell’amore perduto ma anche della salvezza per tutti i popoli del mondo.
The Creator immagina un mondo diviso in due con una nuova specie, nata dall’ingegno dell’essere umano che domina l’Asia, mentre l’Occidente è guidato dalla super potenza militare americana. La narrazione del viaggio in luoghi reali, ma popolati da una specie nuova, desiderosa di affermare la propria individualità e di vivere in quel mondo da cui è stata generata, induce continamente ad interrogarsi sulla freddezza dell’essere umano, capace di dimostrare crudeltà ed empatia allo stesso tempo.
UNA STORIA ESSENZIALE È CROCE E DELIZIA DI UN FILM COSTATO POCHISSIMO
Al centro di The Creator troviamo una storia piuttosto semplice, in cui un padre mancato trova la forza per riscoprire se stesso in una bambina, che rappresenta la figlia ritrovata. Un uomo e una macchina, che scoprono insieme la forza della condivisione, capaci di intrattenere discorsi profondi e di condividere sentimenti che vanno anche oltre l’essere umano. Una visione quella di Gareth Edwards che si impone su tutto l’iter narrativo del film, che fa della sua forza proprio questa storia semplice, ma costruita intorno ad una scenografia suggestiva e talmente dettagliata da risultare estremamente verosimile.
The Creator immagina il mondo come potrebbe essere tra qualche decennio, senza dimenticare l’immaginario che la narrativa e poi il cinema di fantascienza hanno segnato fino ad oggi. Seppur il film sia molto buono, purtroppo la storia principale di The Creator è il punto di forza ma anche di debolezza di tutta la struttura, che si compone esclusivamente di rimandi alle storyline dell’intreccio narrativo, ma che non approfondisce il vissuto degli altri protagonisti. Nonostante queste incongruenze The Creator è tra i migliori sci-fi degli ultimi anni, merito di un’ottima composizione scenica, che va dalla scelta della scenografia di James Clyne, alla colonna sonora che spazia da Hans Zimmer ai Radiohead. A Edwards il merito di aver saputo confezionare tutto questo con un budget di soli 80 milioni di Dollari: una frazione di quello di pellicole analoghe, ma con risultati estetici e narrativi di gran lunga superiori a tanti blockbuster ben più costosi.
IL TRAILER DI THE CREATOR