Mrs. Doubtfire, film cult con un formidabile Robin Williams, a oltre 30 anni dalla sua uscita in sala continua ad essere un perfetto esempio di come sposare un susseguirsi di gag esilaranti a un messaggio profondamente confortante ma anche malinconico sul senso profondo di ‘famiglia’.
Diretto da Chris Columbus, allora reduce da quello che rimane uno dei film più popolari degli anni ’90 (Mamma Ho Perso L’Aereo), Mrs. Doubtfire rappresenta un perfetto spaccato del cinema di quel decennio. Nel cast infatti troviamo anche la debuttante Mara Wilson (in seguito scelta come protagonista di un’altra commedia diventata di culto, Matilda 6 Mitica), Pierce Brosnan (all’epoca incarnazione cinematografica dell’agente 007 James Bond), Sally Field (un anno dopo sul grande schermo con lo straordinario successo Forrest Gump) e in un piccolo ruolo l’ottimo caratterista Harvey Fierstein (nel 1996 nel blockbuster Independence Day insieme a Lisa Jakub, la figlia maggiore in Mrs. Doubtfire).
MRS. DOUBTFIRE: ROBIN WILLIAMS FU UN (FORTUNATO) RIPIEGO
La storia è quella di un padre divorziato che, per trascorrere più tempo con i figli, si traveste da tata e il soggetto è tratto dal romanzo Alias Madame Doubtfire di Anne Fine, del 1987. Quando Columbus acquistò i diritti del libro l’autrice insistette perché venisse scelto come protagonista Warren Beatty (che nel 1990 aveva sbancato al botteghino con Dick Tracy), ma in realtà il frontrunner favorito fu inizialmente Tim Allen, in quel periodo solida icona delle family comedy. Quando Allen rifiutò la parte, il casting si spostò su Williams, allora celebrato per i suoi ruoli drammatici ma anche noto per le stand up particolarmente caustiche e sboccate.
Una scelta non scontata, ma evidentemente vincente. Mrs. Doubtifre fu un vero e proprio successo al botteghino, guadagnando quasi circa 441 milioni di dollari al box office internazionale su un budget di appena 25 milioni, e classificandosi così come il secondo film con i maggiori incassi del 1993, dopo un capolavoro come Jurassic Park di Spielberg.
QUANDO IL TRUCCO (DA OSCAR) DIVENTA STORIA
Mrs. Doubtfire ha ottenuto numerosi riconoscimenti, aggiudicandosi due Golden Globe: uno a Williams per la sua interpretazione e uno per la categoria Miglior Film Commedia o Musicale, nonché un premio Oscar per il miglior trucco andato a Greg Cannom, Ve Neill a Yolanda Toussieng. Mrs. Doubtifire infatti è il perfetto esempio di come l’arte del make up cinematografico possa andare ben oltre il mero intervento tecnico che siamo portati a sottovalutare, diventando un tassello fondamentale per l’essenza stessa della storia.
ROBIN WILLIAMS GIRAVA PER SAN FRANCISCO MASCHERATO DA MRS. DOUBTFIRE
Dopo quattro ore di trucco, ogni giorno per circa tre mesi, Williams volle divertirsi con la tenuta da vecchietta inglese. Pare che gli piacesse girare per San Francisco in costume e che in una di queste occasioni si fosse recato anche in un negozio sexy shop. Nessuno se ne accorse, così Williams riuscì ad ottenere la prova definitiva che sarebbe riuscito a ingannare gli spettatori.
Il lavoro meticoloso fu condotto alla sulla cadenza del parlato, per la quale Williams si ispirò alla pronuncia britannica. Tra le ispirazioni vocali: Margaret Tatcher, Julia Child e Bill Forsyth.
La stessa promozione del film ha molto giocato sul travestimento di Williams, che tenne le interviste indossando i panni di Mrs. Doubtfire. La prima apparizione avvenne alla Carnegie Hall durante uno show tenuto da Andy Kaufman, dove Williams si presentò come la “nonna” di Kaufman.
QUELLO CHE NON DOVEVA SUCCEDERE, MA È SUCCESSO
Nella scena in cui la signora Sellner, l’assistente sociale che sorveglia Daniel (Robin Williams), si reca a casa sua e la Doubtifire le prepara il tè con il viso pieno di panna, non era previsto che gocciolasse. Di fatto, i fari del set iniziarono a far sciogliere la maschera e Williams decise di improvvisare portando Columbus a mantenere la scena nel montaggio finale. Fortunatamente lasciarono la torta alla panna come maschera: l’alternativa era una crema all’avocado, ma Williams sarebbe letteralmente apparso come un mostro.
ROBIN WILLIAMS: IL ‘ROMPISCATOLE’
In realtà in Mrs. Doubtfire la versatilità delle improvvisazioni di Williams fu tale da indurre Columbus a utilizzare tre o quattro telecamere contemporaneamente durante ogni scena. Essendo incerto di quale delle improvvisazioni avrebbe voluto mantenere, decise di riprendere tutto come se stesse filmando un documentario. Queste scene di improvvisazione vennero concesse a Williams ad ogni ciak, ma solo dopo aver ripreso la scena due o tre volte come da copione. Poi Williams avrebbe potuto dare libero sfogo alle sue interpretazioni. Di fatto, la versione finale contava trenta minuti in più, poi tagliati perché la lunghezza sarebbe stata eccessiva per un film per famiglie.
E I LOONEY TUNES ALL’INIZIO DEL FILM?
La scena di cortometraggio animato che apre il film fu veramente filmata da Chuck Jones, animatore dei Looney Tunes e Merrie Melodies della Warner Brothers. Per l’occasione scrisse e disegnò a un episodio di cinque minuti poi rilasciato come contenuto speciale nel DVD.
IMPROVVISAZIONI E AUTO-CITAZIONI IN MRS. DOUBTFIRE
L’improvvisazione di Williams non solo coinvolgeva il regista, ma anche gli attori. La scena finale al ristorante in cui Mrs. Doubtfire perde la dentiera non era prevista: fu l’ennesima improvvisazione di Williams. Nella stessa scena, Williams si auto-cita quando, nel tentativo di recuperare la dentiera dal fondo del bicchiere, afferma “Carpe Dentum… seize the teeth”. Il riferimento qui è alla scena dell’attimo fuggente “Cogli l’attimo”; da aggiungere che Williams era apparso in un altro film nel 1986 intitolato proprio Seize the Day (it. “cogli l’attimo”).
Williams si dedicò molto a rendere la vita impossibile al cast. Amava particolarmente deconcentrare Pierce Brosnan durante le sue scene. Una tra queste, quella del soffocamento al ristorante. Durante la simulazione del soffocamento, infatti, Williams si sbizzarrì con le allusioni sessuali rendendo quasi impossibile filmare la scena.
IMPROVVISARE OLTRE I LIMITI
Talvolta, l’improvvisazione andava ben oltre i limiti imposti al pubblico di minori, portando Columbus a produrre edizioni del film PG, PG-13 e Rated R. Un’altra occasione problematica dovuta all’interpretazione di Williams è legata ai riferimenti ad altri film. Ad esempio, nella scena in cui si rivolge a Miranda e per via del suo outfit afferma “in tema Balla Coi Lupi” creò un problema legale serio in termini di copyright, che portò più avanti la produttrice associata Paula DuPré Pesmen a tenere traccia di tutte le citazioni di Williams.
QUANDO LA FINZIONE DIVIENE REALE
Oltre al gioco di meta-interpretazione, del trucco nel trucco, delle improvvisazioni, di Williams che girovaga per San Francisco fingendosi il personaggio, ci sono altri elementi di verità riportati nel film. Ad esempio, la casa citata da Miranda (Sally Field) si trova veramente al 2640 di Steiner St. a San Francisco, famosa proprio per i suoli saliscendi. Noi di Anonima l’abbiamo visitata; oggi è una residenza privata, ma c’è sempre qualcuno in giro pronto a scattare foto e recandosi lì come fosse un luogo di culto. Soprattutto dopo la morte di Robin Williams, che ha reso la casa un vero è proprio monumento in memoriam.
STORIE DI FAMIGLIE TRA REALTÁ E FINZIONE
Tra l’altro, San Francisco non era la prima location scelta di Columbus, che decise di cambiare per recuperare del tempo con la famiglia lontano da New York dove aveva vissuto per anni. Sempre nella dialettica fra reale e immaginario che coinvolge Mrs. Doubtfire, Robin Williams si ispirò al divorzio dalla prima moglie per alcune scene drammatiche. Allo stesso modo, Sally Field in quel periodo stava divorziando dal produttore Alan Greisman.
CHI È LA VERA MRS. DOUBTFIRE? OLTRE LA FINZIONE
La vera Mrs. Doubtfire paradossalmente non è quella di cui scrive l’autrice del libro. La persona reale è quella a cui si ispirò Williams: la sua tata. Quando la storia venne fuori, i giornali inglesi si fecero in quattro per cercarla. Riuscirono a trovare “Lolly” in una casa di cura nel Michigan, intervistandola e fotografandola. Venne fuori che fu la tata di altre celebrità hollywoodiane e il risultato della ricerca fu una storia su “Lolly” scritta sul giornale locale e intitolato “La vera Mrs. Doubtfire”.
MRS. DOUBTFIRE 2: CHE FINE HA FATTO IL SEQUEL?
Il sequel di Mrs. Doubtfire era in progetto già dal 2003, poi a più riprese posposto fino a decadere come progetto nel 2006, quando si pensava a una data di rilascio già per la fine del 2007. Solo nel 2014 il progetto venne preso seriamente in mano prevedendo il ritorno di Columbus e Williams. Solo che l’improvvisa scomparsa dell’attore nello stesso anno segnò la conclusione definitiva dell’idea. Nonostante il sequel non sia mai stato girato, nel 2019 debuttò il musical Mrs. Doubtfire a Seattle.
COSA CI LASCIA OGGI MRS. DOUBTFIRE: IL RICORDO DI WILLIAMS
Mrs. Doubtfire era stato pensato con toni molto più cupi, ma alla fine si decise di renderlo più disteso per i bambini anche tagliando molte scene dal sapore più drammatico. Al contempo, però, venne anche cassato il lieto fine inizialmente previsto. La prima versione dello script, infatti, prevedeva il ritorno insieme di Miranda e Daniel, ma Columbus e Williams concordarono nel cambiarlo onde evitare di alimentare illusioni nel piccolo pubblico.
Mrs. Doubtfire rimane un cult del cinema e si è aggiudicato un posto sui generis nella categoria family movie. Sebbene sia un film sulla famiglia, non fatica ad affrontare con crudo realismo un tema delicato quale è il divorzio. Mrs. Doubtfire, di fatto, è un dramma che racconta una profonda sofferenza, ma elevata dalla potenza della commedia.