Prima prova oltreoceano per Paolo Virzì. Il regista livornese autore di numerosi successi e vincitore del David di Donatello con La Pazza Gioia presenta in concorso al 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la sua ultima pellicola The Leisure Seeker.
Tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Michael Zadoorian racconta la storia di due anziani Ella e John Spencer, che decidono improvvisamente di prendere il loro vecchio camper (soprannominato The Leisure Seeker) ed affrontare un lungo viaggio percorrendo la Old Route 1, destinazione Key West.
John, professore di letteratura in pensione, è infatti un profondo conoscitore di Ernest Hemingway ed insieme alla moglie Ella desidera da tempo visitare la sua casa a Key West, in Florida.
La coppia parte all’improvviso lasciando i due figli, ormai adulti, spaventati e preoccupati per l’insolita scelta dei genitori. John soffre di perdite di memoria, mentre Ella si dimostra essere la roccia su cui tutta la famiglia si appoggia. Una coppia adorabile, che sente l’irrefrenabile pulsione di mettersi in viaggio, non solo ricordando la loro giovinezza ma vivendola ancora per una volta.
Insieme in un viaggio lunghissimo, privati fisicamente delle forze, ma non dello spirito Ella e John vedranno il volto dei nuovi USA, cambiati radicalmente dal loro ultimo viaggio in camper con i figli, nei lontani anni Settanta. Soli e un po’ spaesati affronteranno insieme le difficoltà del viaggio e della vita, ripercorrendo i loro momenti di spensieratezza.
Con il pretesto della malattia neurologica di John, Ella rivedrà tutti i ricordi di cinquant’anni trascorsi insieme, anche i più dolorosi e inaspettati. Ella e John, insieme e per sempre.
Virzì compie un’operazione piuttosto difficile per i registi italiani, girare negli Stati Uniti in lingua inglese, con attori del calibro di Donald Sutherland ed Helen Mirren, gran parte della troupe nostrana ed il resto del cast completamente americano. E’ da apprezzare dunque la sfida che il regista livornese si è posto, mettendo al centro della storia una coppia di anziani e uscendo al di fuori del suo territorio, che conosce profondamente e dove solitamente è ben accolto da pubblico e critica.
Tutta la struttura di The Leisure Seeker si regge sulle interpretazioni dei due grandiosi protagonisti, attori capaci di emozionare con un solo sguardo rivolto alla macchina da presa.
Attori che insieme formano una coppia dalla straordinaria chimica, che non contano su artifici ed effetti speciali ma solo sulla loro capacità recitativa, eccellenti da tutti i punti di vista. Helen Mirren e Donald Sutherland sono così naturali nelle interpretazioni di Ella e John che riescono a creare un’immediata empatia con il pubblico, anche perché con la loro recitazione fanno presa sull’emotività che una coppia del genere è capace di generare in ognuno di noi.
La storia di Ella e John, che vivono la loro anzianità come fosse l’ultima giovinezza ci ricorda che la vecchiaia esiste e non è poi così lontana, che le persone restano tali anche se le loro menti si allontanano per qualche ora. Purtroppo il “film americano” di Virzì ha una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, seppur scritta con ottimi autori come Francesca Archibugi (che ha collaborato con il regista alla stesura de La Pazza Gioia), Stephen Amidon (scrittore di “Human Capital”) e Francesco Piccolo (La Prima Cosa Bella ed Il Capitale Umano).
Fare leva sulle capacità interpretative dei protagonisti sembra essere la strada più facile per defilarsi da una scrittura che risulti intensa e non buonista. Si coglie in The Leisure Seeker la mancanza di volontà nell’esporre pubblicamente le proprie opinioni su un preciso argomento, persino il Morbo di Alzheimer da cui è chiaramente affetto John, non viene chiamato per quello che è, come se si volesse evitare di spaventare lo spettatore. Il regista nelle note di produzione spiega che questa scelta è stata fatta perché “Temevamo di andare a cacciarci in un cliché” ma i cliché in realtà si toccano in ben altri punti della pellicola.
Tutta l’emozione che il film regala è data dalla gestualità e dalla profondità dei protagonisti, uniti alla magistrale fotografia di Luca Bigazzi, che anche in questo film risulta essere il più grande direttore della fotografia italiano. Per il resto non ci sono particolari attenzioni registiche che elevano The Leisure Seeker sul gradino più alto della cinematografia italiana, è un bel film, commovente e intenso ma lascia un senso di vuoto che è il risultato di una sceneggiatura poco convincente.
Virzì ha scelto di buttarsi nel fuoco ma non ha osato abbastanza, giocando la carta dei grandi interpreti, che lascia amabilmente dialogare per tutta la durata del film, come se avesse chiesto a due navigati attori teatrali di improvvisare sul tema. Anche la chiara intenzione di fare un film drammatico con degli spunti comici non sembra per nulla riuscita, The Leisure Seeker è un dramma, con qualche battuta divertente ma rimane comunque un dramma.
Nonostante la sceneggiatura non sia tra le più convincenti The Leisure Seeker è comunque un buon film, capace di emozionare come pochi e con due interpreti d’eccezione, il premio Oscar Dame Helen Mirren e Donald Sutherland, vincitore di due Golden Globe. Artisti con una carriera talmente imponente che sarebbe stato difficile dirigere in maniera maldestra. Un film che commuove ma non sorprende.
Venezia 74 – The Leisure Seeker: Ella & John, Virzì debutta in inglese (recensione)
Paolo Virzì dirige Donald Sutherland ed Helen Mirren in un road movie magnificamente interpretato.