Dopo aver diretto numerose star del panorama action nel deludente terzo capitolo de I Mercenari, l’australiano Patrick Hughes torna alla regia con un una commedia d’azione dai ritmi adrenalinici e con un cast tutto di spicco in cui figurano Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Gary Oldman e Salma Hayek.
Come ti ammazzo il bodyguard segue le vicende di Michael Bryce (Ryan Reynolds), un agente di protezione “Tripla A” che a causa di una missione fallimentare come scorta di un trafficante d’armi giapponese, cade in disgrazia ed è costretto a riciclarsi come guardia del corpo del suo peggior nemico in quel di Londra. Quest’ultimo, il temibile incarcerato Darius Kincaid (Samuel L. Jackson), è infatti l’ultimo testimone vivente di una strage perpetrata ai danni del popolo bielorusso dal suo spietato dittatore di nome Vladislav Dukhovich (un Gary Oldman sprecatissimo), e la sua incolumità è quantomai preziosa per l’Interpol e l’Organismo Anticrimine Britannico. L’instancabile bodyguard e l’infallibile sicario, nemici di lunga data, sono così costretti a passare insieme 24 ore di follia prima di poter raggiungere L’Aia in Olanda, sede della Corte Penale Internazionale dove avrà luogo il processo.
È chiaro sin dai primi minuti come il concept narrativo degli eterni rivali che devono mettere da parte il loro astio per un obiettivo comune sia retaggio di tutta una filmografia che negli anni – da 48 ore di Walter Hill al Midnight Run con Robert De Niro, passando per il più moderno The Nice Guys – ha reso il buddy movie un sottogenere ormai consolidato con regole e stilemi propri. Non deve stupire quindi la presenza di cliché o stereotipi tipici dell’action in coppia anche in questo caso (nonostante tendano spesso a fagocitare un’intera sceneggiatura a favore di una maggiore accessibilità da parte del pubblico). E non deve nemmeno stupire che regista e sceneggiatore si siano divertiti a riproporre le basi di alcuni blockbuster anni ’80 e ’90 in una formula forse stantia ma assolutamente consolidata. Ciò che invece non convince e che doveva al contrario rappresentare la vera sfida, la novità e il motore dell’intero progetto è l’alchimia tra i due protagonisti e chiaramente anche tra i rispettivi interpreti; un’alchimia che traspare purtroppo solo di rado.
Del resto Samuel L. Jackson, nei panni del pericoloso ma romantico sicario, è null’altro che la caricatura di se stesso, relegato anche in questa occasione al solito personaggio burbero e impulsivo che dai tempi di Pulp Fiction si diverte a impreziosire ogni sua esclamazione con un sonoro “motherfucker”; mentre il personaggio di Ryan Reynolds – pur rappresentando un valido contraltare all’esuberanza del collega per la sua compostezza e pazienza – non riesce mai a bucare lo schermo e il più delle volte subisce la carica istrionica di quest’ultimo.
Si assiste così a battibecchi poco ispirati durante la visione e se a volte possono pur strappare un sorriso, i dialoghi tra i due buddies risultano spesso anonimi e senza mordente. Conseguenza della banalità della sceneggiatura di Tom O’Connor che ha saputo senz’altro acuire il loro conflitto ricalcando il tipico rapporto altalenante dei personaggi dei cult prima citati, ma non è riuscito a nascondere la natura da “copia-incolla” della trama e del concept sottostante rispetto ai medesimi.
Da sottolineare invece il comparto tecnico, dove il film si fa notare per alcune spettacolari sequenze d’inseguimento urbano lungo i canali di Amsterdam e per le scene di conflitto armato, tutte dirette con cura da Patrick Hughes e con un montaggio ipercinetico (ma sempre calibrato) che ne esalta l’azione senza risultare eccessivamente confusionario.
In definitiva, Come ti uccido il Bodyguard si rivela un discreto buddy movie, buono per passare una serata piacevole ma diverte meno di quanto avrebbe potuto e si dimentica facilmente.
Come Ti Ammazzo Il Bodyguard: il buddy movie con Reynolds e Jackson (recensione)
Una action comedy ben confezionata, con un cast ragguardevole (Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Gary Oldman e Salma Hayek) ma con uno script dimenticabile.