La Farfalla sul Mirino è oggi universalmente riconosciuto come il capolavoro di Seijun Suzuki, ma quando uscì nel 1967 causò la definitiva rottura tra il regista giapponese e la sua casa di produzione e venne ignorato da critica e pubblico.
Ad oggi è considerato non solo un film di culto, ma è stato innalzato allo status di capolavoro del cinema citato tra le influenze principali di autori come Park Chan-Wook Park, Takeshi Kitano, Quentin Tarantino e Jim Jarmusch per la sua irriverenza e per essere un film assolutamente unico nel suo genere.
LA FARFALLA SUL MIRINO: UNO YAKUZA MOVIE DA MANUALE
Nato per essere uno yakuza movie canonico, il film racconta la vicenda di Goro, il serial killer n°3 del Giappone. Nonostante sia sposato con Mami, che lo tradisce in segreto con il boss Yabuhara, Goro si innamora di Misako durante una delle missioni affidategli dalla Yakuza, e quest’ultima lo assolda per una missione difficilissima: deve sparare al cuore di un uomo in una finestra temporale di soli tre secondi. Goro accetta la missione, ma una farfalla si posa sul mirino del suo fucile proprio al momento dello sparo e il killer fallisce il suo incarico. Da quel momento la mafia comincia a dargli la caccia per ucciderlo e per farlo mette sulle sue tracce i migliori sicari del paese.
Goro riesce ad ucciderli tutti tranne uno, che si rivela però essere il leggendario Killer n°1. Il migliore dei sicari giapponesi annuncia a Goro di non averlo ucciso subito come ringraziamento per l’aiuto offertogli in una precedente missione, ma che non per questo abbandonerà il suo incarico, tuttavia vuole che la sfida tra lui e il n°3 si svolga ad armi pari. Dopo aver preso in ostaggio Misako il n°1 intrappola Goro nell’appartamento della donna e si trasferisce con lui affinché entrambi possano studiare le mosse dell’avversario, in un gioco perverso e subdolo che mette alla prova i nervi di entrambi prima dello scontro finale.
L’AVANGUARDIA ‘ANARCHICA’ DI SEIJUN SUZUKI
Il film venne criticato dalla Nikkatsu prima ancora dell’inizio delle riprese; la casa di produzione non apprezzò la sceneggiatura scritta dal regista e chiese la sua completa riscrittura a causa della sua anima “troppo anarchica”. Il flop commerciale del film fu la goccia che fece traboccare il vaso e la Nikkatsu licenziò in tronco il regista accusandolo di fare film “senza senso e di nessun profitto”, aprendo una causa giudiziaria che durò tre anni e che vide vincitore Suzuki, che però era ormai considerato da tutte le case di produzione una personalità troppo turbolenta e scomoda. Questo portò ad un esilio dal mondo del cinema durato ben dieci anni durante i quali Suzuki non poté girare alcun film.
Guardandolo oggi La Farfalla sul Mirino risulta uno dei più grandi esempi del cinema avanguardistico giapponese, come se fosse un manifesto di quella Nuberu Bagu con cui il regista non si affiliò mai direttamente ma di cui incarna lo spirito in maniera evidennte. Non si fa fatica a comprendere i motivi del dissenso della Nikkatsu, che si può criticare per non essere stata in grado di sostenere uno dei registi più puri e all’avanguardia della sua epoca ma non per averne criticato gli scarsi profitti generati.
UN FILM DAL CARATTERE UNICO
La Farfalla sul Mirino è un film estremamente complesso e del tutto fuori dall’ordinario. Suzuki mette a frutto i suoi quasi dieci anni di ricerca intensiva sul linguaggio cinematografico e li fa convergere nel suo film più folle e irriverente, girato in bianco e nero a causa delle limitazioni economiche e calato in un’atmosfera onirica che si riflette anche su una sceneggiatura poco chiara e tutt’altro che lineare.
Suzuki mette in scena dei personaggi meravigliosi, ognuno caratterizzato da una deviazione particolare come Goro, il cui feticcio è quello dell’odore del riso bollito, o Misako, il cui unico desiderio è quello di morire. Tutti questi elementi contribuiscono alla creazione di un mondo che pesca sì a piene mani dai marchi di fabbrica dello Yakuza Eiga e del Noir, ma che li piega al proprio volere per catapultarli in una dimensione surreale.
A farla da padrone sono l’erotismo, la violenza e la fantasia, qui declinati in maniera deviata e quasi espressionista, favoriti dal montaggio rapidissimo e apparentemente sconclusionato (portato a termine in ventiquattr’ore ad un giorno esatto dalla distribuzione del film nelle sale) che ne sottolinea l’imprevedibilità e l’anarchia oltre che il ritmo altalenante, che affianca a momenti frenetici a sequenze decisamente più distese e misurate. A tal proposito va sottolineata la genialità dell’ultima sezione di film – quella dello scontro tra n°1 e n°3 – in cui ci si aspetterebbe un’esplosione frenetica di violenza e che invece devia su una strada imprevista e decisamente più riflessiva.
LA FARFALLA SUL MIRINO: IL FILM INTERO IN STREAMIN GRATIS GRAZIE A CG
Con La Farfalla sul Mirino Suzuki ha definitivamente distrutto le fondamenta dello Yakuza Movie per plasmarlo in una forma del tutto nuova e personale che non è più stata replicata in maniera così efficace in tutta la storia del cinema.
Come già detto l’eredità che Suzuki ha lasciato al mondo del cinema, e in particolare al cinema moderno, è enorme, e il segno lasciato nella storia e nella storia tecnica del cinema da La Farfalla sul Mirino è ben evidente in un numero enorme di film contemporanei; dagli Yakuza Movie silenziosi e iperviolenti di Kitano fino agli omaggi fatti al cinema giapponese da Tarantino in Kill Bill.