Nel 1992 Clint Eastwood mette un’immaginaria lapide sul genere western girando Gli Spietati, uno splendido racconto sulla vecchiaia con cui il texano dagli occhi di ghiaccio dà l’addio al genere che lo aveva consacrato come stella di Hollywood. In questa meravigliosa pellicola un gruppo di prostitute assolda l’ormai pensionato fuorilegge William Munny per vendicare una loro compagna, dando il via all’ultima avventura dell’anziano criminale. Dopo questo, il genere ha arrancato per 25 anni, tentando la strada della contaminazione (fallita in Cowboy & Aliens, decisamente riuscita in Westworld) o ribaltando i propri luoghi comuni e schemi narrativi, come nel caso delle pellicole tarantiniane Django: Unchained e The Hateful Eight. I pochi western puri sono invece finiti presto nel dimenticatoio, con poche eccezioni, presenti preferibilmente nel contesto dei festival cinematografici. Ma se la storia della vendetta di un gruppo di donne aveva concluso il genere, 25 anni dopo è un altro racconto di donne nel West che potrebbe farlo resuscitare.
UN WESTERN CLASSICO DAL COAUTORE DI LOGAN
Godless, nuova serie Netflix di Scott Frank (il coautore dello script di Logan, qui nella veste di sceneggiatore, regista e coproduttore con Casey Silver e Steven Soderbergh), fa uso di tutti i tópoi del genere inserendoli in una serie corale che si prende il proprio tempo per raccontare tante storie, ugualmente importanti, tralasciando poco o nulla. All’interno del macro-quadro della caccia al bandito che vede il personaggio di Frank Griffin (Jeff Daniels) sulle tracce del figlio adottivo Roy Goode (Jack O’connell), si inseriscono tante storie più piccole, ma non per questo meno piene di significato: la tragedia in miniera che ha trasformato La Belle in un paese di vedove, il dramma personale e inesorabile della malattia per un pistolero, le meravigliose back stories di personaggi altrettanto degni di lode, la cui narrazione viene sempre affidata a suggestivi flashback in bianco e nero: in Godless c’è tutto questo, e anche altro di cui è bene non scrivere, per non svelare troppe informazioni.
UNO SCRIPT SOLIDO E UN VILLAIN MAGNETICO
La scrittura è sicuramente il primo merito (ma non l’unico) del nuovo show Netflix, e ci regala quello che è uno dei migliori personaggi del 2017 televisivo. Frank Griffin, a cui presta il volto un barbuto e sorprendente Jeff Daniels, è più simile a Charles Manson che al classico bandito dei film western: vittima del complesso messianico e ossessionato dalla necessità di sentirsi parte di una famiglia – qui incarnata dalla folta accozzaglia di criminali con cui si accompagna – l’antagonista principale è il personaggio che più riesce a colpire, nonostante la natura corale della serie permetta di dedicargli un minutaggio limitato.
Nonostante l’interpretazione di Daniels riesca quasi a monopolizzare l’attenzione dello spettatore, anche i restanti personaggi sono per la maggior parte ben delineati e approfonditi, con una menzione di merito per la Alice Fletcher portata in scena da Michelle Docker e per Whitney Winn, incarnato da un sorprendente Thomas Brodie-Sangster, conosciuto per la saga di The Maze. La prima dà vita a un ritratto di una donna forte e indipendente, restia ad accettare l’aiuto altrui e a condividere la propria esistenza con la vicina cittadina di La Belle, dove viene etichettata come una sorta di strega; il secondo è semplicemente perfetto nel ruolo dello scanzonato vice sceriffo, fra i pochi uomini che ancora vivono in città, abile con la pistola ma tremendamente sbruffone – elemento che giocherà a suo sfavore più volte nel corso dello svolgimento della narrazione.
Concepita come una miniserie da sette episodi della durata di 70 minuti circa l’uno (motivo per cui sarà difficile vederne un sequel), Godless può veramente rappresentare il primo tassello per la definitiva rinascita di un genere al momento lasciato un po’ in disparte, riuscendo a coniugare i temi classici del genere con una messa in scena e una scrittura moderna, che non annoia mai neanche nelle fasi più compassate e introspettive. Ben girata, ben fotografata e scritta magnificamente, Godless è disponibile su Netflix.