Non c’è due senza tre, anzi, senza threesome. A Torino da giovedì 18 gennaio torna Fish & Chips, l’unico Festival in Italia dedicato all’erotico che propone 43 film in concorso, 3 film-omaggio a figure simbolo della cultura erotica, 3 proiezioni speciali fuori concorso, 3 mostre e 3 laboratori. Il tema della kermesse è ovviamente il sesso, esplorato nelle sue diverse forme e rappresentazioni cinematografiche e raccontato con il consueto spirito creativo, intelligente e dissacrante che contraddistingue ormai da tre anni l’organizzazione del Festival.
L’inaugurazione con Pornocratie
Ad aprire il programma delle proiezioni quest’anno tocca a un documentario, Pornocratie. Les Nouvelles Multinationales du sexe, diretto dall’icona femminista ed ex-performer francese Ovidie. Un’inchiesta sulla moderna industria del porno mainstream e dei cosiddetti redtubes, che da una parte indaga il profitto milionario delle piattaforme online di fruizione pornografica e dall’altra la condizione di lavoro delle stesse attrici. Pornocratie ha fatto il giro del mondo in numerosi festival internazionali: dal SXSW (USA) al CPH:Dox (Danimarca), passando anche dal Docville (Belgio), dal DokFest Munich (Germania) e il Doxa (Canada),
Corti e lunghi: le dimensioni non contano
Parallelamente prenderanno il via anche le sezioni competitive per corti e lungometraggi. Per i primi sono previste due sezioni (CORTI e CORTIXXX) con in tutto 32 cortometraggi (alcuni decisamente espliciti) per uno sguardo itinerante su come viene vissuto il sesso nel mondo; per i lunghi invece si attendono 11 opere, di cui due anteprime internazionali (Le Petite Mort di Borja Segarra Bueno e Strawberry Bubblegums di Benjamin Teske) e due anteprime assolute, entrambe italiane. Tra quest’ultime anche ISVN – Io sono Valentina Nappi, documentario della “ragazza del porno” Monica Strambini che segue per una giornata la pornostar Valentina Nappi e raccontandone le vicende con leggerezza e complicità.
L’omaggio a Theresa Ann Savoy
Oltre ad una serie di incontri-conferenze sui temi della sessualità, un convegno e tre mostre (di cui una con coinvolge Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino) a completare l’offerta del Fish & Chips anche tre omaggi a personalità della cinematografia erotica del passato scomparse nel 2017. Oltre all’omaggio a Diane Torr (una delle figure di spicco della scena drag king internazionale) e a Radley Metzger (regista hard statunitense), c’è da segnalare l’evento dedicato a Theresa Ann Savoy, attrice britannica lanciata da Alberto Lattuada in Le farò da padre (1971) che diventò successivamente poi la musa di Tinto Brass. Proprio il controverso Salon Kitty (1976) diretto dal maestro dell’eros italiano è la proiezione scelta dal Festival per omaggiare la Savoy. Un film seminale che inaugurò il filone naziexploitation e che vanta perfino qualche rimando al Salò Pasoliniano dell’anno precedente.
Il programma completo si recupera sul sito ufficiale http://www.fishandchipsfilmfestival.com