Il movimento cinematografico francese gode di ottima salute: negli ultimi due decenni infatti l’industria audiovisiva d’Oltralpe, oltre a pellicole autoriali, ha prodotto moltissimi film di genere che hanno fatto il giro del mondo (basti pensare alla New French Extremist, filone che comprende opere come Martyrs, Frontiers e À L’Intérieur). Anche nel genere action i francesi hanno dimostrato di sapersela cavare: un esempio è Ares, lungometraggio di Jean-Patrick Benes disponibile in blu-ray su distribuzione Lucky Red e Koch Video.
Nella Francia del 2035 la società è al collasso: la disoccupazione ha raggiunto il suo massimo storico con 15 milioni di cittadini che si trovano senza lavoro, lo Stato non è altro che un’entità manovrata dalle multinazionali farmaceutiche e la polizia corrotta ha le mani libere nel reprimere violentemente qualsiasi forma di dissenso. In questo scenario distopico, l’unico intrattenimento (e calmierante sociale) consentito è rappresentato dai brutali combattimenti in cui atleti dopati testano legalmente le nuove droghe prodotte da Big Pharma, circenses senza panem per le masse di sfollati ai piedi della tour Eiffel. Proprio uno dei combattenti, conosciuto con il nome di battaglia di Arès (Ola Rapace), si ritrova nuovamente in questo violento mondo (che aveva dovuto abbandonare dieci anni prima a causa di un ictus durante un incontro) per risolvere tutti i problemi della sua famiglia; in cambio accetta di partecipare al campionato mondiale di lotta e di fare da cavia per la sperimentazione di un nuovo letale farmaco che sembra compatibile solo con il suo sangue.
Opera prima per il grande schermo del 2016 di Jean-Patrick Benes, il film mescola elementi peculiari del filone cyberpunk e del tech noir: guardando la Parigi sporca e derelitta del lungometraggio è difficile non riportare alla mente, con le dovute cautele, alcune immagini della Los Angeles del primo Blade Runner. L’indagine che ci accompagna per l’intera pellicola proietta Ares nel genere hard-boiled, con l’aggiunta di una componente action feroce e a tratti truculenta che ben si sposa con il tono generale dell’opera.
Ares è un film di mestiere che intrattiene bene: gran parte della sua riuscita è dovuta all’ottima interpretazione del suo attore protagonista, quasi sempre presente in scena. La mascella squadrata, il grugno sporco e butterato di Ola Rapace, ex marito di Noomi Rapace, sono tutti elementi essenziali per la caratterizzazione di un personaggio la cui scrittura classica lascia poco spazio di manovra; l’attore svedese impersona alla perfezione un main character di poche parole e tanti fatti, vantando una fisicità che solo poche star del moderno cinema action, come ad esempio Scott Adkins, possono mettere in mostra.
La storia raccontata dall’opera di Benes è cinica e violenta, in grado di inserirsi all’interno della corrente del cinema action francese che negli ultimi anni ha ben figurato nel panorama internazionale; la regia fresca e funzionale, senza particolari strappi ma con alcune soluzioni visive molto interessanti, lasciano ben sperare per quanto riguarda i futuri lavori del cineasta.