Seven Sisters (titolo originale What Happened To Monday), film del 2017 diretto da Tommy Wirkola, racconta una società diversa rispetto ad alcune importanti pellicole distopiche degli ultimi anni (come, ad esempio, I Figli Degli Uomini di Alfonso Cuarón). La Terra, in un futuro prossimo, comincia ad avere problemi di sovrappopolazione: ad ogni famiglia perciò è concesso di mettere al mondo un solo figlio. Gli esuberi invece vengono ibernati nella “criobanca” per essere risvegliati successivamente, quando il pianeta avrà risolto la situazione.
In questa cornice si inserisce una storia incredibile: nascono infatti sette gemelle (tutte interpretate da Noomi Rapace in età adulta). Loro vengono chiamate dal padre (impersonato da un dolce Willem Dafoe) come i giorni delle settimana, promemoria che permette loro di uscire di casa solo nel giorno del proprio nome. Nel momento in cui affrontano il mondo esterno fingono tutte di essere Karen Settman, una studentessa diventata poi un importante funzionario di una banca. Quando un giorno Lunedì scompare, le altre sorelle faranno di tutto per scoprire la verità.
Oltre alla protagonista, quello che ci affascina di questa opera è il messaggio politico e il concept di partenza del film: Seven Sisters tratta temi importanti come il conformismo e l’omologazione, due delle più grandi paure che infestano il genere umano. Ancora più stimolante è vedere l’atletica e bellissima Noomi Rapace interpretare sette personaggi diversissimi tra loro (nelle movenze e nel modo di esprimersi): una di loro è un’esperta informatica, un’altra una boxer che si allena tutto il giorno contro il sacco e così via. Quando si recano in banca e interagiscono con l’esterno si devono tutte uniformare e trasformare nella fittizia Karen, la quale rappresenta nulla di meno di un robot. È finta, frutto del lavoro dell’uomo e costretta a comportarsi entro certi limiti. Non appena il confine viene superato, l’equilibrio delle sorelle viene stravolto.
Tommy Wirkola (Dead Snow e Hansel e Gretel – Cacciatori di Streghe) si trova a proprio agio quando gira le sparatorie e le lunghe scene d’azione che si ripetono costantemente durante tutta la pellicola. Provenendo dal b-movie e dal cinema di genere, fa inoltre un grande uso di espedienti trash per garantire un maggior intrattenimento al pubblico (come la scena “del dito” a metà film, comica e geniale allo stesso tempo).
Uno script accattivante, un interessante spunto distopico e la grande performance di Noomi Rapace rendono Seven Sisters un thriller godibile e divertente (ottimo, tra le altre cose, il lavoro sul design delle armi) ma non privo di un’analisi sul lato umano, politico e sociale di un problema attuale come l’emergenza demografica mondiale.
Seven Sisters è disponibile in blu-ray su distribuzione Koch Media.