Nocturama comincia come un Heist movie, nel segno di Soderbergh e della trilogia Ocean’s. Nove giovani parigini vagano per le strade della città, organizzando furtivamente il crimine da compiersi la sera stessa. Faranno saltare in aria il ministero degli interni, un piano di un grattacielo e daranno fuoco a un monumento. Il film di Bertrand Bonello ( L’apollonide, Le pornographe), presentato al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018 alla presenza del regista, è una grande prova cinematografica, in grado di raccontare il nichilismo della nostra epoca.
Nocturama, per stessa ammissione del regista, nasce da un copione di meno di una pagina. I pochi fatti vengono sapientemente diluiti in 130 minuti di film, perfettamente scindibili in due parti: La preparazione del “colpo” e le conseguenze.
PARTE UNO: LA PREPARAZIONE DEL COLPO
Dei nove ragazzi non sappiamo assolutamente nulla. Li si vede solo girare in metro, mandarsi messaggi, gettare via telefoni e fare fotografie in giro per la città. Una di loro si registra in un albergo, un altro lavora nella sicurezza di un importante grattacielo. Hanno una sorta di quartiere generale: una casa dove si trovano con un uomo apparentemente più grande, probabilmente il loro capo.
Bonello ragiona, in termini cinematografici, come Gus Van Sant in Elephant: piuttosto che assolvere i protagonisti, o quantomeno giudicarli, si limita a filmarli nella loro giornata. Per i primi quaranta minuti o quasi, nemmeno li fa parlare.
Dopo aver girato un film sulle prostitute di un bordello, senza quasi mai mostrare un amplesso, Bonello gira un film su un attentato senza porre alcuna enfasi su di esso. Le esplosioni si vedono per una decina di secondi, solo per far vedere che accadono. Questa è la cifra stilistica della prima parte: far vedere ciò che accade.
Tuttavia, già nei primi settanta minuti, viene fuori l’approccio amatoriale di questi ragazzi, poco coesi fra loro e impreparati ad un atto simile. Come Erostrato bruciò il tempio per la fama, i nove ragazzi sembrano ossessionati dal lasciare il segno; più che per i posteri, lo vogliono fare per se stessi. Hanno addosso la frenesia di agire, di portare la rivoluzione e di “combinare” qualcosa. Sono arrabbiati, come nei film politici di Godard.
Ciò a cui non erano preparati sono le conseguenze.
PARTE DUE: LE CONSEGUENZE DELL’ATTENTATO
Tramite un piano (questa volta) molto ben congegnato, i nove giovani, dopo aver compiuto l’attentato, si rintanano in un centro commerciale aspettando la mattina. Davanti a loro si apre un mondo di prelibatezze culinarie e di vestiti costosi, di televisioni gigantesche e di altoparlanti. Verrebbe da pensare ad una critica politica, contro il capitalismo e contro il consumismo: invece non succede nulla di tutto questo.
Succede che i giovani hanno paura a conoscere le conseguenze, tremano al pensiero di essere catturati, scoperti o peggio uccisi. Bonello fa un lavoro egregio di ripresa dell’attesa, di racconto del momento catartico. Sembra un romanzo di Sartre, un lavoro esistenzialista come quel primo racconto de Il Muro in cui dei condannati aspettavano la morte.
A quel punto, i giovani carnefici non riescono a gestire la tensione e per giunta mancano di un vero piano di fuga nel caso in cui le cose vadano male. Il finale del film, girato tramite flashback e cambi di prospettiva, sarà finalmente un momento di liberazione per questi nove terroristi.
Nocturama è veramente un film “intellettuale”; pieno di richiami all’esistenzialismo, alla cinema di Godard e alle tecniche registiche degli autori indipendenti. Bertrand Bonello mette insieme un prodotto di grande livello, capace di essere letto