La sezione del Biografilm Festival dedicata alla serialità televisiva, il Biografilm Series, ha presentato nel corso della rassegna titoli estremamente interessanti, alcuni provenienti dall’America: dopo la serie HBO Succession è la volta di The Chi, prodotto del canale via cavo Showtime creato dall’attrice e sceneggiatrice Lena Waithe (famosa per aver preso parte a Master Of None e Ready Player One) che debutterà in Italia il 15 luglio su Fox.
STORIE DI VITA LEGATE TRA LORO NEL SOUTH SIDE DI CHICAGO
The Chi mette in scena le vicende di alcuni abitanti del South Side, zona malfamata della città di Chicago: le storie di Emmett (Jacob Latimore), Brandon (Jason Mitchell), Ronnie (Ntare Mwine) e Kevin (Alex Hibbert), nel corso del pilot, si intrecciano a causa di un evento luttuoso. La puntata offre la panoramica di una realtà, quella del quartiere degradato della Windy City, in cui le persone lottano ogni giorno nella speranza di migliorare la propria condizione sociale.
UN RACCONTO CORALE DAL SENSAZIONALE REALISMO
La televisione americana, così come il cinema (il successo di Black Panther lo dimostra), è sempre più attenta al mondo della comunità afroamericana: all’interno di un filone sempre più ricco (rappresentato da show prestigiosi come Atlanta e Dear White People) la creatura di Lena Waithe riprende un realismo che si ispira molto ad una delle serie più importanti della storia della TV, The Wire. Ovviamente il paragone è improponibile con il capolavoro di David Simon ma l’impostazione narrativa è la stessa, quella di un racconto corale che mostra, attraverso le vicissitudini dei suoi protagonisti, uno spaccato poco glamour degli States.
The Chi ha la stessa ambientazione di un’altra serie Showtime (stiamo parlando di Shameless) ma qui c’è ben poco da ridere perché, sin dalla prima sequenza, i toni drammatici prevalgono nettamente: tutte le storylines dello show sono accomunate da una condizione di disperazione a cui i characters tentano di sfuggire. Come nel film di Alejandro González Iñárritu del 2000 Amores Perros, le vite dei personaggi di The Chi si intrecciano durante l’episodio facendoci intuire come ognuno di noi faccia parte di un sistema sociale interconnesso dove le azioni, virtuose o delittuose, sono in grado di influenzare la comunità.
Lo stile registico dell’opera di Lena Waithe è al servizio della storia, senza fronzoli e votato ad una rappresentazione realistica del South Side (con un utilizzo predominante della camera a mano); tuttavia lo spettatore non riesce ad entrare in totale sintonia con l’agglomerato umano di The Chi: se escludiamo Kevin (interpretato da Alex Hibbert, che ha già ben figurato nella pellicola di Barry Jenkins Moonlight), nessun personaggio dello show riesce a bucare lo schermo (uno dei grandi punti di forza di The Wire era, tra le altre cose, anche il carisma del cast).
Showtime punta molto su The Chi (il network ha rinnovato la serie per una seconda stagione): il progetto della showrunner americana ha indubbiamente ampi margini di miglioramento e noi riponiamo fiducia su colei che ha scritto, assieme ad Aziz Ansari, lo splendido episodio di Master Of None Thanksgiving, che ha permesso al duo di vincere l’Emmy per la Miglior Sceneggiatura in una Serie Comedy.