Marco Ferreri è uno dei registi più sottovalutati del cinema italiano: nel corso di quasi quarant’anni di carriera l’autore milanese, pur meno celebrato rispetto a molti suoi colleghi del tempo, ha lasciato il segno grazie a pellicole provocatorie e anticonformiste (tra i suoi capolavori non possiamo non citare La Donna Scimmia, La Grande Abbuffata e Dillinger È Morto). A vent’anni dalla sua scomparsa, la giornalista e critica cinematografica Anselma Dell’Olio (che di Ferreri è stata anche collaboratrice) celebra la figura del grande cineasta con il documentario La Lucida Follia Di Marco Ferreri, pellicola presentata alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Venezia Classici.
Il ritratto di un genio incompreso, soprattutto nel nostro paese.
L’opera di Anselma Dell’Olio rende giustizia ad un artista colpevolmente snobbato in Italia: Ferreri infatti è un regista che ha ottenuto maggiori consensi all’estero, soprattutto in Francia e in Spagna. Il film mostra alcune clip provenienti dai lungometraggi del filmmaker ed alcune immagini di repertorio che dipingono una personalità dalle mille contraddizioni ma straordinariamente generosa e autentica. Nel corso de La Lucida Follia Di Marco Ferreri grande spazio è dato inoltre alle interviste di coloro che hanno accompagnato l’autore nel suo percorso artistico: da Roberto Benigni a Isabelle Huppert, passando per Ornella Muti e Hanna Schygulla, il loro sentito ricordo pone l’accento su una figura unica nel panorama cinematografico nostrano.
L’obiettivo di Anselma Dell’Olio e di Nicoletta Ercole, costumista di fama internazionale che ha prodotto il documentario, è quello di mantenere alta l’attenzione su un maestro che in vita non hai mai avuto i riconoscimenti che gli spettavano e che, a vent’anni dalla sua morte, è poco conosciuto dalle nuove generazioni. Il cinema di Ferreri, scomodo e fuori dai canoni, è l’espressione di un uomo che metteva sempre al primo posto, nonostante le censure, gli scandali e le polemiche, la sua visione del mondo senza compromessi. Grazie anche ai filmati dell’epoca, in cui gli interpreti più fidati del regista (Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli e Philippe Noiret) raccontano Marco Ferreri dal loro punto di vista, la Dell’Olio realizza un ritratto appassionante e necessario di una “rockstar” della settima arte (come lo ha definito Pedro Almodóvar, suo grande estimatore).
La Lucida Follia Di Marco Ferreri, in un momento storico in cui mancano al nostro cinema personaggi radicali e anarchici, posiziona nuovamente al centro della scena un talento straordinario da riscoprire.