Quando Eravamo Fratelli. All’inizio fu il romanzo d’esordio di Justin Torres, pubblicato in Italia da Bompiani con il titolo Noi, gli Animali. Un debutto folgorante che nel 2011 mise d’accordo critica e pubblico con il racconto di tre giovani vite difficili: quelle di tre fratelli che affrontavano un’infanzia complicata coalizzandosi tra loro e diventando sempre più ostili verso il mondo esterno.
Poi arrivò il Sundance Festival, e lì la presentazione del primo lungometraggio di finzione del documentarista Jeremiah Zagar, adattamento del libro per il grande schermo, che ricevette consensi altrettanto unanimi e vinse il NEXT Innovator Award. Ora We the Animals, che era stato presentato in anteprima italiana al Biografilm Festival 2018 – International Celebration of Lives, dopo un passaggio in sala nel 2019 con I Wonder Pictures con il rivedibile titolo di Quando Eravamo Fratelli arriva finalmente in DVD grazie Mustang, I Wonder e CG Entertainment.
QUANDO ERAVAMO FRATELLI: TRE PICCOLE INNOCENTI BELVE IN CERCA DI IDENTITÀ
Manny, Joel e Jonah sono tre fratelli sui 10 anni, tre ragazzini di padre portoricano e madre americana che vivono in una zona rurale – un contesto tutto sommato piuttosto piacevole. La spensieratezza fatta di aquiloni e corse nei campi però è destinata ad essere presto adombrata dal comportamento discontinuo dei genitori problematici, che tra una separazione e una riappacificazione, tra violenza domestica e gesti d’affetto, finiscono per pensare più a se stessi che ai figli. A tratti abbandonati al proprio destino, i tre giovani protagonisti finiranno per dover imparare troppo presto a badare a se stessi, diventando progressivamente tre ‘animaletti’, tre bambini affettuosi ma problematici che finiscono per sfogare la propria frustrazione con piccoli furti e atti vandalici. Quando uno dei tre inizierà a rendersi conto della propria omosessualità, qualcosa si romperà e quell’affiatamento cederà il posto ai primi passi verso l’età adulta.
UNA VITA DIFFICILE VISTA CON LO SGUARDO INDOMITO DEI BAMBINI
La sceneggiatura firmata da Zagar con Daniel Kitrosser, che ha visto anche il contributo (non accreditato) dello scrittore Torres e che è stata poi limata con l’aiuto del Sundance Insitute Script Lab, parte da una prospettiva corale e, col progredire della storia, fa progressivamente coincidere il punto di vista principale con quello di Jonah. A coincidere con il punto di vista del bambino è anche la macchina da presa, che con uno sguardo di straordinaria naturalezza (collocato ad altezza di bambino) ci restituisce la visione del mondo confusa e incredibilmente emotiva di un ragazzino di 10 anni, mentre un montaggio fluido e i molti voiceover sussurrati non possono non riportare alla mente il meraviglioso The Tree of Life di Malick.
I punti in comune con il lavoro del regista di Ottawa sono molti ed evidenti, tanto che Quando Eravamo Fratelli – We the Animals per un po’ sembrerebbe seguirlo quasi come una copia carbone, ma a dire il vero la storia è semplicemente quella del libro – uscito in contemporanea con il film con Pitt e la Chastain – e pertanto ogni dubbio circa un’eccessiva somiglianza è più che infondato. Pur partendo da molte idee affini (il rapporto conflittuale con i genitori, la storia di tre fratelli, un fluire indistinto del tempo), il film procede in una direzione peculiare, che suggerisce a più riprese lo sviluppo dell’identità sessuale del protagonista – anche tramite il ricorso all’espediente dei disegni di Jonah – e che riflette sulla replicazione da parte dei figli dei modelli comportamentali violenti del padre.
UN TUFFO PROFONDO NEL MONDO EMOTIVO DELL’INFANZIA
Quel che rende tanto intenso Quando Eravamo Fratelli – We the Animals è il suo condensare per immagini un vero trattato di psicologia infantile, mentre gli eventi si alternano a momenti onirici e si susseguono «come rivissuti come un sogno febbricitante attraverso i ricordi di un bambino; un ricordo ri-ricordato; un ricordo sintetizzato e contestualizzato», come ci ha sottolineato Jeremiah Zagar quando l’abbiamo intervistato. È proprio questa scelta prospettica, insieme all’ottimo materiale di partenza e alla straordinaria direzione dei tre bravissimi giovani attori, a fare di Quando Eravamo Fratelli – We the Animals una pellicola capace di ricavarsi uno spazio nel cuore dello spettatore. Un film ‘caldo’ per la sua natura emozionale e anche per il supporto adottato da Zagar, che ha girato su celluloide in Super 16mm; un flusso di coscienza che concorre a delineare il bagaglio emotivo di un giovane uomo intenzionato a liberarsi dai vincoli del proprio passato.