L’egoista Taeko, il pigro Mokichi e una crisi coniugale dettata dall’assenza d’amore. Tra rimproveri continui e una monotonia che stenta a terminare, ecco la svolta dettata dalla ribelle nipote Setsuko: la sua contrarietà a un matrimonio combinato e, più in generale, a un sistema di valori antiquato, fa riemergere l’amore tra marito e moglie: Ochazuke no aji, da noi noto come Il sapore del riso al tè verde, è uno degli ultimi capolavori del cineasta giapponese Yasujiro Ozu, tra i film selezionati in concorso per Venezia Classici per la 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Tra i grandi padri del cinema nipponico insieme ad Akira Kurosawa e Kenji Mizoguchi, Ozu incontra non poche difficoltà con la censura: infatti, Ochazuke no aji venne colpito nel 1939 dalla nuova legge sul cinema promulgata dal governo. Gli venne negata l’autorizzazione delle riprese del film, colpevole di fare mangiare a una donna e a un uomo, la notte prima della partenza di questi per la guerra, del semplice riso anzichà un cibo più adeguato alla solennità dell’occasione. Il film verrà realizzato tredici anni più tardi, nel 1952.
Al centro dell’opera il rapporto tra i due protagonisti Mokichi (Shin Saburi) e Taeko (Michiyo Kogure), due borghesi della Tokyo degli anni Trenta, ed un amore legato a un matrimonio combinato tipico di quel tempo. Un espediente per andare più in profondità, con la messa a fuoco sui personaggi utilizzata per riflettere caratteri ben definiti. E lo fa, magistralmente, senza movimenti di macchina particolari. Inoltre, tipico del cinema di Ozu, da sottolineare l’uso insistito di dettagli e particolari, che tendono a dare tempo ai sentimenti dei personaggi e dello spettatore, di pose parallele e movimenti all’unisono.
Il messaggio principale, che il regista tende a sottolineare a più riprese attraverso i dialoghi dei suoi personaggi, riflette sull’esistenza dell’essere umano: pensare al futuro non è possibile senza comprendere il passato. E da qui una riflessione sui rapporti tra le persone, con orgoglio e responsabilità in conflitto: il titolo, Il sapore del riso al tè verde, indica pedagogicamente il tipo di atmosfera necessaria all’interno di un matrimonio.