Alla 74. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia c’è anche grande spazio per le opere restaurate: nella sezione Venezia Classici infatti, oltre a capolavori che hanno segnato l’immaginario collettivo (come ad esempio Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo di Steven Spielberg), è stata presentata Batch ‘81, pellicola del 1982 diretta dal cineasta filippino Mike de Leon.
Un racconto di formazione ambientato nei terribili anni del presidente Ferdinand Marcos.
Il lungometraggio mette in scena la storia di sette matricole che, per essere ammesse nella migliore confraternita della loro università, si devono sottoporre a violenti riti di iniziazione; tuttavia lo scontro con una confraternita rivale mette a dura prova i ragazzi dell’Alpha Kappa Omega. Noi assistiamo alle vicissitudini dei protagonisti attraverso il punto di vista di Sid Lucero (Mark Gil), uno dei neofiti del gruppo.
Con Batch ‘81 Mike de Leon critica ferocemente ogni forma di totalitarismo.
Il cult di Mike de Leon, attraverso l’espediente narrativo del college movie, rappresenta il clima pesantissimo che si viveva nelle Filippine degli anni Ottanta, paese in cui vigeva la legge marziale e dove le libertà personali erano limitate. Il radicale sottotesto politico dell’opera è stato un vero e proprio guanto di sfida di de Leon nei confronti del regime. Le dinamiche della confraternita vengono messe in scena con una durezza e un realismo all’epoca inusuali per il cinema filippino: i neofiti subiscono la dura legge dell’Alpha Kappa Omega, una sorta di caserma autoritaria dove disobbedire è impossibile (chiaro riferimento ad una società di stampo fascista). Il percorso di Sid Lucero simboleggia il cambiamento della società vittima del totalitarismo perché, da matricola ingenua, il protagonista diventa parte di un sistema cinico volto ad annullare la personalità della gente.
Uno spettatore che si avvicina per la prima volta a Batch ‘81 potrebbe vivere un’esperienza straniante: il film, che mescola lingue diverse (principalmente inglese e filippino), visto con gli occhi di oggi ovviamente può far sorridere ma non dimentichiamoci che l’industria cinematografica filippina di allora non navigava proprio nell’oro (la società di produzione di Batch ‘81 smise di lavorare proprio dopo il lungometraggio di Mike de Leon). Bisogna ancora una volta ringraziare la Mostra del Cinema di Venezia, sempre pronta a proporre nella sezione dei classici straordinari prodotti audiovisivi da riscoprire in tutto il loro splendore.