Sono stati ufficialmente annunciati i film della Settimana Internazionale della Critica (SIC), una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2018) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria. Ecco i lungometraggi che saranno presentati e le rispettive trame.
A KASHA | THE ROUNDUP
di Hajooj Kuka (Sudan, Sudafrica, Qatar, Germania)
Adnan è un rivoluzionario sudanese considerato eroe di guerra. L’amore per il suo fucile AK47 è pari solo a quello per Lina, la sua paziente fidanzata. Quando Adnan, in licenza, tarda a rientrare all’unità militare, il comandante Blues lancia una kasha: una retata per arrestare i soldati sfaticati che mancano all’appello. Colto di sorpresa, Adnan si dà alla fuga con l’amico Absi. La strana coppia studia tutti i modi per riunire Adnan con la sua arma – e con Lina – e per sfuggire ai compagni dell’unità militare. Per ventiquattr’ore, attraverso una serie di eventi caustici e divertenti, esploriamo la vita e l’ideologia nelle zone del Sudan controllate dai ribelli.
La guerra civile in Sudan vista come una commedia degli equivoci (e dei travestimenti) con soldati che si devono re- inventare persino come donne. Come un ponte gettato fra il Miles gloriosus di Plauto e La grande guerra di Monicelli, ma con la sguardo caldo e anticoloniale di Ousmane Sembène. Il cinema pensato come un dub di Lee Perry che si fa favola orale.
ADAM UND EVELYN | ADAM & EVELYN
di Andreas Goldstein (Germania)
Estate 1989, Germania Est. Adam lavora come sarto, Evelyn come cameriera. I due stanno pianificando una vacanza insieme, quando Evelyn scopre che Adam la tradisce. Decide così di partire da sola per le vacanze in Ungheria, ma Adam la segue con la sua auto. Con la caduta del confine con l’Austria, in Ungheria tutto è cambiato. Le frontiere sono aperte, come lo è anche la possibilità per Evelyn e Adam di decidere in quale mondo – orientale o occidentale – scegliere di costruirsi una vita felice. Adam und Evelyn è tratto dall’omonimo romanzo di Ingo Schulze, tradotto in più di 10 lingue.
Una riflessione sull’Europa odierna alla luce dei giorni che precedettero la caduta del muro di Berlino. Sogni e speranze di una generazione dimenticata che desiderava un’altra Germania (e un altro mondo). Un road movie sentimentale attraverso le utopie del post-comunismo. Una storia d’amore nascosta fra le pieghe della DDR, un paese che non esiste più.
BÊTES BLONDES | BLONDE ANIMALS
di Alexia Walther, Maxime Matray (Francia)
Ex star di una sitcom televisiva di breve durata, Fabien beve troppo per ricordare tutto quello che fa e non lo stupisce più nulla. Quando sulla sua strada incontra Yoni, giovane militare triste, non è sorpreso neppure di scoprire la testa di un altro uomo, bella come un sogno, come un ricordo, come un rimprovero.
Una commedia surreale e stralunata. Un viaggio spiritato nei tornanti della memoria, del lutto e del desiderio. Un luogo filmico totalmente alieno e la rivelazione del talento sorprendente di Thomas Scimeca. Un film audace e anarchico che non assomiglia a nulla di quanto circola nel panorama cinematografico odierno. Una sorpresa assoluta.
LISSA AMMETSAJJEL | STILL RECORDING
di Saaed Al Batal, Ghiath Ayoub (Siria, Libano, Qatar, Francia)
Saeed e Milad, studenti d’arte, lasciano Damasco e si uniscono alla causa dei ribelli a Douma. Girato in oltre quattro anni, con circa 450 ore di materiale registrato, il film ritrae la vita degli abitanti di Douma, il passaggio dalla liberazione alla militarizzazione, sino alla guerra, l’assedio, la fame. L’esperienza conduce i due giovani idealisti a porsi domande politiche alla ricerca di un senso in un mondo che viene distrutto sotto i loro occhi.
Registrato durante i giorni più duri e violenti della guerra in Siria, il film, ottenuto da centinaia di ore di girato, è un documento storico e visivo di inaudita importanza. La guerra vissuta nei suoi aspetti più scandalosamente quotidiani, attraverso la vita di quanti non si arrendono alla logica della violenza. Un documento filmico che ripensa radicalmente il nostro rapporto con le immagini e che appartiene sin da ora alla storia del cinema.
M
di Anna Eriksson (Finlandia)
M esplora il rapporto tra sessualità e morte, concetti che sono solo all’apparenza due poli opposti, ma che in realtà si fondono in ognuno di noi mascherando la paura della morte o il suo desiderio, il mondo dell’Eros.
Il film più radicale di tutta la selezione. Un vortice sensoriale strutturato come una sinfonia industriale. L’iconografia femminile distrutta e ripensata dall’esordio cinematografico di Anna Eriksson, popstar finlandese che vanta quasi mezzo milione di dischi venduti. Puro gotico losangelino, visionario body-horror performativo alle soglie fra la vita e la morte, fra Jean Rollin e David Cronenberg.
SAREMO GIOVANI E BELLISSIMI
di Letizia Lamartire (Italia)
Isabella è una ex popstar dei primi anni Novanta, Bruno un chitarrista che la accompagna. Sono grandi amici e partner sulla scena ma, più di questo, sono madre e figlio, uniti da una relazione simbiotica che pare inattaccabile e rappresenta per loro una gabbia dorata in cui sono chiusi da sempre. Arriva però il momento in cui quella stessa gabbia comincia ad essere troppo stretta.
Dopo il corto Piccole italiane presentato l’anno scorso nell’ambito della seconda edizione di SIC@SIC, Letizia Lamartire esordisce con una commedia intergenerazionale agrodolce. Uno sguardo pop e affettuoso, in grado di cogliere con commozione e affetto i momenti più fragili del passaggio delle linee d’ombra della vita. Un musical insolito, la commedia italiana che si reinventa e rinasce.
TI IMAŠ NOĆ | YOU HAVE THE NIGHT
di Ivan Salatic (Montenegro, Serbia)
Dopo aver abbandonato la nave su cui lavora, Sanja si trova alla deriva, senza un posto in cui andare e può solo tornare a casa. Il cantiere navale ha dichiarato bancarotta, lasciando molti operai senza lavoro. Le barche coperte dai teloni punteggiano il paesaggio, messe da parte in attesa di giorni migliori. Arriva una tempesta e una vita è persa. Nel bosco Luka aspetta la notte. La notte in cui tutto potrebbe cambiare.
Un poema lirico sulla fine della classe operaia. Un attraversamento di ciò che ancora resiste dell’Europa mentre un altro mondo, minaccioso e ignoto, avanza. Canto della dignità umana e della resistenza. Un talento visivo arcaico
TUMBBAD
di Rahi Anil Barve, Adesh Prasad (India, Svezia) – FILM D’APERTURA
India, XIX secolo: ai margini del fatiscente villaggio di Tumbbad vive Vinayak, testardo figlio illegittimo del signore locale, ossessionato dal mitico tesoro dei suoi antenati. Il ragazzino sospetta che la bisnonna, strega vittima di una maledizione, ne conosca il segreto ed è da lei che scoprirà dell’esistenza di una divinità malvagia posta a guardia del tesoro. Quella che inizia con una manciata di monete d’oro, si trasforma in una brama vertiginosa che crescerà per decenni, un’avidità irrefrenabile che trascinerà Vinayak ad un epico regolamento di conti.
Un fantasy visionario, ricco di invenzioni visive, effetti speciali e sangue, che gioca e dialoga con straordinaria inventiva fra modernità e tradizione, offrendosi come un’attendibile riflessione politica sui complessi rapporti fra il continente indiano, il mondo occidentale e le contraddizioni post-coloniali. Una vera sorpresa.
DACHRA
di Abdelhamid Bouchnak (Tunisia) – FILM DI CHIUSURA
Yassmine, studentessa di giornalismo, cerca insieme agli amici Walid e Bilel di venire a capo di un misterioso crimine accaduto più di 25 anni prima, quando una donna fu ritrovata mutilata e quasi morta in mezzo al nulla. Le loro ricerche li porteranno nel cuore della foresta, fino ad un piccolo villaggio isolato di nome Dachra. Sentendosi intrappolati, proveranno a sfuggire all’orrore. Ci riusciranno?
La rivelazione di un nuovo talento horror. Un regista tunisino che affronta a testa bassa le contraddizioni fra società rurale e modernità, alla luce dei contrasti che la rivoluzione non ha ancora risolto. Un film sorprendente e inquietante, pieno di colpi di scena. Davvero, non aprite quella porta…