Un anello, un serpente e una setta segreta. Ma anche debiti, disoccupazione ed elaborazione del lutto. Elementi che mescolati insieme, con la giusta dose di ironia, compongono il realismo magico di Lodge 49, la nuova serie targata AMC distribuita da Amazon Prime Video in Italia. Protagonista del pilot è un giovane uomo: Sean Dudley (Wyatt Russell, figlio d’arte di Kurt Russell e Goldie Hawn), detto Dud, è un ex surfista pieno di debiti, disoccupato, da poco orfano di padre. A Dud un giorno capita, suo malgrado, di trovare un anello, simbolo dell’affiliazione alla Loggia 49.
La breve biografia di Dud potrebbe farci pensare che Lodge 49 sia uno show triste e grigio; in effetti gli elementi ci sarebbero tutti. Ma il protagonista e gli altri personaggi che popolano il suo mondo sono talmente abituati alla mediocrità delle loro esistenze da vivere con uno stoicismo invidiabile (e divertente). La solitudine di Dud si accompagna in maniera speculare alla solitudine di Ernie Fontaine (Brent Jennings), un bizzarro mentore già affiliato alla loggia. Ma nessuno dei due è completamente solo: Dud per esempio ha Liz (Sonya Cassidy), sua sorella, che rappresenta l’altra faccia della medaglia. È lei quella con i piedi per terra, è lei che reagisce dopo la morte del padre, sempre lei percepisce chiaramente la necessità di avere un tetto sulla testa e un lavoro con cui provare a coprire i debiti della sua famiglia.
Dud potrebbe sembrare un lontano cugino del Drugo de Il Grande Lebowski: come lui è un “uomo giusto al momento giusto nel posto giusto“, uno di quelli che, se venisse travolto dal fango, troverebbe favorevole anche quel tipo di situazione. In questo pilot Dud finisce col trovarsi per caso nel posto giusto. Teoricamente in una serie, una volta presentati i personaggi, entra in gioco un evento in grado di far partire la storia; tutto quello che accade dopo non è nient’altro che la conseguenza dell’espediente narrativo. All’atto pratico però alcuni script si muovono in modo diverso, non rispettando questa convenzione giocando soprattutto con le coincidenze (pensiamo, ad esempio, a gioielli come Lost o Twin Peaks). La prima puntata di Lodge 49, dal titolo evocativo As Above, So Below, mette subito in chiaro che le coincidenze saranno numerose, capaci di sfidare le convinzioni dei protagonisti in una realtà che gioca con la magia (il farmacista della show cita nella puntata Paracelso, lo scienziato rinascimentale che, tra le altre cose, era anche mago e astrologo) .
Il cast è ben affiatato: la prima impressione è che i personaggi secondari siano addirittura più in gamba dell’ex surfista, interpretato da Wyatt Russell (se vi sembra di conoscerlo probabilmente avete visto Playtest, un episodio della terza stagione di Black Mirror). La vera chicca è la presenza di Kenneth Welsh a capo della Loggia 49, lo stesso attore che per Lynch aveva interpretato Windom Earle in Twin Peaks (personaggio ossessionato dalla ricerca della Loggia Nera e appassionato di magia oscura); che sia un omaggio o una citazione, è una scelta davvero azzeccata. Non aspettatevi un andamento serrato né grandi colpi di scena: il ritmo di Lodge 49 non è sostenuto ma, al contrario, è flemmatico perché si adatta alla perfezione al carattere di Dud.
Qualche spettatore potrebbe trovare lo show un po’ ostico da seguire; tuttavia, nonostante non si capisca ancora in quale direzione andrà Lodge 49, il primo episodio mostra un prodotto di qualità con una personalità ben precisa (d’altronde si tratta pur sempre di una serie prodotta da AMC, il canale di Mad Men, Breaking Bad e Better Call Saul).