Paolo e Vittorio Taviani hanno scritto pagine importanti della storia del cinema nostrano e da non molto abbiamo pianto la scomparsa del maggiore dei due fratelli, Paolo, deceduto il 15 aprile 2018 dopo aver lottato a lungo con una brutta malattia. Toscani di San Miniato, i fratelli Taviani hanno ottenuto numerosi riconoscimenti: una Palma d’oro, un Leone d’oro alla carriera, due David di Donatello e tanti altri premi. L’ultimo film da loro diretto è Una Questione Privata, uscito in sala nel 2017 e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.
Coniugando eleganza artistica e impegno civile, prestando grande attenzione per la ricerca formale e interpretando con una chiave originale la tradizione neorealistica nostrana, Paolo e Vittorio Taviani hanno raccolto lungo tutta la loro carriera i consensi pressoché unanimi della critica. “Fare cinema è una droga, la voglia non ci passa”, dicevano in un’intervista rilasciata nel 2015 ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, e considerato che l’inizio del loro percorso artistico risale al lontano 1954 con il cortometraggio San Miniato, luglio ’44, è evidente che quanto la loro passione per la settima arte li abbia accompagnati per tutta la vita.
CG Entertainment ha dedicato al duo di registi due splendidi cofanetti DVD (Il Cinema di Paolo e Vittorio Taviani Vol.1 e Vol. 2), contenenti cinque lungometraggi che li hanno resi celebri: parliamo dell’opera prima Un uomo da bruciare (1962), I sovversivi (1967), Allonsanfan (1974), Cesare deve morire (2012) e Maraviglioso Boccaccio (2015). Gli esordi e gli ultimi lavori, la nascita e la conclusione di un percorso artistico che ha permesso ai fratelli Taviani di entrare nell’Olimpo del cinema italiano.
Un Uomo da Bruciare, del 1962, è il primo film diretto dai fratelli Taviani, successivo al corto San Miniato, luglio ’44 (1954) e al documentario L’Italia non è un paese povero (1960). Girato insieme a Valentino Orsini, il dramma è liberamente ispirato alla vita del sindacalista socialista di Sciara (Palermo) Salvatore Carnevale, interpretato magistralmente da Gian Maria Volontè. Premio della critica alla XXIII Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ha raccolto grande consenso anche presso il pubblico.
I Sovversivi, del 1967, è invece il primo lungometraggio diretto unicamente dai fratelli Taviani ed è stato selezionato per il concorso principale della Mostra del Cinema di Venezia dello stesso anno. Il film racconta le vicende di alcuni militanti del partito comunista, ritrovatisi a Roma nell’estate del 1964 per partecipare ai funerali del segretario Palmiro Togliatti. Segnaliamo alcune curiosità: nel film sono presenti immagini di repertorio dei funerali di Togliatti girate dagli stessi registi. Tra gli interpreti è presente il cantante Lucio Dalla, grande amico dei Taviani, che in una sequenza del film si trova al cinema per assistere alla proiezione di Pierrot le fou – un omaggio a Jean-Luc Godard.
Allonsanfan, datato 1974, è invece un film drammatico ambientato nell’Ottocento. Il titolo del film, che vede la collaborazione del grande compositore Ennio Morricone, è una storpiatura dell’incipit dell’inno francese de La Marsigliese (Allons enfants, ndr). Protagonisti Marcello Mastroianni e Lea Massari, con Paolo e Vittorio Taviani che fotografano il tradimento della classe operaia da un punto di vita originale. Un bellissimo film, uscito in sala al termine di una lunga gestazione e realizzato grazie al fondamentale apporto dello stesso Mastroianni.
Cesare deve Morire è il terz’ultimo film dei fratelli Taviani, uscito in sala nel 2013: un grandissimo successo, testimoniato dall’Orso d’oro al Festival di Berlino 2012 e dal David di Donatello per il miglior film e la miglior regia.Il lungometraggio, girato in stile docu-drama, racconta la messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare da parte dei detenuti del carcere di Rebibbia, diretti da Fabio Cavalli. Grande consenso tra pubblico e critica, con i Taviani che hanno affermato di aver deciso di puntare su questo progetto dopo aver sentito la traduzione dell’opera shakespeariana in dialetto napoletano e siciliano.
Infine, Maraviglioso Boccaccio del 2015, basato sul Decameron di Giovanni Boccaccio. Il soggetto è stato tratto da cinque novelle: la novella di Messer Gentil de’ Carisendi e Monna Catalina (X, 4), una novella di Calandrino, quella dell’eliotropia (VIII, 3), la novella narrante l’amore fra Ghismunda e Guiscardo osteggiato dal padre di lei, il principe Tancredi (IV, 1), la badessa e le brache del prete (IX, 2), Federigo degli Alberighi (V, 9). Nel nutritissimo cast molti volti amati dal grande pubblico italiano; tra questi Kim Rossi Stuart e Riccardo Scamarcio.