Tra molte coppie a far scattare la scintilla iniziale sono i nostri amici a quattro zampe, e sono sempre loro a condizionare in un modo o nell’altro storie di amicizia, affetto e solidarietà. Vicini agli uomini fin dall’antichità, i cani condividono la vita dei loro padroni, indirizzandola e condizionandola in modo consistente, seppur talvolta impercettibile. Dog Days, nelle sale italiane dal 13 settembre, punta a mettere in scena quest’influenza silenziosa degli amici a quattro zampe, narrando la vita di famiglie, coppie, conoscenti, amici, che si allontanano, si avvicinano, si amano e si odiano per merito dei loro compagni pelosi. In questa commedia, firmata da Ken Marino e distribuita da Notorius Pictures, non c’è nulla di soprannaturale: i cani non parlano, non organizzano loschi espedienti per allietare i loro padroni e non incappano in situazioni particolarmente ilari. Semplicemente esistono, e con la loro sola presenza conducono i loro umani verso incontri romantici o amicizie improbabili.
Ad accomunare le tante storie che formano questa commedia corale è l’amore per i cani. Elizabeth ( Nina Dobrev, protagonista di The Vampire Diaries) è una conduttrice televisiva che sta cercando di superare il tradimento di suo marito, e sarà grazie a Sam, il suo cagnolino, che incontrerà la sua nuova anima gemella. Walter (Ron Cephas Jones), invece, è un anziano professore universitario di letteratura, che si è ritirato nella sua casa con la dolce Mable, il fidato carlino. Quando questa scappa, Tyler (Finn Wolfhard, volto noto per la sua presenza in Stranger Things e It) si offre entusiasticamente di aiutarlo a ritrovarla. Nasce così una profonda amicizia, in cui Walter assume sempre più le vesti di un mentore per il giovane. Mable, intanto, viene accolta da un’altra famiglia: Grace e Kurt sono sposati da molto tempo, ma non riuscendo ad avere figli hanno deciso di adottare una bambina, e solo l’arrivo del carlino riuscirà a strappare la ragazzina dalla sua impenetrabile indifferenza, cementando i legami nella nuova famiglia.
In una caffetteria lavora Tara (Vanessa Hudgens, la Gabriella di High School Musical), laureata in marketing ma impiegata come cameriera. Un giorno, fuori dal locale dove lavora, Tara trova una piccola chihuahua, grazie a cui conoscerà l’arrogante ed egocentrico veterinario Michael e il dolce e impacciato Garret, proprietario di un canile. Il filone narrativo più comico dell’intera pellicola è dominato dalla storia tra Dax (Adam Pally) e Charlie, il cane che sua sorella gli ha chiesto di tenere fintantoché lei non partorisce. Chitarrista di una band senza pubblico, Dax non ama particolarmente i cani, e tra l’altro il suo palazzo non li accetta: da queste premesse prendono origine la maggior parte delle scenette di Dog Days.
Su una sceneggiatura senza macchie né scintille, firmata da Erica Oyana, si innestano interpretazioni tendenzialmente rigide, ad eccezione di Adam Pally, che mancano della spontaneità necessaria per coinvolgere allegramente lo spettatore e strappargli quel sorriso costante indicatore della buona riuscita di una commedia. Dog Days è una pellicola che, priva di un messaggio e incapace di investire soltanto sul puro intrattenimento, non colpisce eccessivamente lo spettatore, a meno che questi non sia un accanito cinofilo in grado di apprezzare l’elogio costante e disinteressato della razza canina. Premesso ciò, potete facilmente dedurre se il film faccia o meno al caso vostro.