Errementari – Il Fabbro E Il Diavolo è l’opera prima del regista basco Paul Urkijo Alijo, uscita nel 2017 in Spagna e distribuita nel nostro paese in esclusiva su Netflix. Il film di Alijo ha fatto parlare di sé nei vari festival di genere a cui ha partecipato grazie anche al ruolo centrale di Alex de la Iglesia (Leone d’Argento a Venezia con il suo Ballata dell’Odio e Dell’Amore), qui nelle vesti di produttore.
UN HORROR AMBIENTATO NELLA SPAGNA DELL’800 MARTORIATA DALLA GUERRA
Nel 1833, durante la guerra carlista in Spagna, un plotone d’esecuzione sta per fucilare un gruppo di prigionieri. Ad esecuzione compiuta, i soldati scorgono nella nebbia la sagoma del diavolo e, in seguito, vengono brutalmente uccisi da un uomo barbuto apparentemente tornato in vita dopo la fucilazione. Otto anni dopo, nel povero villaggio di Avala, si presenta Alfredo, un messo del governo che dice di essere stato incaricato di perquisire la fucina del villaggio nonostante i paesani raccontino strane storie sulla fucina (in cui si dice viva il diavolo in persona) e sul fabbro che ci abita, reo di aver ucciso brutalmente la moglie. Il paese viene sconvolto anche dalla scomparsa della piccola Usue, un’orfanella che è cresciuta sotto la custodia del parroco di Avala dopo il suicidio della madre. Gli altri bambini dicono di averla vista nel bosco che circonda la fucina del fabbro; i paesani si preparano al linciaggio dell’uomo ma non sono preparati a quello che li aspetta dentro la sua misteriosa abitazione.
IL THE WITCH SPAGNOLO È UN FILM RIUSCITO A METÀ
Nel 2015 Robert Eggers e il suo The Witch sconvolsero il mondo dimostrando a tutti non solo che fosse ancora possibile girare un horror in costume ma anche che lo si potesse realizzare maledettamente bene. Errementari – Il Fabbro E Il Diavolo si inserisce nello stesso filone legandosi ancora di più al folklore e ai racconti popolari dell’Europa continentale, fonte inesauribile di storie e dicerie mistiche ed intriganti (in particolare della tradizione basca). Il film infatti, nella versione originale, è interamente recitato in lingua basca, il che rende particolarmente affascinante e credibile la sua ambientazione; tuttavia il suo appeal viene smorzato dal risultato finale. Ma andiamo con ordine.
Tra gli aspetti in assoluto più riusciti vanno citati principalmente due elementi: il trucco e la decisione di illuminare la scena con le fiamme vive dei camini, delle candele e delle torce che richiamano continuamente la figura del diavolo e dell’inferno, andando a creare un contrasto molto netto con la luce fredda del sole che filtra tra i rami della foresta che circonda la fucina. Da questo punto di vista le scelte del cineasta sono state azzeccate, permettendoci finalmente di poter apprezzare come sia possibile, ancora oggi, evitare la computer grafica per creare mostri e demoni non solo più credibili ma anche ammalianti. Ad essere traballante è però tutto il resto.
Il paragone fatto con The Witch è difficile da evitare, in quanto la creatura di Eggers si è imposta fin da subito come uno dei picchi verso cui tutto l’horror storico recente deve guardare e, in generale, le similitudini tra i due titoli sono davvero tante, almeno nelle intenzioni. Il problema principale di Errementari – Il Fabbro E Il Diavolo sta nella sua incapacità di evocare un’atmosfera persistente e ben costruita che sorregga la storia. Non basta infatti la marcata presenza di riferimenti alla tradizione popolare per mantenere alto l’interesse e l’attenzione perché Alijo spesso mostra più di un’incertezza nella gestione del film.
Si tratta principalmente un problema di scrittura: infatti i numerosi colpi di scena presenti nel lungometraggio risultano assolutamente prevedibili e quasi scontati; tutto ciò rende il ritmo della pellicola particolarmente debole facendo scemare la forza delle scene chiave dell’opera. A questo si aggiunge un finale decisamente tirato troppo per le lunghe e, soprattutto, il fatto che in alcuni momenti ci si ritrova a fare i conti con situazioni così maldestre da sfociare nel comico involontario, con vere e proprie cadute di stile che non possono certo passare inosservate.
La delusione è forte perché le intenzioni di Errementari – Il Fabbro E Il Diavolo sono ammirevoli ma ciò non basta a promuovere in maniera convincente un prodotto riuscito solo a metà.