Nel 2020 nelle sale italiane potrete trovare un film straordinario che vi trasporterà nel primo conflitto mondiale come nessuna pellicola ha mai saputo fare; un capolavoro sui generis firmato da un grande regista e che utilizza impressionanti innovazioni tecniche per creare un’esperienza intima e commovente. È ovvio che non parliamo di 1917, sopravvalutatissima ‘giostra bellica’ di Sam Mendes furbescamente costruita per compiacere con facili effetti: la pellicola cui ci riferiamo è infatti They Shall Not Grow Old – Per Sempre Giovani, documentario di guerra che porta la firma dello stesso Peter Jackson che in passato aveva cercato l’epica nella Terra di Mezzo de Il Signore degli Anelli.
Realizzato nel 2018 in occasione del centenario della fine del primo conflitto mondiale, quello che definì per primo il ‘900, il film di Jackson è mirabilmente concepito e confezionato. Incentrato su quei coraggiosi e incoscienti che nel 1914 partirono ancora ragazzini per il fronte con la speranza di tornarne uomini, si pone da subito come un inestimabile contributo alla memoria collettiva.
THEY SHALL NOT GROW OLD È UN COMMOVENTE CAPOLAVORO SUI GIOVANI SOLDATI CHE FECERO LA PRIMA GUERRA MONDIALE
They Shall Not Grow Old, presentato in Italia alla Festa del Cinema di Roma 2018, cita nel titolo la poesia Per Il Caduto di Robert Laurence Binyon, ed è proprio in quei versi che si può trovare la quintessenza dello sguardo scelto da Jackson: «They shall grow not old, as we that are left grow old: age shall not weary them, not the years condemn» (loro non invecchieranno come faremo noi che siam rimasti, l’età non li stancherà, né gli anni li condanneranno).
Agli occhi del regista non interessa la grande macchina della storia, che ci consegna i fermenti politici e le principali battaglie come cristallizzati in un pomposo ritratto impolverato: a spingerlo è piuttosto il racconto del desiderio inconsapevole che spinse all’avventura dei sedicenni – che non avrebbero nemmeno avuto l’età per arruolarsi – contro il parere dei genitori, e poi il sentimento di orgoglio nazionale che nella quotidianità del campo di battaglia si trasformò progressivamente in paura e cameratismo, afflizione e goliardia.
IL DOCUMENTARIO DI PETER JACKSON PER SEMPRE GIOVANI HA IL SUONO DELLA VERITÀ
I filmati che vanno a comporre l’opera, perlopiù inediti e accuratamente selezionati negli archivi dell’Imperial War Museum, vengono proposti dopo un lavoro di restauro senza precedenti, in cui le più recenti tecnologie e una ricolorazione impressionante sembrano riportare in vita quei giovani uomini, come se d’improvviso un’entità astratta come l’esercito britannico divenisse un gruppo di individui ognuno dei quali con un proprio volto, un proprio nome e una propria voce.
Sì: una voce, perché ancor più dell’incredibile comparto visivo in They Shall Not Grow Old – Per Sempre Giovani conta il sonoro. Con una mossa da vero autore il regista si libera della classica voce narrante dei tipici documentari di guerra e affida interamente il racconto a voci fuori campo che recitano con naturalezza diari e lettere d’epoca, o a registrazioni audio provenienti dagli archivi della BBC: come se a parlare fossero i soldati stessi.
Dove non arrivano poi i testi già disponibili, si spinge l’azzardo di un’operazione poco storicistica ma dall’altissimo impatto emotivo: per trasportare lo spettatore nella contemporaneità del racconto Peter Jackson sembra cancellare di colpo il secolo intercorso dagli eventi narrati. Con un certosino lavoro di doppiaggio e sonorizzazione si affida infatti ad esperti di lettura labiale e restituisce a quelle immagini un suono che sembra quello originale, in cui le battutine in trincea, il gorgoglio dei ruscelli, il raschiare delle posate nella razione o la terra secca che si sgretola sotto gli scarponi concorrono a creare un panorama sonoro di disarmante vivezza, trasformando per il tempo del film la storia lontana in un presente in cui muoverci come fosse il nostro.
They Shall Not Grow Old – Per Sempre Giovani è senza dubbio uno dei più straordinari documentari di guerra mai girati, nonché la dimostrazione di come l’avanguardia della tecnica e la visione di un autore possano cambiare il senso di immagini come ne prima avevamo viste migliaia di volte, restituendoci una pagina di passato nella quale sarà facilissimo specchiarci. Dal 2 al 4 marzo nelle nostre sale grazie a Mescalito Film.