L’amore di una donna per il suo uomo e quello di un giornalista per il suo lavoro, sentimenti che entrano in contrasto e portano alla sofferenza e al dolore: 53 Wojny (53 Wars) è l’esordio alla regia di Ewa Bukowska, un dramma ad alta tensione emotiva in concorso al Torino Film Festival 36. Protagonisti Anka (Magdalena Popławska) e Witek (Michał Żurawski), due giovani sposi follemente innamorati l’uno dell’altro ma presto arrivano i problemi: lui è un corrispondente di guerra che trascorre lunghi periodi all’estero per osservare da vicino il dramma dei violenti conflitti, mentre lei, ex dipendente della Banca Nazionale e ora scrittrice, è costretta a sopportare gli orrori delle sanguinose battaglie tra le mura della sua abitazione. Tra angoscia e speranze, le giornate di Anka trascorrono nell’attesa del marito, ma le sue paure presto cominciano a insinuarsi e a prendere il sopravvento sugli sforzi di condurre una vita normale…
53 WARS, UN OTTIMO LAVORO MACCHIATO DAL FINALE
Trasposizione del romanzo della polacca Grazyna Jagielska, 53 Wars trae spunto da numerosi aspetti della vita quotidiana: guerra, violenza e terrorismo, visti attraverso lo sguardo di Anka. La narrazione, attraverso l’espediente del flashback, scorre lineare e permette allo spettatore di calarsi nei panni della giovane protagonista, una donna intelligente e innamorata di un marito affettuoso ma allo stesso tempo dedito anima e corpo al suo lavoro di reporter. Un ottimo lavoro, parzialmente rovinato da un finale privo di logica e che si discosta nettamente dal percorso intrapreso: una svolta negativa che viene tamponata in qualche modo dall’ultima sequenza…
IN 53 WARS IL COMMENTO SONORO DEGNO DI NOTA
Ewa Bukowska, che nel 2013 ha scritto e diretto il suo primo cortometraggio The Return, spicca per l’ottimo utilizzo della macchina da presa: la regista polacca segue incessantemente i suoi personaggi e le loro emozioni, affidandosi al primo-primissimo piano sapientemente e alternando soluzioni registiche degne di nota. Particolarmente stimolante il commento sonoro curato da Natalia Fiedorczuk: anzichè accompagnare lo svolgimento dell’azione, qui diventa un mezzo per trasmettere lo status psicologico di Anka, in preda al delirio e senza alcuna via di uscita. Sceneggiatrice per studi di produzione come Studio A e il Prasa i Film, la cineasta di Aleksandrów Kujawski non intende offrire delle soluzioni facili allo spettatore, invitandolo al contrario a formarsi un’opinione propria rispetto ai personaggi. La claustrofobia, l’autolesionismo e gli incubi rivestono un ruolo fondamentale nella costruzione del personaggio di Anka, con Magdalena Popławska che offre un’interpretazione straordinaria: l’attrice di Zabrze si cala alla perfezione nei panni di una donna che vive una guerra, l’ennesima, all’interno della sua testa e tra le mura domestiche.
Un ottimo film, frenato da un finale spiazzante e poco coerente: 53 Wars è uno straordinario sguardo sulla debolezza interiore di una donna e di un amore che può portare alla follia, prova superata per Ewa Bukowska…
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