Nei film e nelle serie TV la maggior parte dei villain agisce all’insegna dell’eccesso. Tutto è portato all’estremo, tanto da farci quasi pensare che persone così malvagie e perverse non possano esistere nella vita reale. Ma purtroppo il ‘male’ è reale e il mondo è un posto molto più oscuro di quanto si pensi: per dimostrarvelo vi sottoponiamo una lista dei 5 cattivi immaginari che sono ispirati a persone realmente esistite.
attenzione: il pezzo contiene rivelazioni sulla trama di vecchi film
LE CHIFFRE
Visto in 007 Casino Royale. Il riavvio del franchise di James Bond, all’epoca del debutto di Daniel Craig nella parte, è stato un lavoro duro. La spia britannica è protagonista di una delle più lunghe saghe hollywoodiane ed è nota per le battute incisive, i gadget folli e gli antagonisti sopra le righe. Casino Royale, tuttavia, era un film d’azione grintoso e pieno di scene intense e brutali. Se la pellicola è stata un successo non è dovuto solo all’ottima interpretazione di Craig, ma anche alla performance che ha portato in vita il cattivo di turno, Le Chiffre, interpretato da Mads Mikkelsen.
Le Chiffre è un genio del male che sposta e gestisce ingentissimi patrimoni per conto di numerose organizzazioni terroristiche. È senza dubbio un sadico, e la scena in cui tortura 007 ne è l’esempio più lampante. Quel che non tutti sanno è che il creatore della serie letteraria Ian Fleming basò il personaggio di Le Chiffre sul famoso occultista Aleister Crowley. La descrizione fisica del personaggio nel romanzo originale è molto simile a Crowley, a partire ad esempio dal modo in cui il bianco degli occhi fosse completamente visibile intorno all’iride, e anche la scena della terribile tortura che mina la virilità di Bond è stata ispirata dalle tendenze sadomasochistiche dell’occultista britannico. Inquietante, ma non è ancora nulla rispetto alle altre storie che state per leggere.
NORMAN BATES
Visto in Psycho. Quando si tratta di psicopatici al cinema, Norman Bates è chiaramente il più grande di tutti. Il killer di Psycho (di cui abbiamo già parlato qui) non avrà mietuto il più alto numero di vittime, cionnonostante è uno dei personaggi più affascinanti della storia del cinema dell’orrore. In continua lotta con il disturbo dissociativo della personalità, Norman è timido e silenzioso, mentre la “madre” è collerica, possessiva e piena di rancore. Nel film si scopre poi che in realtà Norman ha ucciso sua madre e, dopo averne assunto l’identità, si risveglia periodicamente da periodi di black out per ritrovarsi davanti alle sanguinose conseguenze delle sue azioni.
Il serial killer realmente esistito Ed Gein ha giocato un ruolo importante nella creazione di Norman Bates. Gein, come Bates, è stato un vero e proprio ‘mammone‘, anche se a quanto pare la genitrice non aveva una grande opinione di lui. La donna era una presenza prepotente nella sua vita, e credeva gli avesse precluso l’opportunità di costruirsi una sana vita sociale. I due vissero insieme da soli fino alla sua morte, e a quel punto Gein iniziò a vestirsi come una donna e a indossare pelle umana. Quando fu catturato la polizia trovò il cadavere di una donna scomparsa nella sua proprietà e resti umani di ogni sorta nella sua abitazione. Norman Bates non è l’unico assassino immaginario basato su Gein; sono infatti molti gli psicopatici di Hollywood costruiti su questo killer, uno dei quali è il celeberrimo Leatherface di Non aprite quella porta.
JAMES PATRICK MARCH
Visto in American Horror Story. La nota serie horror ha da sempre incluso figure storiche nella sceneggiatura dello show, a partire dall’omicidio della Dalia Nera citato nella prima stagione. Nella quinta stagione AHS ha introdotto il fantasma di James Patrick March, un serial killer proprietario di un hotel infestato da fantasmi. Naturalmente l’edificio era stato progettato come strumento a disposizione di March per i suoi omicidi, con camere di tortura segrete e corridoi falsi costruiti allo scopo di intrappolare gli ospiti ignari. Se questo vi suona a dir poco perverso, allora non sarete lieti di scoprire che il personaggio di March è ispirato a H.H. Holmes, uno dei primi e più terrificanti serial killer d’America.
H.H. Holmes costruì un hotel a Chicago, assumendo e licenziando continuamente squadre di operai in modo che nessuno tranne lui avesse chiara la planimetria dell’albergo. C’erano camere insonorizzate, caveau a tenuta stagna e scivoli che portavano direttamente alla fornace nel seminterrato, tutti poi utilizzati nel modo più terribile che possiate immaginare. Non si è mai saputo quante siano state le vittime di Holmes, dato che pare abbia venduto gli scheletri alle scuole di medicina. Però la prossima volta che vi trovate in un hotel e la cameriera si dimentica di rifare la stanza, ricordatevi che potrebbe andarvi peggio.
KEYSER SOZE
Visto ne I Soliti Sospetti. Uno dei finali a sorpresa più celebri di sempre è ne I Soliti Sospetti. Il film ruota intorno a un’indagine su un crimine che si sospetta esser collegato a un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Quando uno dei sopravvissuti fa il nome di Keyser Soze, gli agenti dell’FBI entrano in allerta: è un criminale leggendario e questa potrebbe essere la loro ultima chance di catturarlo. La narrazione si svolge attraverso flashback, raccontati della voce fuori campo di Kint (Kevin Spacey), uno dei sopravvissuti. Alla fine del film si scopre che Kint era in realtà Keiser Soze, e che tutta la storia era probabilmente inventata di sana pianta. Quel che invece non è totalmente frutto di fantasia è il personaggio di Soze, ispirato all‘assassino realmente esistito John List.
Originario del New Jersey, John List ha ucciso tutta la sua famiglia in una drammatica notte nel 1971. Ha progettato l’omicidio così meticolosamente da passare inosservato per quasi un mese intero, avendo così tutto il tempo di dileguarsi. List è stato così attento a coprire le proprie tracce da arrivare a ritagliare il suo volto da ogni foto nella casa della famiglia, riuscendo così a rimanere a piede libero per 18 anni. Durante quel periodo List si è guadagnato la nomea di leggendario fuggitivo, anche se fortunatamente la sua storia ha un finale più rassicurante di quello del film: l’uomo è stato infatti riconosciuto da uno dei suoi vicini quando ormai aveva già assunto un’altra identità, si era risposato ed era sicuro di averla fatta franca.
HANNIBAL LECTER
Visto ne Il Silenzio degli Innocenti. Uno degli assassini cinematografici più agghiaccianti di tutti i tempi è il dottor Hannibal Lecter, la cui più celebre interpretazione è offerta da Anthony Hopkins ne Il Silenzio degli Innocenti. Un cannibale intelligente, artistico, elegante e molto letale. Thomas Harris, l’autore che ha creato Hannibal the cannibal, ha basato il personaggio su un detenuto condannato all’ergastolo incontrato per caso in una prigione messicana in cui si era recato per intervistare un altro prigioniero. Sono stati il racconto e la personalità di quest’uomo misterioso a influenzare più di ogni altra cosa uno dei più temibili villain di sempre.
Harris, nonostante l’uomo fosse condannato a passare il resto della sua vita in cella, ne aveva così tanta paura da non averne mai dichiarato pubblicamente il nome (che si è poi scoperto essere Alfredo Trevino), sostituendolo con lo pseudonimo Salazar. Trevino è stato condannato per aver ucciso un suo amico intimo e averne mutilato il corpo, ma si sospetta abbia commesso molti altri omicidi. La passione di Salazar per il Chianti non risulta agli atti. Trovate la storia completa qui.