Lo scorso 15 febbraio 2019 si è spento a 77 anni il grandissimo attore svizzero Bruno Ganz, incommensurabile interprete di alcuni dei ruoli più memorabili del cinema contemporaneo. A fine febbraio lo vedremo indossare i panni di un redivivo Virgilio in La Casa di Jack, l’ultima fatica di Lars Von Trier, ma quello è solo uno degli ultimi tra i numerosissimi personaggi a cui Bruno Ganz, nella sua lunga e brillante carriera, ha prestato volto e voce.
BRUNO GANZ E IL TEATRO
Tutto inizia con il teatro, nella Germania degli anni Sessanta, quando l’attore conosce il regista Peter Stein. I due si fanno promotori di un teatro che porta le opere di Goethe e Brecht nel centro di Berlino Ovest, inscenandole con animoso impegno politico. È proprio in questi anni che arrivano i primi successi, le prime grandi soddisfazioni che lo porteranno – nonostante la successiva consacrazione cinematografica – a non recidere mai del tutto il rapporto con il mondo dei sipari e dei palcoscenici.
I FILM DI BRUNO GANZ
Nel mondo del cinema, il nome di Bruno Ganz è legato senza dubbio a quello del regista Wim Wenders, animatore del Neuer Deutscher Film assieme a Werner Herzog e Rainer Werner Fassbinder. È proprio sotto la direzione del cineasta tedesco che Ganz ci regala l’ottima performance in L’amico Americano (1977) e l’interpretazione dell’iconico angelo Damiel nel capolavoro Il Cielo Sopra Berlino (1987) – personaggio che riprenderà nel 1993 per il sequel Così Lontano, Così Vicino. Ma la sua carriera conta la collaborazione con tanti altri maestri della settima arte: da Jeanne Moreau ed Eric Rohmer ai primordi, fino a Francis Ford Coppola, Ridley Scott e Lars Von Trier negli ultimi anni, passando per Theo Angelopoulos e il già citato Werener Herzog. Il suo talento approdò a inizio millennio anche in Italia, dove lavorò per Silvio Soldini in Pane e Tulipani (2000), pellicola che gli valse il David di Donatello come miglior attore protagonista. È invece del 2004 l’inarrivabile interpretazione che gli ha regalato la fama presso il grande pubblico, con uno sconfitto e nevrotico Adolf Hitler nel film La Caduta (2004).
Il mondo del cinema e del teatro piange un grandissimo attore che, grazie a un solidissimo talento, il volto malinconico e una voce profonda, ha saputo accarezzare con un delicato soffio drammatico ogni opera in cui è comparso.