A due anni di distanza dal suo debutto nella sezione Midnight Screenings del Festival di Cannes, esce direttamente in home video grazie a Koch Media e Lucky Red Una Preghiera Prima Dell’Alba. Il lungometraggio del regista francese Jean-Stéphane Sauvaire, presentato anche alla Festa del Cinema di Roma del 2017, mette in scena l’incredibile storia di Billy Moore, interpretato nel film dal talentuoso attore britannico Joe Cole (Peaky Blinders, Black Mirror).
UN PUGILE INGLESE LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA IN UN CARCERE THAILANDESE
Billy Moore (Joe Cole) è un giovane pugile inglese con problemi di alcolismo e tossicodipendenza che cerca di rifarsi una nuova vita in Thailandia ma anche nel paese asiatico cade nella trappola della droga e, per questo motivo, viene arrestato. La prigione di Klong Prem è un luogo dove la violenza regna sovrana: Billy, guardato con disprezzo dai detenuti, sembra essere spacciato. Tuttavia, grazie al Muay Thai, Moore conquista gradualmente il rispetto degli altri carcerati.
IL LATO PIÚ SELVAGGIO DELL’UOMO IN UN FILM CRUDO E REALISTICO
Se siete abituati a un certo cinema francese rassicurante e politicamente corretto, Una Preghiera Prima Dell’Alba non fa al caso vostro: Jean-Stéphane Sauvaire ci trascina infatti in un microcosmo dove la sopravvivenza è l’unica cosa che conta. Il cineasta prende spunto dal libro omonimo di Billy Moore (edito in Italia da Newton Compton) per mettere in scena un lungometraggio incentrato sulla discesa negli inferi di un uomo che, contando solo su se stesso, trova la forza per resistere e farsi rispettare in un ambiente estremamente ostile.
Sauvaire, che proviene dal mondo del documentario, utilizza prevalentemente la camera a mano per raccontare in maniera realistica la storia di Moore: la difficoltà del protagonista di comunicare con i detenuti e le condizioni durissime del carcere thailandese portano lo spettatore a parteggiare fin dall’inizio per il pugile (il sonoro e la fotografia sono essenziali per immergerci in questo particolare mondo). Decisamente apprezzabile la scelta di lasciare in thailandese senza sottotitoli molti dei dialoghi, mettendo lo spettatore sullo stesso piano di un protagonista che non è in grado di capire la lingua che viene parlata tutto intorno a lui, e coraggiosa la scelta di fare di un ladyboy l’interesse sentimentale del protagonista.
Una Preghiera Prima Dell’Alba è un’opera cruda che mostra senza alcun filtro un’umanità borderline spietata governata da regole non scritte dal sapore quasi primordiale; le scene forti presenti nel film sono numerose ma mai gratuite e perfettamente coerenti con la visione artistica di Sauvaire. Nonostante il combattimento sia un elemento importante della trama, il lato action del film non sovrasta l’impianto drammaturgico di fondo e, grazie al meraviglioso finale (che accentua a livello emozionale l’impronta biografica dell’opera), lancia un inaspettato messaggio di speranza capace addirittura di commuovere.
Fondamentale inoltre è stata anche la scelta del protagonista: in un primo momento doveva essere Charlie Hunnam (famoso per il ruolo di Jax Teller in Sons Of Anarchy) ad interpretare Billy Moore ma alla fine il biondo attore britannico è stato sostituito dall’interprete classe 1988 Joe Cole (per gli appassionati di serie televisive, il John Shelby di Peaky Blinders). Il risultato è andato ben oltre alle aspettative perché la fisicità di Cole, diversa da quella del sex symbol Hunnam, si presta molto meglio ad una storia vera come quella dell’ex galeotto inglese in Thailandia, togliendo quella patina di glamour che avrebbe solo danneggiato l’opera di Sauvaire.
Una Preghiera Prima Dell’Alba è molto più di un semplice film carcerario: concentrandosi soprattutto sui volti dei personaggi, la pellicola analizza la complessità dell’animo umano utilizzando il genere ma con un approccio decisamente autoriale. Un piccolo gioiello underground assolutamente da scoprire in occasione della sua uscita in home video.