Dopo aver ottenuto la fama planetaria grazie al ruolo del dottor Douglas Ross nel medical drama E.R. – Medici In Prima Linea, George Clooney torna in TV con uno show molto atteso: Catch-22, miniserie prodotta da Sky Italia e dalla piattaforma streaming statunitense Hulu, debutta nel nostro paese il 21 maggio su Sky Atlantic, confermando fin dalle prime due puntate la qualità che già il trailer aveva lasciato intravedere.
LE DISAVVENTURE GROTTESCHE DI UN MILITARE AMERICANO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Il protagonista di Catch-22 è John Yossarian (Christopher Abbott), un aviatore dell’Aeronautica statunitense in missione nel continente europeo durante la Seconda Guerra Mondiale. Addestrato dal temibile tenente Scheisskopf (George Clooney), in Italia John si trova sotto il comando del sadico colonnello Cathcart (Kyle Chandler): l’ufficiale chiede alla sua truppa di affrontare situazioni molto pericolose ma Yossarian, stanco di rischiare la vita, vorrebbe farsi riconoscere mentalmente instabile per essere congedato, senza però riuscirci. All’aumentare delle missioni ad alto rischio, la salute psichica dei soldati USA viene messa a dura prova.
BLACK HUMOUR E IRONIA PER UNO SHOW DALL’ANIMA ANTIMILITARISTA
Ispirata al celebre romanzo del 1961 di Joseph Heller Comma 22, la miniserie è un inno irriverente contro l’irrazionalità della guerra: i due showrunner Luke Davies (Lion – La Strada Verso Casa, Paradiso + Inferno) e David Michôd (The Rover, Animal Kingdom), prendendo spunto dall’omonimo film di Mike Nichols del 1970, utilizzano la commedia nera per realizzare un affresco grottesco in cui l’esercito americano viene ridicolizzato. Grazie al contributo non indifferente di George Clooney (che, oltre a recitare, ha diretto due episodi ed è produttore esecutivo dello show), Catch-22 ha un’atmosfera che ricorda in alcuni frangenti alcune pellicole dei fratelli Coen per dialoghi e ritmo (qui siamo dalle parti di Fratello, Dove Sei?, in cui proprio il divo americano era uno dei protagonisti); le situazioni narrative che si creano nel corso delle puntate hanno l’obiettivo di disinnescare con ironia, anche se non sempre in maniera brillante, la retorica guerrafondaia USA evidenziandone tutte le sue contraddizioni. L’ambientazione italiana (lo show è stato girato in diverse località del nostro paese, tra cui la Sardegna, Viterbo e Sutri) è davvero suggestiva, nonostante gli autori non riescano a discostarsi del tutto da un immaginario stereotipato del nostro paese; tuttavia il vero centro nevralgico di Catch-22 è la base operativa dell’esercito americano in missione, luogo in cui la follia regna sovrana.
Certamente la regia e lo script sono all’altezza di una produzione televisiva importante dalla lunga gestazione (Davies e Michôd hanno cominciato a lavorare alla miniserie a partire dal 2014), anche se il punto di forza di Catch-22, escludendo la colonna sonora che propone classici immortali del jazz e dello swing degli anni Trenta e Quaranta, è il cast: la scelta di Christopher Abbott (Girls, The Sinner, A Most Violent Year) per il ruolo di John Yossarian è assolutamente azzeccata ma gli appassionati di serie TV ritrovano qui due grandi interpreti come Hugh Laurie (il mitico Dottor House) e Kyle Chandler (Friday Night Lights, Bloodline), oltre al già citato Clooney e al nostro Giancarlo Giannini.
Probabilmente Catch-22 non è il miglior show televisivo dell’anno (considerando soprattutto l’offerta che il panorama televisivo ha proposto in questo 2019) però, al netto di qualche leggerezza di troppo, il progetto Hulu/Sky non delude le aspettative regalando allo spettatore una fresca ed intelligente satira antimilitarista.