Uno dei mostri più famosi del cinema torna in sala, più in forma che mai: dopo il notevole successo ottenuto nel 2014 dal Godzilla di Gareth Edwards, esce il 30 maggio su distribuzione Warner Bros l’atteso sequel Godzilla II – King Of The Monsters diretto da Michael Dougherty, regista di genere al suo terzo lungometraggio. Con un altissimo budget a disposizione (ben 200 milioni di dollari) ed un cast di talento (oltre alle candidate al premio Oscar Sally Hawkins e Vera Farmiga, figurano anche la star di Stranger Things Millie Bobby Brown, Kyle Chandler e Ken Watanabe) il nuovo film della saga vuole stupire ancora una volta i fan del kaiju creato nel 1954 dal produttore della Toho Company Tomoyuki Tanaka.
GODZILLA AFFRONTA MOSTRI LEGGENDARI IN UNA LOTTA CHE METTE A RISCHIO IL NOSTRO PIANETA
Dopo gli eventi del primo film del MonsterVerse, un gruppo paramilitare capitanato dal colonnello Alan Jonah (Charles Dance) sequestra la dottoressa Emma Russell (Vera Farmiga), paleontologa capace di risvegliare i mostri che hanno popolato il nostro pianeta in un lontanissimo passato, e la figlia Madison (Millie Bobby Brown). Purtroppo il ritorno in scena di questi giganti getta lo scompiglio; per fermare il caos, l’agenzia cripto-zoologica Monarch trova proprio in Godzilla l’alleato più insospettabile.
IL NUOVO GODZILLA METTE DA PARTE IL LATO AUTORIALE IN FAVORE DELLO SPETTACOLO PURO
Se Gareth Edwards, con il suo Godzilla, era riuscito in maniera straordinaria a coniugare intrattenimento e autorialità (nel concept e nella messa in scena), Godzilla II – King Of The Monsters punta soprattutto a divertire lo spettatore. Nonostante la pellicola di Dougherty riprenda alcuni concetti di natura ecologista del primo film, in questo nuovo capitolo la tematica green è solo un pretesto narrativo in funzione del vero punto d’interesse del lungometraggio ovvero la lotta tra Godzilla e gli altri mostri che appartengono all’universo della Toho (due su tutti, King Ghidorah e Rodan). In merito a quest’aspetto, non si può non ammirare il grande lavoro svolto da Guillaume Rocheron (premio Oscar per Vita di Pi) e dal numeroso team responsabile degli effetti visivi e del sound design; i molteplici scontri tra le leggendarie creature sono una gioia per gli occhi e le orecchie, in grado di entusiasmare grandi e piccini.
La ricerca dello spettacolo puro è la forza ma anche la debolezza di Godzilla II – King Of The Monsters: lo spirito ludico di questo sequel, maggiormente sopra le righe rispetto al suo predecessore, condiziona non poco sia la trama che la caratterizzazione dei personaggi (in particolare quello della dottoressa Russell, interpretato dalla pur bravissima Vera Farmiga). La sospensione dell’incredulità, soprattutto quando parliamo di disaster movie, è doverosa in un blockbuster di questo tipo però le scelte compiute dai protagonisti e l’evoluzione, a volte ai limiti dell’assurdo, di determinate dinamiche risultano ben diverse dall’impianto narrativo più verosimile dell’opera di Edwards del 2014.
La virata commerciale, già cominciata dal secondo capitolo del MonsterVerse della Legendary (Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts del 2017), è in parte giustificabile con l’obiettivo, da parte dei produttori, di puntare su un target più giovane (la presenza di Millie Bobby Brown è emblematica in tal senso), con un occhio di riguardo nei confronti del mercato asiatico. Da un punto di vista squisitamente artistico Godzilla II – King Of The Monsters rappresenta un passo indietro; tuttavia il suo approccio decisamente spensierato è più adatto a conquistare il pubblico mainstream, in attesa del prossimo film del franchise in cui il nostro Godzilla si troverà di fronte Kong (già il titolo, Godzilla vs Kong, è abbastanza eloquente).