La prima puntata di Damien ( prodotto da Glen Mazzara, autore di The Walking Dead e The Shield) è andata in onda il 7 marzo sul canale americano via cavo A&E, subito dopo la premiere della quarta stagione di Bates Motel, ed è qualcosa di inguardabile. L’idea di recuperare il concept di un classicone horror degli anni ’70, Il Presagio – Omen di Richard Donner, poteva essere interessante ma nel pilot di interessante c’è ben poco. Devo ammettere che in certi momenti ho provato terrore, ho imprecato e messo una mano sul viso a coprirmi gli occhi perchè Damien è una serie brutta da far paura: partiamo dal fatto che è girato come il più banale dei drama, tanto che verrebbe da chiedersi se il povero regista, Shekhan Kapur, sapesse o meno di dover gire un horror; la sceneggiatura in ogni caso non aiuta perchè non c’è suspance, i dialoghi sembrano presi da una soap opera e non è presente la benchè minima caratterizzazione dei personaggi. Sugli effetti speciali stendiamo un velo pietoso. Ma alla fine di cosa parla questo benedetto pilot? Per farla breve, Damien Thorn (Bradley James), è un photoreporter e non ricorda nulla del suo passato fino a quando, il giorno del suo trentesimo genetliaco, iniziano ad accadergli cose tanto strane che dopo soli tre giorni si convince di essere l’Anticristo! Non svelo di più per non rovinarvi la sorpresa, ma vi consiglio caldamente di resistere fino alla fine perchè la vostra pazienza sarà premiata da un finale ‘notevole’. Unico spunto degno di nota dell’episodio la vecchia-photobomber sosia di Drupi.
Damien, la serie su Omen fa ridere
Di Angela Cori
Tra banalissimi luoghi comuni e una sceneggiatura di serie Z la nuova serie A&E fa effettivamente orrore.