Il Meglio Deve Ancora Venire (Le Meilleur Reste À Venir) di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière, film presentato alla 14. edizione della Festa del Cinema di Roma e da poco disponibile in home video con Koch Entertainment dopo il passaggio nelle funestate sale del settembre 2020, è una frizzante commedia che si inserisce all’interno di un filone sfruttato spesso, negli ultimi anni, sia dal cinema straniero che da quello nostrano. A chi ha visto Truman e Domani È Un Altro Giorno infatti non giunge nuova la storia di due amici che si ritrovano a dover affrontare gli ultimi mesi di vita di uno dei due, affetto dal cancro.
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE: DUE AMICI AFFRONTANO IL CANCRO TRA BRAVATE E FRAINTENDIMENTI
Tutto inizia con un equivoco: César (Patrick Bruel) è precipitato da un balcone e il suo amico Arthur (Fabrice Luchini) lo trascina in ospedale per una radiografia. César però non ha la tessera sanitaria e al desk di accettazione presenta quella dell’amico: è perciò Arthur colui che i medici chiamano il giorno seguente per discutere dei risultati dell’esame. Il trauma non ha provocato nessuna lesione ma i polmoni sono devastati: la diagnosi è cancro terminale, non vivrà più di sei mesi. La primissima cosa che Arthur dovrebbe fare è comunicare la notizia all’amico ma una serie di circostanze gli impediranno di portare a termine la conversazione in modo soddisfacente. Il risultato? César si convince che ad avere il cancro sia Arthur. Proseguendo quindi tra fraintendimenti e bravate, la pellicola avanza collezionando un malinteso dopo l’altro fin quando la verità non viene alla luce. L’ingresso vero e proprio dell’elemento drammatico all’interno della trama viene gestito magistralmente dal regista, che dà prova di saper scivolare dalla commedia alla tragedia con fluidità amalgamandole in modo bilanciato.
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE È UNA COMMEDIA BRILLANTE CON DUE BRAVISSIMI PROTAGONISTI
Sebbene a livello narrativo la pellicola non sia eccessivamente innovativa, questo non significa che non valga la pena di recuperarne il DVD. Quello che Il Meglio Deve Ancora Venire perde in termini di originalità lo guadagna in qualità, rivelandosi una fresca e riuscitissima commedia degli equivoci. Punto di forza che permette di considerare l’opera meritevole di visione è la combinazione sceneggiatura/attori: i dialoghi, brillanti nella loro semplicità, vengono meravigliosamente valorizzati dalle notevoli interpretazioni di Patrick Bruel e Fabrice Luchini, la cui chimica illumina il lungometraggio.
Fino all’ultimo secondo, la pellicola si riconferma continuamente come un delicatissimo inno all’amicizia e all’amore, capace di rendere al meglio il significato del titolo. Basata sull’ironia e sul sarcasmo raffinato, Il Meglio Deve Ancora Venire non ha bisogno di ricorrere alla comicità spicciola e volgare per far riecheggiare la sala di risate, mostrandosi in grado di donare al pubblico due ore di fine e puro intrattenimento.