Squadra che vince non si cambia e con Zombieland – Doppio Colpo il regista Ruben Fleischer, a distanza di dieci anni dall’uscita di Benvenuti a Zombieland, ripropone lo stesso formidabile cast per un sequel che diverte, senza entusiasmare. Scritto da Rhett Reese e Paul Wernick, autori del primo film e dell’irriverente saga Marvel Deadpool, Zombieland – Doppio Colpo è in sala dal 14 novembre per Warner Bros. Protagonisti Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Abigail Breslin ed Emma Stone, nuovamente a formare la “famiglia” disfunzionale del primo capitolo, alle prese stavolta con la naturale evoluzione degli zombie. Il cast vede l’ingresso di due nuove coprotagoniste femminili Rosario Dawson e Zoey Deutch e uno spassoso intermezzo con la coppia Luke Wilson – Thomas Middleditch.
L’universo Zombieland si allarga a nuovi protagonisti e scenari
La trama riprende gli eventi del primo film, con un salto temporale di dieci anni che segue i protagonisti e la loro evoluzione. Columbus (Eisenberg) e la compagna Wichita (Stone), vivono alla Casa Bianca con Tallahassee (Harrelson) e Little Rock (Breslin). È trascorso molto tempo da quando si sono conosciuti e la famiglia si trova a vivere la noia del quotidiano, seppur il mondo sia ancora un luogo pericoloso e disseminato di zombie, che nel frattempo si sono evoluti in categorie più o meno “intelligenti”. Columbus e Wichita si trovano ad affrontare un’inesorabile crisi di coppia, mentre Little Rock, stanca di essere considerata la figlia adottiva di Tallahassee è ormai una giovane donna desiderosa di esplorare il mondo e conoscere altri esseri umani, possibilmente di sesso maschile e under 25. La fuga della piccola di famiglia spinge i protagonisti a percorrere nuovamente le strade deserte del Nord America, dove a contendersi la preda umana ci sono centinaia di zombie affamati. Tallahassee, Columbus e la nuova conoscenza Madison (Deutch) intraprendono un viaggio on the road alla ricerca di Little Rock ma anche di un nuovo posto in cui mettere radici. Stavolta basteranno le regole di Columbus a gestire la nuova evoluzione dei morti viventi? Tra nuove e vecchie conoscenze (tra cui uno spassoso cameo) il gruppo si troverà in una nuova appassionante avventura, non dimenticando una delle regole fondamentali per distruggere il nemico: il doppio colpo.
Il cast originale è il punto di forza di un sequel che risente del tempo
Avventura, humor e fantascienza sono le chiavi del successo di Benvenuti a Zombieland, uscito dieci anni fa e diventato un vero e proprio cult, grazie alla riuscita commistione tra generi e alla spolverata di irriverenza che svecchia le classiche commedie parodistiche. Certamente anche il cast ha influito sul successo del primo film, condizione necessaria per girare il secondo capitolo e motivo di tutti questi anni d’attesa. Certamente un sequel a dieci anni di distanza pecca di alcune lacune temporali ma Zombieland – Doppio Colpo può dirsi sicuramente riuscito, seppur non entusiasmi, soprattuto nella parte finale dove lo script risente di una scrittura talvolta ridondante.
Il gruppo funziona ancora e le battute non mancano, irradiate soprattuto dalla capacità interpretativa di Woody Harrelson, perfetto anche stavolta nel ruolo di Tallahassee. L’inserimento dei nuovi personaggi Madison, Nevada e Berkeley (Avan Jogia) è necessario per dare movimento alla sceneggiatura, che si arena su alcuni punti cardine del primo film, tra cui l’ossessione per le regole di Columbus, mentre scorre velocemente sui nuovi arrivati. Zombieland – Doppio Colpo, nonostante alcune imperfezioni è un sequel ben riuscito, che lavora sulla dissacrazione dello scenario post-apocalittico con personaggi credibili, pur agendo in un ambiente del tutto surreale. Nonostante siano trascorsi dieci anni Ruben Fleischer, che nel frattempo ha anche diretto il cinecomic Venom, dirige con grande freschezza, alternando momenti di pura azione all’umorismo della sceneggiatura.
Zombieland – Doppio Colpo diverte senza aspirazioni a riflessioni più alte e questa è proprio una delle chiavi del successo della saga che, anche se stavolta non presenta particolari elementi di innovazione, è certamente un buon prodotto di entertainment, che lavora sulle esagerazioni, invertendo la realtà e lanciando lo spettatore in un mondo parallelo, dove alla specie umana non rimangono molte speranze, se non lottare per la propria sopravvivenza.