Non Mi Piace Mi Piace : per l’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Federico Fellini vi riproponiamo un’illuminante lista delle preferenze di uno dei più grandi maestri del Cinema italiano, nella quale il regista romagnolo elenca quel che gli piace e non gli piace nella vita. Il testo, ormai noto come il Mi piace e non mi piace di Fellini, apparve inizialmente sul periodico L’Espresso e venne poi ripreso nel libro Federico Fellini – Sul Cinema, a cura di Giovanni Grazzini, edito per i tipi de Il Saggiatore.
LA LISTA DI FEDERICO FELLINI: NON MI PIACE MI PIACE
Ecco a seguire la lista dei Non Mi Piace Mi Piace di Federico Fellini.
Non mi piace: i parties, le feste, la trippa, le interviste, le tavole rotonde, la richiesta della firma, le lumache, viaggiare, far la fila, la montagna, la barca, la radio accesa, la musica dei ristoranti, la musica in generale (subirla), la filodiffusione, le barzellette, i tifosi di calcio, il balletto, il presepe, il gorgonzola, le premiazioni, le ostriche, sentir parlare di Brecht e anche Brecht, i pranzi ufficiali, i brindisi, i discorsi, essere invitato, la richiesta di pareri, Humphrey Bogart, i quiz, Magritte, essere invitato alle mostre di pittura, alle prime teatrali, i dattiloscritti, il tè, la camomilla, il caviale, l’anteprima di qualsiasi cosa, il teatro della Maddalena, le citazioni, il vero uomo, i film dei giovani, la teatralità, il temperamento, le domande, Pirandello, le crêpes suzette, il bel paesaggio, le sottoscrizioni, i film politici, i film psicologici, i film storici, le finestre senza gli scuri, l’Impegno e il Disimpegno, il ketchup.
i Mi Piace di Fellini
Mi piace: le stazioni, Matisse, l’aeroporto, il risotto, le querce, Rossini, la rosa, i fratelli Marx, la tigre, aspettare gli appuntamenti sperando che l’altro non venga più (anche se è una donna bellissima), Totò, non esserci stato, Piero della Francesca, tutto quello che ha di bello una donna bella, Omero, Joan Blondell, settembre, il gelato di torroncino, le ciliegie, il Brunello di Montalcino, le culone in bicicletta, il treno e il cestino in treno, Ariosto, il cocker e i cani in generale, l’odore di terra bagnata, il profumo del fieno, dell’alloro spezzato, il cipresso, il mare d’inverno, le persone che parlano poco, James Bond, lo one-step, i locali vuoti, i ristoranti deserti, lo squallore, le chiese vuote, il silenzio, Ostia, Torvaianica, il suono delle campane, trovarmi la domenica pomeriggio da solo a Urbino, il basilico, Bologna, Venezia, tutta l’Italia, Chandler, le portinaie, Simenon, Dickens, Kafka, London, le castagna arrosto, la metropolitana, prendere l’autobus, i lettoni alti, Vienna (ma non ci sono mai stato), svegliarsi, addormentarsi, le cartolerie, le matite Faber n.2, l’avanspettacolo, la cioccolata amara, i segreti, l’alba, la notte, gli spiriti, Wimpy, Stanlio e Ollio, Turner, Leda Gloria, ma anche Greta Gonda mi piaceva tanto, le soubrette ma anche le ballerine.