Liberamente ispirato all’articolo di Tom Junod apparso su Esquire “Can You Say…Hero?”, Un Amico Straordinario (titolo originale A Beautiful Day in The Neighborhood) di Marie Heller è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre 2019 ed è valso a Tom Hanks la candidatura agli Oscar 2020 come Miglior Attore Non Protagonista. La regista di Copia Originale plasma un racconto onirico sull’incontro tra il cinico giornalista Lloyd Vogel (il Matthew Rhys di The Americans) e il presentatore televisivo Fred Rogers (Tom Hanks), un’icona della TV per ragazzi statunitense.
IN UN AMICO STRAORDINARIO TOM HANKS È IL LEGGENDARIO PRESENTATORE DEL MISTER ROGERS’ NEIGHBOROHOOD
Siamo nel 1998. Vogel, da poco divenuto padre e con irrisolti complessi genitoriali, viene incaricato di fare un breve ritratto giornalistico di Mr. Rogers e inaspettatamente trova nel presentatore del programma educativo Mister Rogers’ Neighborhood un’insolita figura catartica. Sarà soprattutto grazie al dialogo con questa icona dalla carriera trentennale che Lloyd riuscirà a ritrovare il proprio posto nella sua famiglia, assumendo le responsabilità che lo attendono come genitore e quelle che solo un figlio può addossarsi.
L’aspetto più affascinante di Un Amico Straordinario non è tanto nella storia scritta dal rodato duo composto da Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster (Maleficent: Signora del Male), ma nel tono con cui questa viene messa in scena. Quello della pellicola è un racconto come ne abbiamo già visti tanti, vagamente soporifero ed impiantato su di una triade padre-figlio-padre adottivo piuttosto stantia. Le dinamiche familiari sono abbozzate grossolanamente, a dispetto di una complessità solo suggerita, e la riconciliazione paterna si schiude con una facilità eccessiva e poco coerente.
C’è il tipico avvicinamento a spirale di un Vogel scettico verso un Fred Rogers inverosimilmente pacato, misurato nei modi e nei contenuti. Un ‘oggetto ignoto’ destinato a rivelarsi davvero un uomo schietto e luminoso in cui specchiarsi per trovare se stessi. Tutto fila liscio però, inevitabile e con un moto centripeto che risucchia nell’unico esito possibile della vicenda, spazzando via ogni imprevisto che avrebbe potuto rendere più sfaccettata e interessante l’evoluzione della storia.
Marie Heller con la sua regia affonda nell’onirico
Per apprezzare Un Amico Straordinario si deve quindi guardare altrove, accettare di captare una vibrazione differente e restare incantati dalla inebriante cornice che fa da impalcatura e sovratesto al testo vero e proprio. La Heller adotta un linguaggio registico vario, ma al contempo uniforme, attraverso soluzioni drammatiche e filtri che oscillano costantemente come un pendolo dentro e fuori dal (meta)programma di Mr. Rogers. Viene ad instaurarsi un processo dal forte timbro onirico che si avvicina spesso a una rappresentazione visiva della psicosi acuta del protagonista – che non ci stupiremmo di trovare dall’altro lato dello schermo sdraiato su di un lettino nel bel mezzo di una seduta psicanalitica di chiaro stampo freudiano.
Troveremmo, altrettanto non sorpresi, l’amico straordinario Mr. Rogers accomodato sulla sua poltrona di pelle marrone nell’atto di esercitare una fine arte maieutica, interpretato da un Tom Hanks serafico e “dissociato” come si richiederebbe ad un ottimo psichiatra (no, a dirla tutta non ci stupisce poi molto nemmeno la sua candidatura agli Oscar). Un amico straordinario è avvolto in una membrana dai riflessi caleidoscopici che allargano, accorciano, stirano e stressano un contenuto di per sé debole e piatto, ma splendidamente giocato su di un sapiente intervento chirurgico sul piano percettivo (e sonoro) nella psiche corrotta di un figlio irrisolto.
Il risultato, incredibilmente efficace se disposti ad elasticizzare il proprio filtro analitico, è sicuramente ben oltre l’originale intento e target naturale della pellicola, ma a suo modo in grado di regalare delle soddisfazioni in grado di giustificarne una raccomandabile visione in sala. Un Amico Straordinario arriverà nei nostri cinema a partire dal 5 marzo.