Over the Moon – Il Fantastico Mondo di Lunaria, film d’animazione cino-statunitense prodotto da Pearl Studio e Netflix (che lo rende disponibile in direct to streaming) e animato da Sony Pictures e Imageworks, vede alla regia un tandem di due premi Oscar: Glen Keane e John Kars (Paperman). In particolare Keane – premiato agli Academy per il suo corto Dear Basketball realizzato insieme a Kobe Bryant – ha un lungo background di animatore per i Walt Disney Animation Studios, presso i quali ha lavorato a classici come Elliot il Drago Invisibile, La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin, Pocahontas e Tarzan. A dare voce ai personaggi di Over the Moon nella versione originale troviamo Cathy Ang, Phillipa Soo, Ken Jeong (Una Notte da Leoni) e Sandra Oh (Killing Eve). La sceneggiatura è di Audrey Wells (The Hate U Give – Il Coraggio della Verità, 2018), prematuramente scomparsa due anni fa e alla cui memoria è dedicato il film.
Over The Moon: un viaggio interstellare alla ricerca di una dea
Fei Fei (Cathy Ang) è una bambina di origini cinesi che conduce un’esistenza felice con i suoi genitori (John Cho e Ruthie Ann Miles), i quali gestiscono un’attività dolciaria che produce i vendutissimi mooncakes. La scomparsa precoce della madre della protagonista e la possibilità di un nuovo matrimonio per suo padre quattro anni dopo, spingono Fei Fei verso un avventuroso viaggio interstellare alla ricerca della dea Chang’e (Phillipa Soo), confinata sulla luna nell’eterna attesa del ritorno del suo amato. Solo dimostrando al padre che Chang’e non è un mito, ma una realtà, la ragazza potrà evitare che il padre oblii il ricordo della madre.
Glen Keane oltre la Disney: l’artista-sperimentatore
Il film di Keane mantiene l’alto livello di professionalità dell’animatore, questa volta combinato con uno stile orientalizzato che potenzia la qualità del prodotto, configurandolo come un’opera di congiunzione fra due culture, pur mantenendo viva e qualificando quella orientale, principale oggetto del film. Una prova, questa, che mostra gli effetti dello sganciamento di Keane dalla Disney avvenuto nel 2012, dopo ben 38 anni di energie investite a lavorare per il colosso. La vena artistica dell’animatore, così, riesce a dare i propri frutti, crescendo e sperimentando continuamente. Come lui stesso ha affermato: “Questa forma d’arte può crescere e diventare più di quanto sia già adesso”. Non a caso, Keane ha portato la Disney verso il suo “Rinascimento” (ancora prima dell’ancoraggio alla Pixar), mai professandosi come un purista del disegno 2D, anzi manifestando perennemente l’esigenza di implementare tutte le tecniche di animazione funzionali alla resa dello spazio tridimensionale.
Questo percorso professionale e di ricerca si articola di lavoro in lavoro, per confluire in questa sua ultima opera, che gode del valore dell’arte nel suo rapporto con la sperimentazione. A dare ancora più tono al film sono le meravigliose composizioni sonore di Steven Price (premio Oscar 2014 alla miglior colonna sonore per Gravity), qui autore di stili musicali differenziati e talvolta opposti, ma che rendono un’armonia complessiva utile a ritmare i passaggi narrativi e il loro carico emotivo.
Il Fantastico Mondo di Lunaria tra innovazione e déjà-vu
Over the Moon – Il Fantastico Mondo di Lunaria è l’opera di cui si aveva bisogno, quella di un’animazione vera, ben strutturata e in cui, finalmente, c’è una buona storia che salva il significato della narrazione. La correlazione ottimale fra il contenuto e la forma garantisce al prodotto una sua collocazione nel mondo dell’arte cinematografica e non di quella della mera produzione.
Certo, la sensazione da déjà-vu è forte e ricorrente, così come capita quando si guarda un film Disney-Pixar dove si presenta una specifica struttura; in questo caso, i rimandi non sono pochi – di fatti, anche la bambina di Inside Out (Docter, 2013) costruiva un razzo ed era accompagnata da un tenero aiutante. In fondo, su questo tema si può tornare in circolo, considerando che l’arco narrativo e il processo di costruzione del personaggio, con relativi antagonisti e collaterali, derivano dallo schema proppiano (La Morfologia della Fiaba, 1928), anche per quanto riguarda quella letteratura filmica che attinge dal fiabesco.
In streaming su Netflix un film sul senso dell’accettazione
In ogni caso, la piccola Fei Fei riesce a incantare il suo pubblico, con le sue potenzialità, le sue ambizioni, i suoi conflitti e il suo profondo bisogno di crescere. Se c’è, infatti, un tema che prevale nel film è proprio quello della resa alle necessità esistenziali, dell’accettazione meditata e consapevole del cambiamento.
Nel passaggio dalla fiaba alla realtà, dal mythos al logos, dall’innocenza alla responsabilità si innesca il meccanismo di accettazione della condizione umana. Proprio tra questi mondi del reale-adulto e dell’immaginario-fanciullesco ama muoversi il film di Keane, in una serie di meta-riferimenti alla narrazione e al suo scivolamento verso la costruzione razionale del mondo.
Con Over the Moon – Il Fantastico Mondo di Lunaria Keane e Kars non deludono e la splendida storia di Audrey Wells coinvolge emotivamente, aprendo uno spazio cinematografico relativo ai film d’animazione che non fatica a mettersi sullo stesso livello della Pixar.