Quando si nomina Franka Potente non si può fare a meno di associarla ad uno dei cult della fine del millennio: Lola Corre. Siamo nel 1998 e il regista Tom Tykwer chiude il periodo degli squatters e dei punk con la pellicola che è diventata il simbolo del cinema tedesco moderno. Lola ha fatto conoscere le strade di Berlino alla generazione Erasmus, mentre l’attrice che la interpreta, per il suo debutto dietro la macchina da presa sceglie l’aridità dell’estrema periferia americana per raccontare una storia di solitudine e redenzione.
Home, un esordio maturo e consapevole
Franka Potente sceglie la 15 Festa dei Cinema di Roma e un periodo difficile per presentare al pubblico e alla critica il suo primo film, ma Home è talmente ben realizzato che si spera abbia l’attenzione che merita. L’attrice e cantante tedesca presenta il suo debutto con un lungometraggio a distanza di ben 14 anni dalla sua prima esperienza alla regia con il corto Digging for Belladonna. Durante questo lungo arco temporale ha sicuramente acquisito la maturità necessaria, che le ha permesso di esordire con un film pensato e consapevole. In Home la regista mette sapientemente in risalto le qualità attoriali dei suoi protagonisti Jack McLaughlin e Kathy Bates, madre e figlio che lottano controcorrente per riavvicinarsi, in una città che ha poco da offrire.
Cuori aridi come il deserto della California
La storia di Marvin (McLaughlin) inizia su uno skate che sfreccia su una statale californiana, dall’apparente stato d’abbandono. Marvin è un uomo di quasi quarant’anni, taciturno e ancorato alla cultura pop che ha lasciato 17 anni prima, insieme a sua madre (Bates) e ai suoi affetti. Come un ragazzino, che rientra dalle vacanze e trova il suo piccolo mondo diverso da come lo aveva lasciato, Marvin prova a ricostruire il passato ma scopre di non essere il benvenuto nella sua città natale. L’uomo ha commesso un fatto gravissimo e deve vedersela con chi lo ha subito, i Flintow, una famiglia di piccoli criminali, vendicativa e poco civile. D’altronde nella periferia della città di Clovis sembra esserci rimasto soltanto un piccolo barlume di civiltà, portata avanti dal parroco della chiesa locale, che lotta contro l’imperversare della droga, dei furti e del disagio sociale, ma c’è una luce in fondo al tunnel che Marvin sta attraversando ed è proprio la sua “avversaria” Delta (Aisling Franciosi), sorella del capo della gang dei Flintow.
Home è un ottimo film che mette al centro l’essere umano
Franka Potente è molto brava a mettere al centro del suo film le relazioni umane, che sia il legame tra madre e figlio oppure l’amicizia “sconveniente” tra Marvin e Delta. La regista pone l’attenzione sugli sguardi malinconici dei suoi protagonisti e lo fa accompagnando la camera nel letto di una donna malata, nella complicità degli sguardi di Marvin e sua madre e nella tristezza della vita di Delta, una ragazza madre di 22 anni, costretta a vivere con un fratello violento e prepotente. Jake McLaughlin è una vera e propria scoperta, visto nella serie Quantico, in questo film recita soprattutto con il corpo e con lo sguardo. Una performance eccellente, avvalorata dalla grande Kathy Bates, sempre perfetta nei ruoli che sceglie. Il pregio maggiore di Home è quello di raccontare una storia difficile ma senza facili pietismi, senza storie strappalacrime o protagonisti che implorano pietà. Nella durezza delle vite dei protagonisti la violenza e il dolore hanno strappato persino il desiderio di urlare, ma Home alla fine è un film speranzoso, dove la redenzione e il perdono si rivelano più forti di ogni cosa.