Riot Police (titolo internazionale Antidisturbios, cioè Antisommossa) è la nuova serie TV spagnola in 6 episodi prodotta da Movistar+ e firmata dal grande regista e sceneggiatore Rodrigo Sorogoyen. Lo show, presentato dapprima al festival di San Sebastián e poi al Torino Film Festival 2020 (in streaming le prime due puntate, Osorio e López), come suggerito dal titolo segue le vicende di un reparto mobile antisommossa della polizia spagnola.
RIOT POLICE (ANTIDISTURBIOS): LA SERIE TV SULLA VIOLENZA DELLA POLIZIA ANTISOMMOSSA
La tematica non risulta certo nuova al pubblico italiano, e sin dalle prime inquadrature dei celerini iberici non possono non venire alla mente pellicole come Diaz di Daniele Vicari e ancora più l’eccellente A.C.A.B. – All Cops Are Bastards di Stefano Sollima. Far parte di una squadra antidisturbios significa avere il compit ingrato di intervenire ‘con le cattive’ e la responsabilità – da alcuni troppo spesso tradita – di ridurre al minimo l’uso della violenza nel mantenimento dell’ordine pubblico. È ovviamente su questa sottile linea che si muove Riot Police, che però rispetto alle suddette pellicole di casa nostra ha un approccio molto più ricco di chiaroscuri, sostituendo vicende dalla facile interpretazione morale con episodi sovente deprecabili ma ben più sfuggenti.
LO SHOWRUNNER E REGISTA RODRIGO SOROGOYEN È UNO DEI PIÙ GRANDI DELLA SUA GENERAZIONE
Rodrigo Sorogoyen è di gran lunga il più brillante talento spagnolo della sua generazione, nonché uno dei più interessanti registi europei contemporanei. Classe 1981, già con due premi Goya e una candidatura agli Oscar all’attivo, il regista madrileno viene proprio da un solido background televisivo, ma è sul grande schermo che ci ha regalato titoli sempre eterogenei seppur accomunati una profondità caustica e una messinscena ipnotica.
Il cast è ricco di interpreti che abbiamo già incontrato nella sua imperdibile filmografia, come Roberto Álamo (Che Dio Ci Perdoni), Raúl Prieto (Madre), Nacho Fresneda e Mónica López (entrambi ne Il Regno). Non mancano però altri volti noti del cinema spagnolo, come Tomás del Estal (Tutti Lo Sanno, Julieta, Biutiful), Vicky Luengo (Dov’è la Tua Casa) e gli eccellenti Raúl Arevalo (La Vendetta di un Uomo Tranquillo, Il Mio Capolavoro) e Hovik Keuchkerian (Assassin’s Creed, Bogotà in La Casa di Carta). A fare da showrunner, al fianco di Sorogoyen, ritroviamo senza alcuna sorpresa l’altrettanto talentuosa Isabel Peña, che ha scritto a quattro mani col regista madrileno ogni suo lungometraggio sin dal pluripremiato Stockholm – in cui il cineasta figura come co-regista con Borja Soler.
ANTIDISTURBIOS: TENSIONE E ZONE MORALI GRIGIE NELLA RIOT POLICE
Questo ritorno alla televisione di Sorogoyen è ben diverso dalle comedy a scadenti degli esordi, per le quali a lungo ha lavorato come shooter, e anzi propone sin dalle primissime inquadrature quella cifra fatta di tensione, grandangoli incombenti e ritmo tambureggiante che lo caratterizza – tanto da riuscire a costruire un climax drammaturgico anche partendo da una partita di Trivial Pursuit, ben prima che entrino in scena i reparti antisommossa.
La violenza della polizia spagnola è chiaramente il tema principe della storia, ma sono soprattutto le sfumature a interessare a Sorogoyen. Nelle democrazie occidentali è lo Stato ad avere il monopolio della violenza, e per quanto sia detestabile l’idea che degli uomini possano avere il diritto di menare i manganelli entro certi limiti di discrezionalità, è pur vero che si tratta di un lavoro che li vede come ultima estensione della struttura democratica. Se è accettabile tollerare che le squadre antisommossa si impongano con decisione per fermare manifestanti violenti, è però molto più difficile digerire le immagini di uomini corazzati fin sopra i capelli che intervengono con aspra durezza (anche sproporzionata e impulsiva) contro donne o anziani innocenti che cercano solo di non farsi portar via la casa dalle banche. Nemmeno a dirlo, è proprio in una situazione del genere che ci catapulta l’autore spagnolo, non mancando di metter in campo un tragico imprevisto che poterà l’Ufficio per gli Affari Interni a indagare sulla condotta delle forze dell’ordine.
LE SQUADRE ANTISOMMOSSA IN UNA SERIE TV SULLO STATO E LA PROFESSIONE DELLA VIOLENZA
Con la sua confezione tambureggiante e mesmerica, Riot Police (Antidisturbios) è una produzione televisiva di assoluta eccellenza, che come tutto il cinema di Sorogoyen si muove tra le pieghe della moralità e il cui fascino principale risiede proprio nel senso di impotenza che demarca la linea tra diritto naturale e diritto positivo. Che piaccia o no i poliziotti, cui Sorogoyen sa restituire tanta quotidiana tridimensionalità, sono sia guardiani della sicurezza che professionisti della violenza. Un “per favore” inascoltato può precedere un calcio in faccia, e gli incidenti e le tentazioni che nascono da un tale potere – come anche i contrappesi che lo Stato pone a tutela dei cittadini – sono un motore più che valido per una storia al cardiopalma. La squadra antisommossa di Sorogoyen è disponibile in streaming su Disney+ nella sezione Star.