A distanza di sei anni dal suo esordio cinematografico con Cloro, Lamberto Sanfelice torna dietro la macchina da presa con Futura, distribuito nel giugno 2021 sul grande schermo e poi reso disponibile in DVD Adler Entertainment / CG Entertainment. Il film racconta la storia di un musicista dai sogni infranti che cerca disperatamente una seconda possibilità per dare voce alle sue ambizioni e liberarsi dalla frustrazione di una vita che non gli appartiene.
FUTURA, LA STORIA DI UN JAZZISTA E DI UN SOGNO ABBANDONATO
Al centro del film troviamo Louis (Niels Schneider, Les Amours Imaginaires), che pur essendo stato abbandonato in tenera età dal padre – un sassofonista jazz di grande successo – ne ha seguito le orme diventando un musicista. Guadagnarsi da vivere come trombettista è però difficile e pertanto, nonostante una totalizzante passione per il jazz, il giovane si trasferisce da Parigi a Milano con sua moglie (Matilde Gioli, 2Night) e la figlia, per iniziare una nuova vita da tassista notturno.
Le cose non vanno come previsto e, dopo aver iniziato a spacciare droga con la complicità dell’amica Lucya (Daniela Vega, Una Donna Fantastica), Louis entra in una spirale di dipendenze distruttive che l’allontana anche dalla famiglia. Sarà fortunatamente proprio quella musica che si era lasciato alle spalle a venirgli in soccorso, e quando un vecchio amico del padre gli proporrà di partecipare a un importante concerto, il protagonista coglierà l’opportunità per provare a ritrovare se stesso.
TRA VICISSITUDINI FAMILIARI E DIPENDENZE, LA VERA PROTAGONISTA DI FUTURA È LA MUSICA JAZZ
Futura è un film permeato da un profondo senso di solitudine, i cui personaggi sono spesso incapaci di esternare i propri sentimenti e vivono situazioni familiari instabili caratterizzate da rapporti quasi privi di comunicazione. La stessa figura di Louis è ovviamente paradigmatica in tal senso: porta su di sé il peso dell’abbandono e incarna al contempo l’archetipo del genitore e marito assente. L’interpretazione di Niels Schneider non fallisce nel ritrarre l’intensità richiesta dal ruolo.
A fare da contraltare alla malinconia dei rapporti umani, vi è invece la musica, scintilla vitale che è anche la vera protagonista dell’intero film. Attraverso di essa i personaggi ritrovano la propria essenza, esternano stati d’animo, comunicano i propri sentimenti, supplendo a un’incomunicabilità che assume la forma di dialoghi rarefatti e spesso poco significativi. E così Lucya (ben impersonata dall’eclettica attrice e cantante lirica cilena Daniela Vega) riesce ad esprimere i suoi tormenti interiori intonando Madame Butterfly; Louis stabilisce un contatto con sua figlia Anita attraverso un duetto piano e tromba, e infine riesce in qualche modo a creare un legame con l’evanescente figura paterna suonandone i pezzi jazz.
NELLA COLONNA SONORA DI FUTURA MUSICHE ORIGINALI DI ENRICO RAVA E STEFANO DI BATTISTA
«Con Futura volevo più che altro mettere in scena dialoghi musicati, esprimere sentimenti attraverso la musica. Fare insomma un musical senza parole ma con l’uso di strumenti.» ha dichiarato il regista Lamberto Sanfelice, ed è evidente quanta cura sia stata dedicata proprio alla colonna sonora. In essa troviamo infatti brani originali composti da Enrico Rava e Stefano Di Battista (artisti di grande spicco nel panorama jazzistico contemporaneo) e la figura stessa del grande jazzista padre del protagonista è un omaggio liberamente ispirato a un gigante del jazz italiano tragicamente scomparso prima del tempo: il sassofonista Massimo Urbani.
Futura, pur proponendo i temi della famiglia e della dipendenza, è prima di tutto una dichiarazione d’amore al jazz, che nasce dalla musica e trova in essa la sua forza comunicativa. Una produzione piccola ma ricca d’atmosfera.
foto di copertina © Adele Pozzali