Eternals, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e nelle sale italiane dal 3 novembre 2021, è il più ambizioso capitolo dell’MCU ad arrivare al cinema nel periodo ‘post-pandemico’. Distribuito con un’esclusiva in sala di 45 giorni, segna un aggiustamento distributivo della The Walt Disney Company per i lungometraggi Marvel Studios dopo il contenzioso legale con Scarlett Johansson seguito alla distribuzione ibrida tradizionale e in streaming day-and-date di Black Widow e dopo la finestra di circa 70 giorni sperimentata con Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli (la cui uscita du Disney+ è stata posticipata rispetto ai piani iniziali per farla coincidere con il Disney+ Day del 12 novembre).
Uno dei film più attesi della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe; quello che, secondo il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, ha il compito di ridefinire l’universo filmico della Casa delle Idee. La pellicola, affidata a Chloé Zhao quando questa non aveva ancora vinto il Leone d’Oro nonché l’Oscar con Nomadland, destava fin dalla vigilia grande curiosità: la scelta di optare per un’autrice indie, l’ambizione di creare un’opera epica sui temi del nostro presente e la voglia di raggiungere un pubblico il più ampio possibile attraverso un casting multietnico erano solo alcuni dei punti di interesse del nuovo capitolo del multiverso supereroistico più famoso al mondo.
LA LOTTA QUASI SENZA TEMPO TRA GLI ETERNI E I DEVIANTI È AL CENTRO DI ETERNALS
Basato sul fumetto creato da Jack Kirby, Eternals è ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame e segue le vicende di una razza immortale dai poteri straordinari che convive nascostamente con gli esseri umani fin dalla nascita delle prime società evolute. Gli Eterni sono stati inviati sul nostro pianeta dai loro creatori, i Celestiali, con l’unico compito di proteggere l’umanità dai Devianti, controparti malvagie caratterizzate da sembianze mostruose. Dopo essere rimasti nell’ombra per millenni, questi guardiani della nostra specie sono costretti a intervenire per sventare una nuova minaccia che mette a serio rischio la Terra.
NONOSTANTE L’INSERIMENTO DI ELEMENTI INEDITI NELL’MCU, ETERNALS NON ESALTA LA VISIONE REGISTICA DI CHLOÉ ZHAO
Il primo, grande tema di discussione attorno ad un film centrale per il nuovo corso del Marvel Cinematic Universe come Eternals riguarda la direzione artistica dell’opera: Chloé Zhao ha dichiarato a The Hollywood Reporter di aver avuto tanto per la regia quanto per la scrittura la stessa libertà creativa già sperimentata in Nomadland e The Rider. Tuttavia, sia nella forma che nella sostanza, la personalità della cineasta sino-americana non emerge in maniera netta, se non in pochi frangenti.
La Zhao infatti ha il merito di portare all’interno dell’universo supereroistico di proprietà della Disney alcuni elementi inediti, tra cui lo sviluppo di un personaggio gay e la presenza, per la prima volta nella storia del franchise cinematografico, di una pur pudica scena di sesso tra i protagonisti. Scelte di poco conto, apparentemente, che però sono significative da un punto di vista di rappresentatività e, d’altro canto, comportano problemi commerciali e distributivi in territori arretrati sul fronte dei diritti civili (e non solo) come la Cina e la Russia.
Tra fotografia standardizzata e VFX discutibili
A livello registico qualche riferimento alla poetica dell’autrice premio Oscar è presente: in primis il rapporto stretto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, ricercato dalla regista anche sul set attraverso un importante ricorso alle riprese on location e la limitazione al minimo dell’uso del green screen. Dal punto di vista visivo, però, lo sguardo riconoscibilissimo della Zhao si intravede poco nella fotografia piuttosto standardizzata del veterano Ben Davis, al suo quinto film nella saga della Casa delle Idee.
Inoltre, sul lato della CGI, Eternals è contraddistinto da luci ed ombre: nonostante siano stati coinvolti nel processo creativo giganti come la Industrial Light & Magic e la Weta Digital, gli effetti visivi non sono sempre convincenti, specialmente nell’interazione con l’illuminazione dei set reali. Verrebbe da chiedersi se il massiccio ricorso alla post-produzione da remoto richiesta dalla pandemia, ben più corposo di quello pur già adottato in passato, abbia influito negativamente.
ETERNALS, ORIGIN STORY CON VOCAZIONE AMBIENTALISTA, RISENTE DELLA MANCANZA DI CARISMA DEI SUOI PROTAGONISTI
Lungometraggio dal minutaggio importante (ben due ore e mezza di durata), Eternals si prende il tempo necessario per introdurre allo spettatore i suoi numerosi personaggi: tra flashback ed introspezione (con qualche momento morto), la Zhao e gli altri sceneggiatori coinvolti cercano di fare del loro meglio nel dare spessore al gruppo di supereroi, mai come questa volta estremamente eterogeneo, capitanato dal potente Ikaris (Richard Madden) e dalla coraggiosa Sersi (Gemma Chan).
Uno dei punti deboli del film però è lo scarso carisma da parte dei protagonisti: né la Chan né Madden bucano lo schermo, e non riescono a dare profondità ai due membri degli Eterni neanche quando l’evoluzione degli eventi mette a rischio l’unità del team. Ciò inevitabilmente penalizza i caratteri secondari, che avrebbero meritato maggiore spazio.
Qualche buon personaggio non salva dall’overdose di retorica
In particolare due sono le vere note positive di Eternals, oltre al divertente Kingo interpretato da Kumail Nanjiani (Silicon Valley, The Big Sick): la Thena di Angelina Jolie (attrice in grado con un semplice sguardo di ammaliare il pubblico) e il Phastos di Brian Tyree Henry (bravissimo nel ritrarre con spontaneità e naturalezza il primo eroe gay dell’MCU).
Attraverso le vicissitudini degli Eterni, la pellicola vuole parlare di argomenti di strettissima attualità come la valorizzazione della diversità e dell’inclusione ma soprattutto si sofferma sull’importanza di tutelare il nostro pianeta: ogni decisione che prendiamo e ogni azione che compiamo condiziona inevitabilmente la Terra. Tuttavia il messaggio di fondo risulta fin troppo telefonato, quasi fastidioso nel voler essere così palese.
LA REGISTA PREMIO OSCAR, IN ETERNALS, NON RIESCE A TROVARE L’EQUILIBRIO GIUSTO TRA AUTORIALITÀ E INTRATTENIMENTO
L’accoglienza da parte della critica non è stata lusinghiera per il film: sul celebre aggregatore Rotten Tomatoes è attualmente la pellicola con il peggior rating da quando è iniziata l’era dell’MCU.
Qual è il principale problema di Eternals? Si tratta di un lungometraggio che, a fronte di scelte produttive mirate ad un cambio di passo nel franchise, non riesce a trovare un’identità ben definita perché non spicca l’autorialità della regista (scontentando i palati cinefili più fini), nonostante il taglio dell’opera non sia quello classico della saga (tanto da poter far storcere il naso ai fan sfegatati).
Per ora sono le serie Marvel su Disney+ a rappresentare una ventata di freschezza nell’MCU
C’è anche un altro elemento in gioco: dopo Avengers: Endgame, i prodotti più interessanti usciti dai Marvel Studios sono stati quelli concepiti per la televisione. Le serie TV di Disney+, come WandaVision e Loki, hanno un maggiore spazio per la sperimentazione rispetto alle opere cinematografiche; il compito che attende i prossimi film Marvel quindi è decisamente impegnativo (Spider-Man: No Way Home e, soprattutto, Doctor Strange in The Multiverse of Madness di Sam Raimi arriveranno nei prossimi mesi) per riportare in auge l’universo supereroistico sul grande schermo.
Sebbene non sia stato ufficializzato il sequel di Eternals (il produttore Nate Moore ha dichiarato al Toronto Sun che non è indispensabile), è molto probabile che rivedremo gli Eterni in futuro, e che ad essi si aggiungerà, in un ruolo più rilevante, il Dane Whitman interpretato da Kit Harington. Eternals è un tentativo, non troppo riuscito, di trovare una nuova formula per il cinema blockbuster, che prevede una maggior attenzione al sociale e il desiderio di raggiungere ogni tipo di pubblico. Qui però è utile citare un celebre detto: “non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”.